SEQUESTRO DEL PORCELLINO A FIGLINE, CRESCIOLI: “LA RISPOSTA E’ STATA INVIATA IL 31 GENNAIO”
L’Assessore provinciale all’Ambiente: “Il sequestro arriva dopo le verifiche della Polizia Provinciale su segnalazione dell'Assessorato”
“La risposta è stata inviata il 31 gennaio per posta interna, come sempre in questi casi, ai consiglieri interroganti, ai capigruppo ed ai Presidenti di Giunta e Consiglio. Evidentemente un disguido tecnico ha impedito al gruppo del PRC di ricevere la risposta”.
Con queste parole l'Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli, replica alla questione sollevata dal gruppo consiliare provinciale di Rifondazione Comunista ed apparsa oggi sulla stampa locale a proposito del sequestro dell’area Porcellino Est nel comune di Figline Valdarno.
“Il tempo trascorso tra l'interrogazione e la nostra risposta – prosegue Crescioli - è stato necessario proprio per attendere gli esiti dei controlli sull’area che questo Assessorato, tramite l'Ufficio Rifiuti e Bonifiche della Direzione Ambiente, ha richiesto alla Polizia Provinciale”.
“I provvedimenti di questi giorni – conclude Crescioli – arrivano perciò dopo la nostra iniziativa, a conferma dell'attenzione che questa Amministrazione pone alla qualità ambientale e al rispetto delle normative nel nostro territorio”.
(Di seguito, la risposta scritta inviata ai Consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi, e per conoscenza al Presidente del Consiglio Provinciale, al Presidente della Giunta Provinciale ed ai Capigruppo in data 31 gennaio 2012, prot. n 0050984)
''"In seguito all’interrogazione in oggetto l’Ufficio Rifiuti e Bonifiche - Direzione Ambiente di questa Amministrazione ha segnalato le criticità sollevate alla Polizia Provinciale che ha effettuato un sopralluogo nell'area in questione.
La Polizia non riferisce delle problematiche specifiche segnalate nell’interrogazione, ma comunicando gli esiti di un controllo ad una ditta che insiste nell'area in questione segnala che tale ditta continua ad esercitare l'attività di recupero rifiuti costituiti da conglomerato bituminoso in difformità alla normativa, nonostante un procedimento di diffida emesso dall’Ufficio Rifiuti e Bonifiche di questa Amministrazione sulla base di un precedente controllo di Arpat. A questo riguardo, l’Ufficio Rifiuti e Bonifiche provvederà ad emettere atto di sospensione dell'attività, e l’Autorità Giudiziaria assumerà i provvedimenti che ritenuti necessari ed opportuni. Sempre sulla base della segnalazione di Arpat, l’Ufficio Qualità Ambientale della Provincia di Firenze ha avviato una procedura di diffida per il rispetto delle prescrizioni date in sede di autorizzazione alle emissioni.
Nell'ambito della stessa area inoltre, tecnici del medesimo Ufficio Rifiuti e Bonifiche hanno effettuato un controllo ad altra ditta di trattamento inerti che aveva presentato comunicazione d'inizio attività di recupero ai sensi dell'art. 216 del D.lgs 152/2006. In occasione di tale sopralluogo è stato verificato che la ditta aveva realizzato utilizzando rifiuti il piazzale su cui intendeva avviare l'attività. Per questa attività è stata fatta comunicazione all'Autorità Giudiziaria."''