OSPEDALE SERRISTORI, "MONITO" DI CALO' A REGIONE E COMUNE DI FIGLINE
Il capogruppo di Rifondazione: "Per scongiurare il declassamento occorre mobilitarsi e pretendere di essere ascoltati. Ecco le proposte"
Ospedale Serristori: per scongiurare il declassamento occorre, secondo Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia di Firenze, mobilitarsi da parte della politica e delle istituzioni e "pretendere dalla Regione Toscana di essere ascoltati".
Da settimane, infatti, si torna a parlare con insistenza sul futuro dell'Ospedale Serristori, della sua funzione e vocazione e collocazione nella rete sanitaria di Firenze, mentre le sue attività, rese e prestazioni vengono passate al setaccio di tabelle/numeri e indicatori in un fase in cui la Regione Toscana sta predisponendo il nuovo Piano sanitario.
"Un momento delicato", per Calò, nel quale la politica, "quella fatta nel chiuso delle stanze e lontana dai bisogni dei cittadini, manda le prime avvisaglie circa possibili e probabili declassamenti, quasi a voler preparare i cittadini a nuove sottrazioni di servizi".
Una modalità "brutta e inquietante che sta facendo riprecipitare l'ospedale figlinese e i suoi operatori in una sorta di precarietà".
Eppure tutti i dati "in nostro possesso continuano a parlarci positivamente di questo presidio ospedaliero, della sua capacità di attrazione, affidabilità e gradimento".
Dunque, domanda Calò, perché si continua ad "assediare" l'Ospedale e perché si cerca di indebolire la sua collocazione in una fase in cui l'Asl 10 "sta desertificando i territori, sta accentrando e distruggendo interi punti assistenziali rendendoli inaccessibili e distanti alle popolazioni?".
In questo contesto "non brillano neppure le performance dei Comuni del Valdarno Fiorentino, alle prese con il palese fallimento delle società della salute, costose e in molti casi inutili". Così come non convince Calò il ruolo "sommesso e testimoniale" giocato dal Comune di Figline che attraverso i suoi più autorevoli rappresentanti "duplicano il messaggio negativo di una prospettata riduzione".
Anche Toscana Democratica, con la "sola logica dei tagli rischia di tradire uno dei principi ispiratori del Servizio sanitario regionale, quello che la salute è un diritto per ogni cittadino e un dovere della collettività e che pertanto la regione Toscana deve coerentemente mettere in atto tutte le azioni di sua competenza per mantenere i cittadini in salute, prevenire l'insorgere di malattie e fornire le migliori cure, sia sul territorio che in ospedale".
"Si sappia - esclama il capogruppo di Rifondazione - che se questa è la modalità di procedere da parte del centrosinistra in Regione Toscana, i comunisti del Valdarno Fiorentino, tutti i gruppi consiliari e i circoli non lo consentiranno. Oggi non basta più dire 'giù le mani dal Serristori', ma occorre fare, muoversi ed esigere di essere ascoltati, poiché non c'è ancora molto tempo. Propongo dunque che sia convocato urgentemente il Consiglio Comunale di Figline aperto, che tutte le forze politiche in modo chiaro e ineludibile si pronuncino contro smantellamenti/declassamenti e sottrazioni di risorse, funzioni e attività e che il Presidio Ospedaliero Serristori rimanga per acuti e di primo livello, terzo e non ultimo per importanza che i Sindaci del Valdarno Fiorentino a partire da quello di Figline indossino la fascia e insieme si vada in Regione Toscana per evitare che 'il documento di piano' con la sua lugubre logica dei tagli vada in Consiglio Regionale".
Se non parte una iniziativa straordinaria di mobilitazione istituzionale e politica "rimaniamo nel solo alveo delle chiacchiere, inutili a fermare il manovratore che non avrà alcuna esitazione a tagliare, così come sta già facendo sui trasporti e su altri servizi".