COME “TI RACCONTO” L’ARIA CHE RESPIRI E I DATI DEL PIANO INDUSTRIALE PER I RIFIUTI
L’assessore provinciale all’Ambiente Riccardo Gori presenta due pubblicazioni per le scuole e il Piano industriale per i rifiuti dell’area fiorentina (Ato 6). Definito in dettaglio l’intero sistema di raccolta, trattamento e smaltimento del territorio provinciale fiorentino. Compostaggio di qualità a Case Passerini, Faltona e Ponte Rotto
(14 aprile 2004) - L’ambiente spiegato ai ragazzi, anzi agli studenti delle scuole medie superiori. L’assessorato all’Ambiente della Provincia di Firenze ha predisposto a riguardo un agevole vademecum e la pubblicazione ‘Impronta ecologica’, che rappresentano tappe del percorso di ‘Agenda 21’, un itinerario con parametri precisi di sostenibilità ambientale che saranno fatti osservare dalla Provincia con le istituzioni locali e le varie forze sociali. Il volume e la pubblicazione, che saranno diffusi nelle scuole, sono stati presentati stamani dall’assessore all’ambiente Riccardo Gori in Palazzo Medici Riccardi, durante un incontro con il Presidente dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) 6. Nell’occasione, infatti, è stato illustrato anche il Piano Industriale dell’Ato 6, che riguarda tutto il territorio provinciale escluso il circondario dell’Empolese Valdelsa. Dal vademecum e da ‘Impronta ecologica’ emergono dati interessanti e sintesi derivate da un rapporto della Provincia sullo stato dell’ambiente: eccone alcuni. Se l’effetto serra rappresenta la minaccia più consistente per l’ambiente del pianeta, la provincia di Firenze contribuisce per alla sua crescita con “emissioni climalteranti” con una intensità doppia rispetto alla media nazionale. Colpa, anche, di un nemico chiamato “Pm10”, uno dei sette inquinanti dell'aria più importanti. Tuttavia non bisogna scoraggiarsi. Siamo in una fase di inversione di tendenza, che registra il miglioramento tecnologico (soprattutto del parco macchine) e della qualità dei combustibili, la riduzione degli inquinanti atmosferici (dal 1999, per ossidi di azoto e monossido di carbonio non si registrano più superamenti dei limiti di legge). Migliorato anche lo stato delle acque per effetto di migliori politiche industriali e dei comportamenti domestici. In particolare l’Arno limitatamente al tratto a valle di Firenze, manifesta segni consistenti di miglioramento grazie all’impianto di depurazione di San Colombano “che – spiegano i tecnici della Provincia - una volta a regime, dovrebbe colmare il gravissimo deficit di depurazione che per decenni ha drammaticamente alterato le condizioni del fiume”. Aumentano, invece, i rifiuti urbani: + 20 per cento solo nel periodo 1997-2000, nonostante i livelli procapite già tra i più alti d’Italia. Al tempo stesso, però, è cresciuta la raccolta differenziata, che ha superato il 25 per cento (più di dieci punti percentuali sopra la media nazionale). Altri segni critici: il traffico (poco è il trasporto collettivo, su rotaie e con scarso impiego delle biciclette) mentre , sul fronte dell’energia, seppure in presenza di una parziale sostituzione tra olio combustibile e metano, non si vede ancora un apprezzabile sviluppo delle fonti rinnovabili (eolico, solare, biomasse) sia nella produzione elettrica che termica. “Non siamo disarmati di fronte alle emergenze – osserva l’assessore Gori – Abbiamo attivato per questo un piano di azione contemplato nella cosiddetta ‘Agenda 21’”
Benefici per l’ambiente della provincia fiorentina verranno anche dal Piano Industriale dell’Ato 6 per i rifiuti, adottato in via definitiva dall’assemblea Consortile della Comunità di Ambito 6 -area fiorentina e approvato dal Consiglio provinciale di Firenze. Il piano industriale sviluppa le previsioni del Piano Provinciale, confermandone l’impianto complessivo, riaggiornando i quantitativi complessivi e definendo in dettaglio l’intero sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dell’intera area fiorentina.
I sistemi di raccolta, in grado di assicurare oltre il 45 % di raccolte differenziate, si incentrano su una “personalizzazione” del servizio che, tenendo conto delle esperienze sviluppate dagli attuali soggetti gestori (Quadrifoglio, Safi, Aer, Publiambiente, Hera), mira ad intercettare efficacemente i materiali ancora effettivamente riutilizzabili, riciclabili o recuperabili. Quindi largo spazio a raccolte dedicate, specifiche, presso grandi utenze, mercati, centri commerciali, ma anche responsabilizzazione degli utenti con una diffusione delle stazioni ecologiche, le cosiddette “rifiuterie”, le quali ricopriranno un ruolo determinante.
Oltre alle piattaforme di recupero collegate ai Consorzi di filiera relative alle raccolte di carta, cartone, metalli, plastiche, vetro nell’area sono previsti tre impianti di compostaggio di qualità: Case Passerini (Sesto Fiorentino), Faltona (Borgo san Lorenzo) e Ponte Rotto (San Casciano).
I rifiuti residuali, cioè non provenienti dalla raccolte differenziate, saranno infine trattati al fine di ottenere il miglior recupero termico possibile. I tre impianti di pre-trattamento sono Case Passerini (Sesto Fiorentino), Le Sibille (San Casciano) e Podere Rota (Terranova Bracciolini), relativi ai tre impianti di termovalorizzazione della Piana Fiorentina (Sesto Fiorentino), di Testi (Greve in Chianti) ed i Cipressi (Rufina).
Il Valdarno ospiterà la discarica. Sono contabilizzati i costi relativi alla realizzazione presso Le Borra, nell’area mineraria Enel, nel comune di Figline Valdarno, ma il piano individua in una sinergia tra gli Ambiti fiorentino ed aretino l’approccio più razionale e pertanto le due Comunità stanno lavorando di concerto per valutare la migliore soluzione, anche attraverso un’ipotesi di potenziamento della discarica di Podere Rota.
Tale sistema integrato di gestione complessiva del ciclo dei rifiuti solidi urbani dell’area fiorentina prevede circa 281 milioni di euro di investimento, sia per i circuiti di raccolta che per l’impiantistica; un costo di gestione di circa 144 euro ad abitante, confrontabile con i costi sostenuti nel 2002, inferiore ai costi del 2003 ed ancor più ai costi preventivati, dai Comuni, per il 2004.
Con l’approvazione del Piano Industriale si sono definitivamente conclusi gli atti di pianificazione preliminari alle realizzazioni impiantistiche, con la sola esclusione della Valutazione di Impatto Sanitario relativa al termovalorizzatore della Piana, peraltro pressoché ultimata. Adesso si apre una nuova fase relativa agli assetti gestionali ed agli aspetti tariffari, con l’obiettivo di dotare l’Ambito di un sistema integrato che, oltre a garantire sostenibilità e qualità ambientale, presenti costi certi, omogenei ed accettabili dalle comunità locali.