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EX BECHELLI, "RISTRUTTURAZIONE DRAMMATICA"
Nota del gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale

"Una brutta storia": il Gruppo Alimentare in Toscana (ex storico Salumificio Bechelli) annuncia una ristrutturazione e "in nome del profitto attacca lavoro e diritti e prevede i primi i 73 esuberi". Il gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale affronta il problema della nuova crisi occupazionale a Reggello. Il Gruppo Alimentare in Toscana (ex storico Salumificio Bechelli) avvia una ristrutturazione delle linee produttive accompagnata da un drastico piano di ridimensionamento degli organici: si parla di realizzare 73 esuberi entro il 2016. Di seguito il testo della nota diffusa dal gruppo di Rifondazione in Provincia di Firenze.

"Si tratta di un annuncio inaspettato e drammatico in un contesto di piena crisi economica e di una dura recessione in atto.
Colpisce la modalità con la quale la “crisi aziendale” si è consumata e soprattutto il fatto che nessuno abbia – prime fra tutte le istituzioni - percepito quanto stava avvenendo dentro lo stabilimento e nel contesto delle relazioni industriali, già interessate da provvedimenti inerenti gli ammortizzatori sociali.
L’accordo raggiunto sembra che preveda contratti di solidarietà – che di norma prevedono la riduzione degli orari giornalieri/settimanali o mensili con la conseguente riduzione della retribuzione – fino al 2013 e quindi uscite graduali per tre anni.
Non si comprendono a pieno i motivi di questa scelta, se essa sia stata dettata da una crisi di mercato, da scelte sbagliate di marketing oppure dal solito egoismo imprenditoriale che “approfittando” della crisi privilegia il profitto a scapito del lavoro, salari e redditi.
Stupisce anche il profilo di scarsa responsabilità sociale della proprietà e la modalità con la quale ha agito indisturbata, portando anche un “consulente esterno” per arrivare a ratificare un accordo pesantissimo dal punto di vista sociale.
Su questi aspetti le Istituzioni, a partire dal Comune di Reggello fino ad arrivare alla Provincia di Firenze e Regione Toscana dovranno indagare quanto è avvenuto in uno stabilimento che occupa 260 lavoratori e che fino ad oggi ha rappresentato un volano per l’economia valdarnese e un contenitore anche occupazionale.

Alla luce di quanto è avvenuto tutto il mondo politico e istituzionale deve esprimere solidarietà ai lavoratori mandando un messaggio al gruppo modenese che il Valdarno non è terra di conquista per quelle imprese che in nome del mercato e del profitto massacrano il lavoro e i diritti.
C’è invece l’urgenza di attivare un tavolo interistituzionale per contrastare la crisi e il duro attacco all’occupazione, individuando senza alcun indugio tutte quelle misure di tutela e sostegno ai lavoratori per i quali si prospetta un futuro incerto.
Purtroppo il Comune di Reggello non ha mai brillato nelle sue performance istituzionali sul tema del lavoro, basta pensare come si è sempre tenuto defilato dalle più importanti e significative vertenze a partire dalla Boehring, Sims, Istituto De Angelis, Calzaturificio Migliorini e come nei momenti più importanti non ha saputo giocare un ruolo a sostegno dei lavoratori che , come nel caso dl Gruppo Alimentare in Toscana, pagano un tributo molto grosso, perdendo lavoro, salari e futuro.
Il PRC nell’esprimere la solidarietà ai lavoratori annuncia iniziative a sostegno della vertenza in corso".

23/03/2012 21.24
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze