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IMMIGRATI, "UN CIE IN TOSCANA PER IL RISPETTO DELLA LEGALITA'"
Mozione del Pdl in Consiglio provinciale di Firenze e in Regione

“Quando nasco, quando cambio residenza, quando mi sposo, quando muoio, io cittadino italiano ritrovo tutto il mio percorso 'schedato' all’ufficio anagrafe del mio Comune di residenza.
Quando decido di soggiornare in un Paese straniero per motivi di studio, di lavoro o semplice vacanza, io cittadino italiano devo per legge osservare le prescrizioni dello Stato che mi ospita, oltre a 'segnalare' la mia presenza alle autorità di Stato". Stando così le cose, gli esponenti del Pdl Nicola Nascosti, Erica Franchi, Filippo Ciampolini, Leonardo Comucci e Alberto Tirelli si chiedono "come mai per il cittadino straniero che arriva nel nostro paese per vari motivi, debba essere considerato un tabù quello di venire 'schedato' dalle nostre autorità.
In primis questo significa riconoscimento della persona che arriva e garanzia per il suo soggiorno". Non si tratterebbe di "mancare di rispetto alla persona dell'immigrato, che sia irregolare"La mozione che "abbiamo presentato in Consiglio Provinciale e Regionale all’indomani di un’emergenza immigrati consolidata nel tempo ed oggi ancora più accentuata dalle varie vicende politico sociali dei paesi arabi e africani, nasce proprio dalla necessità di ordinare un percorso spesso sconclusionato e lasciato alla peculiarità del momento".
La cosa grave "è che nonostante l’esistenza dello strumento dei Centri di Identificazione e di Espulsione, come previsto e disciplinato dal Ministero dell’Interno, alla reale esigenza di tamponare una situazione di emergenza come quella verificatasi nella primavera 2011 quando la nostra penisola fu centro di attracco per i profughi provenienti dalla Libia e dalla Tunisia per una stima di circa 50.000 civili, la Regione Toscana scelse di adottare un sistema di accoglienza che rifiutava l’insediamento di CIE sul territorio regionale optando invece per un’accoglienza presso strutture di associazioni di volontari come le Misericordie, o altre organizzazioni umanitarie che furono chiamate a gestire anche servizi di sorveglianza e di polizia, estranei alle loro funzioni ordinarie e pertanto gestite anche con difficoltà".
Ecco il motivo "della nostra mozione e della posizione del Pdl oggi. Prendiamo atto che l’emergenza immigrati irregolari in Toscana, quotidianamente fermati dalle forze dell’ordine e accompagnati ai centri di Identificazione e di Espulsione di altre regioni italiane, è un fenomeno manifesto e reale nel territorio toscano. Prendiamo atto altresì che il sistema Cie risulta funzionale e funzionante nelle altre Regioni italiane in quanto rispondente ad una situazione di emergenza e di prima accoglienza al migrante straniero che arriva nel nostro Paese, a cui lo Stato offre assistenza ed aiuto umanitario cui seguono le fasi di integrazione che ogni regione declina sul proprio territorio secondo le proprie disponibilità, esigenze e cultura di accoglienza".
Oggi l'invito del Pdl è rivolto al Presidente Barducci ed al Presidente Rossi "perché si attivino con i vari livelli istituzionali perché la previsione normativa per costruire anche in Toscana; un Centro di Identificazione e di Espulsione che possa risolvere in maniera concreta e definitiva il problema degli immigrati irregolari fermati in Toscana, che ad oggi vengono poi trasferiti nei Cie di altre Regioni sia finalmente anche nella nostra Regione a tutela nostra e delle nostre famiglie, a tutela delle famiglie degli immigrati regolari che si sono integrati nella nostra società e che sono venuti nel nostro paesi convinti del rispetto della legalità".

20/04/2012 15.42
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze