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RIAPRE PRATOLINO
Il 25 aprile riapertura del Parco mediceo. Fino al 1° maggio tutti i giorni orario continuato dalle 10 alle 18

Il Gigante dell'Appennino nel Parco di Pratolino

Mercoledì 25 aprile riapre al pubblico dopo la chiusura stagionale il Parco Mediceo di Pratolino.
Dal 25 aprile al 1° maggio il complesso sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
Nei mesi di maggio, settembre e ottobre il parco di Pratolino sarà aperto nei giorni di
sabato, domenica e festivi con orario 10.00-18.00. Nei mesi di giugno, luglio e agosto nei giorni di sabato, domenica e festivi con orario 10.00-19.00.
L'ingresso del Parco si trova in via Fiorentina 276 in località Pratolino (Vaglia). E' a disposizione un parcheggio non custodito esterno al parco. Con i mezzi pubblici il Parco si raggiunge con i servizi ATAF (linea 25/A con partenza da Firenze-P.za San Marco) e SITA con partenza da Firenze-Piazza Stazione oppure CAP con partenza da Firenze-Via Nazionale.


Nel 1568 il Granduca Francesco I de’ Medici acquistò il terreno di Pratolino e affidò il progetto per la costruzione di un parco e di una villa all’architetto Bernardo Buontalenti per realizzare un soggiorno fiabesco per la moglie Bianca Cappello. Il lavori furono eseguiti dal 1569 al 1581.
La villa, ora perduta, era circondata da un parco di abetine e sotto il piano basamentale aveva un complesso di grotte artificiali con giochi d’acqua e automi semoventi. Anche il parco era pieno di fantasiose trovate e artifizi. In abbandono dopo la morte di Francesco (1587), la villa fu demolita e il parco ristrutturato in stile romantico inglese, dal 1817 al 1824, dal Granduca Ferdinando III di Lorena, successore dei Medici.
In seguito il complesso fu venduto, nel 1872, al Principe russo Paolo Demidoff che fece trasformare il superstite edificio dell’epoca medicea della Paggeria nell’attuale Villa Demidoff, restaurando le altre rimanenti strutture rinascimentali e ripristinando il parco.
Alla morte dell’ultimo discendente Demidoff, la Principessa Maria Demidova, avvenuta nel 1955, l’intero complesso passò al nipote Paolo Karageorgevic di Jugoslavia per essere poi venduto ad una società immobiliare di Roma (1963).
Nel 1981 il complesso fu acquistato dalla Amministrazione Provinciale di Firenze per essere destinato ad uso pubblico.
Dell’impianto rinascimentale sono giunti a noi la statua del Gigante dell’Appennino, la Cappella, le Stalle, la Grotta di Cupido, la grande pietra detta Meta di Spugna, il viale degli Zampilli oltre ad opere che hanno subito ristrutturazioni e modifiche nel corso dei secoli (la fonte di Giove, la grande Voliera, la peschiera della Maschera, la grotta del Mugnone, la Paggeria oggi Villa Demidoff, l’edificio dell’Arsenale dei legnami oggi Villetta.

24/04/2012 11.14
Provincia di Firenze - Redazione Met