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FIGLINE, "'IMMAGINE' COL FIATO SOSPESO"
Rifondazione: "Provincia di Firenze e Comune responsabilizzino la proprietà dell'azienda"

"Ancora appeso ad un filo" l’esito della vertenza sindacale allo storico calzaturificio 'Immagine srl', al confine tra Figline Valdarno e Incisa, dove 23 lavoratori sono a rischio licenziamento. La vertenza è già approdata in Provincia di Firenze al tavolo procedurale di crisi. L’ipotesi prospettata sembra che sia la nomina di un liquidatore e la possibile cassa integrazione straordinaria per un anno. "Una ipotesi sciagurata - secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - e contrastata da lavoratori e sindacati che auspicano l'ingresso di nuovi soci o un vero e proprio passaggio di proprietà". Rifondazione Comunista, nel dichiarare solidarietà ai lavoratori, chiede con una domanda d'attualità alla Provincia di Firenze, "che le Istituzioni, a partire dalla Provincia e dal Comune di Figline Valdarno assumano un comportamento adeguato verso la società, prossima a riunirsi per decidere le sorti dello stabilimento e il futuro dei lavoratori". Di seguito il testo del documento.

"Fa rimanere ancora con il fiato sospeso la nuova drammatica crisi aziendale nel Valdarno Fiorentino, dove 23 lavoratori dello stabilimento Immagine srl di Lagaccioni , lungo la regionale, al confine tra Figline e Incisa da mesi in cassa integrazione stanno attendendo che la vicenda abbia uno sbocco positivo magari o “…con l'ingresso di nuovi soci o un vero e proprio passaggio di proprietà….”.
Intervenendo su questa crisi, come Rifondazione Comunista, avevamo già evidenziato i motivi che stanno portando alla chiusura di questo storico calzaturificio tutti riconducibili a forti dissidi tra “quadri” che accecati da una logica di conflitto stanno conducendo l'impresa e i suoi lavoratori in un baratro. Quello che stupisce è lo scarso profilo sociale di un “gruppo” che per logiche interne sta cannibalizzando un intero settore produttivo in un contesto di crisi economica e recessiva che sta mettendo a dura prova l'occupazione, lavoro e salari.
Prima del nostro intervento la “…vertenza sindacale era approdata anche in Provincia dove si sono svolti incontri con l'unità di crisi dell'assessorato al Lavoro e in municipio con un incontro tra sindacati e Sindaco di Figline Valdarno…” , senza comunque produrre i risultati auspicati: rilancio delle attività, fuoriuscita dalla precarizzazione, tenuta occupazionale.
Ora sembra che “la soluzione” prospettata “…a quanto riferiscono i sindacati, è la nomina in breve tempo di un liquidatore e successivamente la richiesta di cassa integrazione straordinaria di un anno per cessazione di attività….”, un brutto epilogo di una vicenda che continua a mantenere più ombre che luci e verso la quale le istituzioni locali non hanno mostrato una adeguata attenzione e un protagonismo istituzionale che doveva incalzare proprietà e management a cessare conflitti e lotte intestine, magari recuperando capacità di fare impresa e maggiore responsabilità sociale.
E’ questione di ore poiché “…le decisioni definitive verranno prese dall'assemblea dei soci
e solo a quel punto le istituzioni saranno chiamate ad impegnarsi in prima persona per trovare uno sbocco alla crisi….”. Torna d’attualità il nostro invito rivolto a tutte le Amministrazioni Locali e le forze politiche affinché si contrasti con forza questa pericolosa spirale (dismissione/chiusura/licenziamenti) tutta giocata sulla pelle dei lavoratori.

Il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista nell'esprimere solidarietà ai lavoratori di Immagine interessati da una pericolosa crisi aziendale e nel dichiarare il proprio sostegno politico e istituzionale alla vertenza a difesa del lavoro e occupazione,
chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire dettagliatamente su quanto sta avvenendo allo stabilimento Immagine srl di Lagaccioni e al tavolo di crisi presso la direzione provinciale al lavoro dove le parti stanno trattando gli strumenti di tutela e sostegno per i 23 lavoratori.
Chiediamo inoltre di sapere se la proprietà sta cercando di trovare una via d'uscita all'attuale crisi evitando così un nuovo dramma occupazionale e la cancellazione di un importante sito produttivo.
Chiediamo infine di sapere se le istituzioni – Provincia di Firenze, Comune di Figline Valdarno sono riuscite a chiarire le dinamiche e le responsabilità di una crisi che va in ogni modo scongiurata facendo uscire dalle secche di un conflitto gestionale l'intero stabilimento e cosa sono intenzionate a fare per sostenere nel concreto i 23 lavoratori a rischio licenziamento".

05/06/2012 12.42
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze