DA FUCECCHIO A “SCUOLA TEATRO”
I ragazzi del “Checchi” domani sera a Firenze al Teatro di Rifredi
Martedì 18 maggio alle 21 al Teatro di Rifredi (v. V. Emanuele, 303) gli studenti del Liceo ed Istituto superiore “Checchi” di Fucecchio mettono in scena “Il crogiolo”, di Arthur Miller, per l’adattamento e la regia di Firenza Guidi.
Lo spettacolo è stato realizzato nell’ambito della Rassegna Scuola Teatro, organizzata dalla Provincia e dal Teatro di Rifredi.
IL DRAMMA
L’opera di Arthur Miller Il Crogiuolo presenta la tragedia dei processi di stregoneria del 1692 come un’analogia alle udienze di McCarthy del 1953. Il dramma riporta lo stato d’animo di due società portate all’isteria dalla caccia senza pietà di vittime innocenti per alimentare i fuochi della bigotteria e dell’odio.
TRAMA
Tra il 1689 e il 1692 si verificò a Salem, un porto del Massachusetts a nord di Boston, un caso di invasamento collettivo clamoroso: Betty, di nove anni, figlia del reverendo Samuel Parris, pastore del villaggio, e sua cugina Abigail Williams, di undici anni, oltre ad alcune ragazzine loro amiche, manifestavano sintomi di possessione; entro poche settimane anche quattro donne e un’anziana signora manifestarono gli stessi sintomi, a cui si aggiunsero svenimenti e sonnambulismo. Abigail era una ragazzina piuttosto precoce ed era ricorsa ai poteri di Tituba, la schiava caraibica del Parris, perché eliminasse con un maleficio la moglie di John Proctor, un giovane del paese del quale si era invaghita. L’amore giovanile divenne tragedia quando Abigail e le sue amiche suggestionate dai racconti sul Voodoo, accusano Tituba di essere una strega, di aver provocato la morte di sette figli della signora Putnam, che non erano sopravvissuti al parto, di evocare gli spirirti, di averle condotte a cerimonie sataniche, dove avevano danzato nude sotto la luna e avevano avuto rapporti carnali con uomini di diversi colori e altri strani esseri. La schiava accusata, messa sotto tortura, confessò di essere una strega, di aver ucciso numerosi altri bambini con l’aiuto della levatrice, anch’essa strega, e di aver fatto commercio con Satana; poi rivelò il nome dei suoi complici. Furono arrestate centocinquanta persone, diciannove delle quali vennero subito condannate a morte, tra cui Elisabeth Proctor. John Proctor, nel tentativo di salvare la moglie screditando la versione di Abigail, fu incolpato di aver avuto contatti con il diavolo attirando su di se tutte le accuse. Gli venne offerta l’impunità in cambio della sua confessione. Egli, rifiutando, scelse di essere impiccato in onore del proprio nome.
Parlando del proprio tempo o di tempi andati, Miller sviluppa un unico discorso che è, come egli stesso ha tenuto a precisare, un’indagine morale del rapporto tra l’uomo e la propria coscienza e del singolo con le collettività.
Miller ha scritto: <<Non fu solo la nascita del Maccartismo a provocarmi, ma qualcosa che appariva molto più fatale e misterioso. Era il fatto che una campagna politica, obiettiva, riconoscibile, dell’estrema destra, fosse in grado di creare non soltanto terrore, ma una nuova realtà soggettiva, una vera mistica che stava a poco a poco assumendo addirittura una colorazione sacra. Era come se il paese fosse tornato in fasce, senza ricordare almeno certe elementari convalescenze che uno o due anni prima nessuno avrebbe immaginato potessero modificarsi, per non dire dimenticarsi.>>
E ancora: <<Vedevo uomini consegnare la propria coscienza ad altri uomini e ringraziarli della possibilità che essi gli davano di farlo.>>
Questo dramma non pretende di essere storico non senso che gli studiosi danno a questa parola. Qui si troverà infatti la natura essenziale di uno dei più strani e terribili capitoli della storia umana. Ciascun personaggio segue la sorte che è toccata al suo modello storico. Una sorte drasticamente influenzata dal delirio mentale e psicologico a cui la superstizione conduce cancellando ogni traccia di raziocinio presente nell’essere umano. Miller nella sua opera descrive abilmente questa condizione esistenziale e così Il Crogiuolo oltre che sociale è anche attuale.
Gli studenti del gruppo teatrale Elan Wales sono: Carlo Alberto Bacchereti, Lorenzo Bacci, Andrea Baldacci, Loris Benvenuti, Luca Bertoncini, Silvia Bicchi, Elisa Bilanceri, Samuele Boldrini, Stefano Bucci, Matteo Campinoti, Tommaso Casani, Eleonora Cecconi, Leonardo Cei, Luisa Checchi, Laura Chiari, Tommaso Ciardi, Federica Ciarini, Edoardo Covini, Francesca Detti, Fabio Donasoldi, Laura Fatichi, Riccardo Giannini, Arianna Gisfredi, Filippo Lebri, Luca Mannini, Dario Marcori, Lorenzo Montanelli, Clara Pantani, Andrea Pellegrini, Riccardo Perone, Silvia Petrucci, Alessandra Pillitteri, Sandro Pisano, Federico Pucci, Francesco Quagli, Francesca Risoli,
Leonardo Rugiati, Mirko Russoniello, Marco Sarti, Valentina Sibillotte, Stefano Sorrentino, Cristina Tocchini, Simone Tempesti, Stefano Turolla, Marco Vigliotti
Insegnanti responsabili: Patrizia Buti e Angiola Maria Cardellicchio
Per informazioni e prenotazioni: 0554220361