SANT'ORSOLA, GIORGETTI: "NESSUNO SPERPERO. LA QUERELA VA AVANTI"
L'assessore al Patrimonio della Provincia interviene sul recupero del complesso nel centro di Firenze e ritorna su un articolo de 'Il Giornale'
Indagini archeologiche nel complesso di Sant'Orsola a Firenze. Prendendo spunto da un articolo pubblicato sul quotidiano 'Il Giornale', il consigliere provinciale del Pd Piero Giunti aveva presentato una domanda d'attualità alla quale ha risposto in Consiglio l'assessore provinciale al Patrimonio Stefano Giorgetti.
"Contrariamente a quanto affermato dal quotidiano Il Giornale, la Provincia di Firenze non sperpera 140mila euro per le ossa di Monna Lisa. E' in corso a Firenze una campagna di scavi che obbligatoriamente doveva essere eseguita dalla Provincia di Firenze prima di avviare ogni altro intervento di recupero dell’immobile di Sant’Orsola, così come prescritto nel 2010 dalla Soprintendenza archeologica”.
Si tratta "di una fase preliminare al completo ripristino dell’ex convento, oggetto di una proposta di project financing presentata nelle settimane scorse alla Provincia di Firenze. Uno dei primi esempi di recupero e valorizzazione di un contenitore dismesso in grado di riqualificare un intero quartiere. E tutto ciò non sarebbe stato possibile senza aver avviato prima uno scavo archeologico”.
Non corrisponde al vero che, come scritto da Il Giornale, “con questo ulteriore finanziamento la Provincia sottoporrà le mandibole o le tibie a esami istologici, al carbonio 14, fino alla prova del Dna comparato con quello delle salme dei figli di Monna Lisa”.
“Tali indagini di tipo scientifico, come più volte spiegato e ribadito dall’Amministrazione provinciale – prosegue l’Assessore Giorgetti – fanno parte di uno studio condotto in modo autonomo dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, inerente la verifica dell’ipotesi di una possibile sepoltura della Monna Lisa all’interno dell’ex convento di Firenze. Tale studio, portato avanti in autonomia, rispetta comunque il coordinamento dei lavori della Soprintendenza archeologica, la quale ha concesso il nulla osta anche per la seconda fase di scavo che entrerà nel vivo il giorno 29 giugno”.
La Provincia di Firenze aveva chiesto una rettifica al Giornale, che l'ha pubblicata, ma "con un commento con cui si ribadisce la posizione in base ad una lettura “distorta” dei comunicati. Pertanto proseguiremo con la querela di parte”. "Siamo rassicurati dal fatto che non siamo in presenza di sprechi - ha commentato Giunti - Con la commissione competente ci siamo recati sul posto per gli scavi e siamo soddisfatti del fatto che va avanti l'intervento di recupero".