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TAV FIRENZE E TERRE DI SCAVO. RIFONDAZIONE: "VIOLATO DIRITTO AMBIENTALE"
I consiglieri provinciali di Firenze sul nodo fiorentino dell'Alta Velocità

Il Governo da il “Via” libera definitivo sui materiali di scavo della Tav. "Il un nuovo Regolamento del Governo - dichiarano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Veri - permetterà di far risparmiare a Ferrovie dello Stato e alle società Rfi e Nodavia le risorse necessarie ad un corretto smaltimento del materiale scavato".
Milioni di tonnellate "di rifiuti inquinanti prodotti dal cantiere per la costruzione del doppio tunnel da sette chilometri del nodo fiorentino dell'Alta velocità ferroviaria diventano materiale 'buono' per il ripristino ambientale dell'ex miniera di Santa Barbara nel comune di Cavriglia (Arezzo), destinata a diventare un Parco Naturale".
Il decreto presentato da Clini "altro non è che una riproposizione del decreto Prestigiacomo, già bocciato in sede europea nel novembre del 2011: il rischio che l'Italia vada incontro a sanzioni da parte dell'Unione Europea appare altissimo".
I cittadini del Comune di Cavriglia "sanno che sono state azzerate tutte le necessarie tutele ambientali e sanitarie richieste negli anni?". Rifondazione comunista, contraria alla costruzione all’opera di sottoattraversamento Tav di Firenze, chiede alla Provincia di Firenze di "assumere una posizione sulla violazione del diritto ambientale Ue e sulla stessa violazione delle norma in vigore in tema di gestione di rifiuti e assimilati". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Apprendiamo che il Governo ha dato il “VIA” libera definitivo sui materiali di scavo della Tav. II decreto che modifica le regole in materia di trattamento delle terre di scavo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il 6 ottobre 2012 .
Dunque milioni di tonnellate di rifiuti inquinanti prodotti dal cantiere per la costruzione del doppio tunnel da sette chilometri del nodo fiorentino dell'Alta velocità ferroviaria diventano materiale “buono” per il ripristino ambientale dell'ex miniera di Santa Barbara nel comune di Cavriglia (Arezzo), destinata a diventare un Parco Naturale.

Il testo conferma in modo discutibile che rocce e inerti che produrrà la maxi fresa per creare il tunnel dell'alta velocità non sono più classificati come rifiuti ma come «sottoprodotti».

Sta di fatto che 2,8 milioni di tonnellate che usciranno dal sottosuolo di Firenze, entro certi limiti, potranno contenere cementiti e additivi chimici ed essere comunque trasportati a Cavriglia per la realizzazione della colline schermo davanti alla centrale di Santa Barbara.
Si tratta di un passaggio cruciale atteso da aziende e Ferrovie ( ovvero i detentori del mega business) in vista di una rapida ripresa dei lavori. Il Governo e il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini hanno autorizzato il un nuovo Regolamento che permetterà di far risparmiare a Ferrovie dello Stato e alle società RFI e Nodavia le risorse necessarie ad un corretto smaltimento del materiale scavato.

Assordante è il silenzio delle istituzioni a partire dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze che, a fronte di questa forzata accelerazione, non hanno avanzato alcuna osservazione o contrasto verso una decisione che porta solo dei benefici alle imprese costruttrici.
Ciò che dovrebbe preoccupare le Istituzioni locali è anche il fatto che il decreto Clini non è stato esaminato dalla Commissione ambiente a Bruxelles, ma solo dalla Commissione industria, che si è limitata a verificare solo la non sussistenza di fattori che ostacolino la libera concorrenza.

Azzerate tutte le necessarie tutele ambientali e sanitarie richieste negli anni. Infatti il via libera del Ministero non cambia ovviamente la natura dei rifiuti scavati, che provengono da aree oggetto di inquinamento e che per di più sono mescolati agli additivi chimici utili all'escavazione con la fresa, la famosa "Monna Lisa".

Il tanto declamato parco di Santa Barbara sarà trasformato in una vera e propria mega discarica e i territori del Valdarno Fiorentino serviranno così a trasportare materiale inquinato ovvero i rifiuti speciali che “spariranno” dal sottosuolo di Firenze.
Il tutto attraverso un decreto che si profila in aperta violazione delle normative europee e che, fortemente voluto da FS, viene oggi proposto attraverso una procedura che di fatto aggira l’iter previsto dalla CE sulle materie in oggetto.
Se la procedura messa in atto da governo e ditte realizzatrici dell’opera presuppone la validità del principio del silenzio-assenso per la validazione del decreto, da Bruxelles arrivano e sono arrivati autorevoli pareri diametralmente opposti.

Nell’audizione, del 17 luglio scorso, dinanzi alle Commissioni consiliari congiunte “Ambiente e territorio” e “Infrastrutture, trasporti e viabilità” della Provincia di Firenze, il Responsabile Direzione Programma Investimenti Direttrice Nord-Centro di RFI, dichiarava:
“Non so se siete a conoscenza del Decreto, che è il Regolamento delle terre e rocce da scavo, che è stato firmato appunto dai ministri Clini e Passera ad aprile, è già passato in Consiglio di Stato, al momento è in Commissione Europea, e deve starci 90 giorni, per il silenzio-assenso; [...] se entro il 6 agosto non perviene nessuna osservazione a questo Regolamento, il Regolamento ritorna ai Ministri che quindi lo rifirmano, e a quel punto il Decreto diventa valido, nel senso che viene pubblicato”.

Dichiarazioni totalmente smentite dal capo ufficio della Direzione Generale Ambiente a Bruxelles Ion Codescu che, recentemente interpellato dall’Associazione Idra sulla questione, ha scritto: “L’assenza di controdeduzioni da parte della Commissione europea sul progetto di regolamento predisposto dal Governo italiano, non significa che ad avviso della Commissione tale provvedimento sia compatibile con il diritto ambientale UE.
Non è dunque configurabile alcun silenzio assenso in merito alla questione se il suddetto progetto di regolamento violi o meno il diritto ambientale UE” concludendo poi con un monito esplicito “ se questi servizi giungeranno alla conclusione che il suddetto progetto di regolamento possa essere incompatibile con la direttiva 2008/98/CE sui rifiuti e qualora le competenti autorità italiane adottino effettivamente tale regolamento, la Commissione assumerà le iniziative necessarie per garantire il rispetto del diritto ambientale UE da parte della Repubblica italiana, inclusa, ove necessario, l’apertura di una procedura d’infrazione”.

Se si considera che il decreto presentato da Clini altro non è che una riproposizione del decreto Prestigiacomo, già bocciato in sede europea nel novembre del 2011, il rischio che l'Italia vada incontro a sanzioni da parte dell'Unione Europea appare altissimo.

Ciò premesso, gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista

nel ribadire la loro ferma contrarietà all’opera di sottoattraversamento Tav di Firenze,

nel sottolineare tutte le criticità emerse nell’iter di presentazione e di dichiarata attuazione del decreto sulle “terre di scavo”, nel denunciare che l’attuazione di quel decreto rischia di configurarsi come una palese violazione delle normative europee in materia ambientale comportando un alto rischio di pesanti sanzioni,

chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente:

quale sia il parere e la posizione della Provincia di Firenze in merito alla questione;
se non si ritenga opportuno, in nome della tutela e del rispetto del patrimonio ambientale del nostro territorio, chiedere formalmente che l’avvio dei lavori di scavo della talpa venga vincolato ad un pronunciamento ufficiale della Commissione Ambiente dell’UE sul decreto in oggetto;

se, stanti le dirette competenze della Provincia di Firenze in tema di gestione di rifiuti e assimilati, non si ritenga una evidente forzatura e aggiramento delle normative in vigore, la classificazione delle terre e dei fanghi di scavo come sottoprodotti utilizzabili addirittura per interventi, come quello previsto a Santa Barbara, di 'ripristino ambientale'".

24/09/2012 09.21
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze