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"RICATTI ODIOSI" ALLA MENARINI
Rifondazione comunista invita gli Enti locali a contrastare i licenziamenti

La Rsu Menarini per contrastare i mille licenziamenti annunziati dalla proprietà (e solo per 30 giorni congelati) avvia la mobilitazione e organizza un primo pacchetto di ore di sciopero a difesa del lavoro, occupazione e diritti. In attesa che Menarini "receda dagli odiosi ricatti e dal piano antisociale proposto e che il Ministero dello Sviluppo Economico convochi il tavolo nazionale - avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - ha indetto anche un presidio per martedì 30 ottobre 2012, in occasione della visita in città del ministro Fornero". Rifondazione comunista nel ribadire "la piena solidarietà ai lavoratori e il sostegno alla vertenza" chiede alla Provincia di Firenze di riferire sul lavoro svolto dal tavolo della Regione Toscana, con le Province di Firenze e Pisa e il Comune di Bagno a Ripoli nei confronti della proprietà e del Governo "per contrastare i licenziamenti e su tutti gli altri impegni assunti a difesa e tutela dei lavoratori della Menarini". Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Venerdì sera 26 ottobre 2012 si è svolta all'Hotel Mediterraneo di Firenze l’iniziativa promossa dalla RSU della Menarini “Insieme…per il lavoro” in seguito alle dichiarazioni fatte dal’azienda di procedere con 1000 esuberi.

Il migliaio di licenziamenti fu annunciato dalla Direzione Generale durante l’incontro di verifica sulle prospettive industriali e fu legato strumentalmente alle ripercussioni dei provvedimenti sulla revisione della spesa in materia sanitaria (c.d. spending review).

Nessuno allora immaginava questo epilogo drammatico e preoccupante per i lavoratori della casa farmaceutica, ma il vergognoso ricatto messo in atto dalla proprietà nei confronti delle parti sociali chiamate in causa, in particolare del Governo, per indurlo a fare marcia indietro sulla norma che favorisce l'acquisto dei farmaci generici.
Ricordiamo che il comunicato sindacale che ne seguì fu chiaro:
“…Le OO.SS. a fronte di queste dichiarazioni hanno fortemente respinto la proposta aziendale ritenendola strumentale e avventata, oltretutto in assenza di un progetto industriale di sviluppo, chiedendone l’immediato ritiro e l’apertura di un tavolo sindacale….”. La dimensione degli esuberi annunciata è la più alta nel settore farmaceutico e nel panorama dell’industria italiana. Le OO.SS. già da domani si attiveranno per richiedere un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) affinché la direzione aziendale rappresenti nella più alta sede istituzionale la sua proposta di politica industriale, rappresentando Menarini, la prima multinazionale italiana del settore.”

A seguito della forte mobilitazione e delle proteste sociali e politiche l’azienda farmaceutica in data 22 ottobre decise di accogliere la richiesta arrivata dalla Regione Toscana, ma anche dalle organizzazioni sindacali nazionali di categoria e dalle varie istituzioni (Provincia e Comune di Pisa e di Firenze, Comune di Bagno a Ripoli), di sospendere per 30 giorni l’apertura delle procedure di licenziamento. Anche se fu ritenuto importante la sospensione, lapidario e condivisibile fu il giudizio dato dalla RSU Menarini “…Ci aspettavamo il ritiro della vertenza, non una sospensione a tempo determinato». Daniele Scarselli, membro della Rsu Menarini, commenta così la decisione dell’azienda di sospendere per un mese le procedure per i mille esuberi annunciati due settimane fa. «Non cambia moltissimo rispetto all’annuncio originale - ha osservato - mille lavoratori erano in pericolo, mille lavoratori restano a rischio»….”.

Da qui l’iniziativa promossa da parte della RSU Menarini all’Hotel Mediterraneo di Firenze al termine della quale il mandato affidato ai delegati sindacali dell'azienda farmaceutica dall'assemblea dei lavoratori (220 persone) di tutti i siti dell'area fiorentina è stato chiaro: organizzare un pacchetto di sciopero alla Menarini di Firenze da attuare secondo tempi e modalità che saranno ritenute opportune.

La mobilitazione prevede anche un presidio per martedì 30 ottobre 2012 , in occasione della visita in città del ministro Fornero. Riconfermato, inoltre, lo sciopero degli straordinari, mentre le relazioni sindacali restano interrotte. Chiara è la posizione di forte contrasto dei lavoratori sui 1000 licenziamenti annunciati dall’azienda e “…la sospensione di 30 giorni da parte dell'azienda non ha cambiato le cose, visto che le richieste del sindacato parlavano esplicitamente di ritiro….”.
Per la Filctem Cgil “…la sospensione certifica in qualche modo i mille esuberi e questo non lo possiamo accettare. La vendita dei generici avviene tutto il mondo ed è bene dire che questo gruppo non è in crisi, lo dimostrano i dati visibili anche sul sito internet dell'azienda. Per i lavoratori l'atteggiamento della Menarmi equivale a una miopia strategica... “.

Nessun passo indietro, dunque, in seguito alla sospensione, anche perché, quella concessione è strettamente vincolata al tavolo nazionale sulla farmaceutica, peraltro non ancora convocato. I lavoratori lo ripetono, le questioni aperte dalle leggi governative che riguardano la Menarini devono essere risolte senza il coinvolgimento dei lavoratori.

Rifondazione Comunista – Gruppo Provinciale e Federazione di Firenze - già il 10 ottobre aveva espresso solidarietà ai lavoratori e preoccupazione per la posizione antisociale assunta dal gruppo farmaceutico Menarini, dichiarando il pieno appoggio politico e istituzionale alla vertenza aperta dal coordinamento RSU Menarini e dalle organizzazioni sindacali di categoria invitando allora tutte le istituzioni a sostenere le richieste sindacali verso il Governo e a condannare ricatti e intimidazioni della proprietà verso i lavoratori.

A fronte della mobilitazione annunciata dalla RSU Menarini e in relazione al primo pacchetto di scioperi previsti a difesa del lavoro e dell’occupazione gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire il totale appoggio alla vertenza in atto chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sugli sviluppi della vicenda, sulla situazione in atto nello stabilimento Menarini e sulla tenuta dei livelli occupazionali messi sotto attacco da un gioco cinico e ricattatorio della proprietà.

Altresì chiediamo di sapere il lavoro svolto dal tavolo della Regione Toscana , con le Province di Firenze e Pisa e il Comune di Bagno a Ripoli nei confronti della proprietà e del Governo al fine di contrastare il drammatico piano di licenziamenti.

Chiediamo infine di sapere se il Governo Ministero dello Sviluppo Economico) ha riconvocato il tavolo e se l’azienda abbia recuperato un profilo di alta responsabilità sociale applicando il contratto, ritirando il piano degli esuberi e presentando un piano industriale di sviluppo".

29/10/2012 11.21
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze