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MORTI BIANCHE, "LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI FIRENZE"
Rifondazione: "Con la tragedia di Figline riemergono nomi e vite su cui non si può giocare alla dimenticanza"

Stragi sul lavoro, "ancora una morte bianca". A Figline Valdarno un tecnico addetto alla manutenzione "rimane schiacciato sotto il peso dell'escavatore, a Empoli un dipendente di un'azienda rimane ferito in modo lieve dopo essere stato investito da una piccola esplosione, infine sull'autostrada A1, nei pressi di Barberino del Mugello, un operaio si è ferito a una gamba mentre è al lavoro in un cantiere". I consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi evidenziano come "continua il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro dovuti sempre più alla omissione dei dispositivi di prevenzione e tutela: morti ingiuste e intollerabili per un Paese che si definisce civile". La morte di Daniele Zini, un operaio di 34 anni avvenuta a Figline Valdarno, "è una chiara dimostrazione che sul lavoro ancora oggi si può morire, infortunarci e ammalarci nel più assordante silenzio". Rifondazione comunista si unisce al dolore della famiglia per questo nuova tragedia sul lavoro ed esprime la propria vicinanza agli operai rimasti vittime degli altri infortuni". I consiglieri chiedono alla Provincia di Firenze di "rafforzare ogni tipo di intervento in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, potenziando controlli e verifiche e rimuovendo ogni situazione di illegalità e/o illegittimità". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Tre incidenti sul lavoro, di cui uno mortale, nell'arco di poche ore in Provincia di Firenze: a Figline Valdarno un tecnico addetto alla manutenzione è rimasto schiacciato sotto il peso dell'escavatore che doveva sottoporre a manutenzione, poche ore prima a Empoli, un dipendente di un'azienda che si occupa del commercio di rottami ferrosi è rimasto ferito in modo lieve dopo essere stato investito da una piccola esplosione infine sull'autostrada A1, nei pressi di Barberino del Mugello, un operaio è rimasto schiacciato da un escavatore e si è ferito a una gamba mentre era a lavoro in un cantiere nell'area di sosta «Aglio Est».

Continuano dunque ad avvenire stragi sul lavoro veri e propri eventi drammatici che spesso si consumano nell’indifferenza più totale.

Anche di fronte a questa nuova tragedia vogliamo ribadire che le morti e gli infortuni sul lavoro sono tutt’altro che figli della casualità, del fato o della sfortuna. Non sono incidenti e spesso dipendono dall’avidità di chi si rifiuta di applicare le norme sulla sicurezza e la prevenzione sul lavoro o in tantissimi altri casi sono il risultato dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dove la vita non ha valore rispetto al profitto.

La morte di Daniele Zini, un operaio di 34 anni avvenuta a Figline Valdarno è una chiara dimostrazione che sul lavoro ancora oggi si può morire, infortunarci e ammalarci nel più assordante silenzio. Le morti bianche, gli infortuni e/o incidenti sul lavoro devono diventare inaccettabili per un Paese che si definisce civile e che non può permettersi di avere tutte queste morti o tragedie sul lavoro.

Daniele “…è rimasto schiacciato sotto un macchinario. La vittima, sposato con due figli ancora piccoli, era dipendente di una ditta della provincia di Brescia, specializzata nella produzione di attrezzature industriali. Era venuto a Firenze, presso la F Metal di Figline, per effettuare controlli di manutenzione su un escavatore di tipo a ragno. Gli ispettori del lavoro della Asl 10 e i carabinieri stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente, non molto chiara anche perché non ci sono testimoni. Si sa solo che poco prima della tragedia, la vittima aveva sollevato il ragno con un sistema idraulico incorporato nel macchinario. Al momento in cui il mezzo è precipitato, nessuno dei colleghi si trovava insieme a lui. Alcuni dipendenti della ditta hanno sentito un botto e si sono precipitati sul posto, ma era troppo tardi. Hanno dato immediatamente l'allarme al 118, ma i tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili…”
Pur essendo in corso tutti gli accertamenti del caso, il mortale incidente riporta nell’attualità il tema della scarsa prevenzione sui luoghi di lavoro e soprattutto ci porta ad esprimere la nostra indignazione per quelle morti ingiuste e intollerabili che ancora avvengono nei luoghi di lavoro.
In attesa che la magistratura accerti la dinamica dei fatti per Rifondazione Comunista occorre rafforzare ogni tipo di intervento in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, potenziando controlli e verifiche e rimuovendo ogni situazione di illegalità e/o illegittimità. Nessuno deve abbassare la guardia e il livello di attenzione istituzionale e politica.
Rifondazione Comunista si unisce al dolore della famiglia per questa nuovo omicidio sul lavoro ed esprime la propria vicinanza agli operai rimasti vittime degli altri infortuni.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali nel ribadire la propria preoccupazione per il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro dovuti sempre più alla omissione dei dispositivi di prevenzione e tutela, nel riaffermare l’invito alla massima attenzione e mobilitazione delle Istituzioni al contrasto delle “stragi sul lavoro” chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla morte di Daniele Zini e sugli infortuni degli altri due operatori e se le dinamiche di questi nuovi eventi mortali e infortunistici sono dovuti dalla riduzione e/o inosservanza delle misure di prevenzione o dall’omissione di quelle di protezione e sicurezza.
Altresì chiediamo di sapere gli esiti delle indagini da parte dell’Ispettorato del lavoro, della ASL e degli altri organi intervenuti. Infine chiediamo di sapere quale è il lavoro sino ad oggi fatto dall’Amministrazione Provinciale in sinergia con i Comuni della Provincia di Firenze sul tema della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro".

12/11/2012 11.44
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze