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TERZOLLE, "MANUTENZIONE CON DANNI: ECCOLI"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista: "Distrutto l'habitat naturale di piante e animali"

Lo stato del torrente Terzolle

"Devastazione e scempio ambientale" nell'alveo e sugli argini del torrente Terzolle secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, che hanno presentato un'interrogazione urgente in Provincia. "Distrutto l'habitat naturale di piante e animali - dicono i consiglieri - Superficialità, irresponsabilità o miopia gestionale? Ingenti i danni creati al letto del torrente trasformato in una 'fogna a cielo aperto'".
Per Rifondazione comunista si tratterebbe "di un intervento grave e dannoso sotto il profilo ambientale e di tutela e preservazione delle risorse". Chiesto il sopralluogo urgente della Polizia Provinciale e Idraulica al fine di accertare eventuali responsabilità e danni. Richiesto inoltre l'impegno delle Istituzioni a "ricostruire l'habitat naturale e a compiere interventi di manutenzione e messa in sicurezza non in contrasto con le normative vigenti e i profili di equilibrio ambientale". Di seguito il testo dell'interrogazione. In allegato le foto.

"I lavori di manutenzione dell'alveo del Torrente Terzolle, compiuti in data 7 novembre, vengono descritti da alcuni cittadini testimoni come un'opera di devastazione degli argini e dell'habitat naturale: le modalità di intervento, con l'utilizzo di un grosso cingolato, hanno portato, non per la prima volta, alla completa distruzione della flora e a uno sterminio della fauna del torrente, nonché al danneggiamento degli argini in pietra.

In una nota di risposta alle critiche mosse dai cittadini, con una nota dell'ufficio stampa, il Consorzio di Bonifica ha replicato che “il torrente Terzolle non è in condizioni di sicurezza idraulica tali da poterne trascurarne la manutenzione. Lo sfalcio della vegetazione arbustiva e del canneto (arundo donax) viene eseguito periodicamente proprio per controllarne la crescita ed evitare che un eccessivo sviluppo della vegetazione possa diventare un ostacolo al deflusso delle piene”. 

La replica elude completamente le questioni di fondo: premesso che non è volontà di nessuno quella di negare la necessità degli interventi manutentivi, si scegli di non rispondere rispetto ai modi e agli strumenti che risulterebbero più idonei al raggiungimento dello scopo.

Già a seguito del precedente intervento compiuto tra maggio e giugno i cittadini avevano denunciato che l'invasività degli interventi compiuti con mezzi pesanti aveva comportato una strage di nidi e nidiacei, di rane e raganelle, gli ultimi lavori compiuti hanno di fatto completato l'opera azzerando completamente l'avifauna residua.

Oltre a ciò, nel merito degli obiettivi posti a fondamento dell'intervento, gli stessi cittadini sottolineano che i lavori rischiano di portare a risultati opposti rispetto a quelli annunciati.
Dopo il precedente intervento il canneto estirpato ricrebbe dopo sole due settimane, con l'intervento della settimana scorsa sono state tagliate canne ed erbacce (non in grado di rappresentare reale ostacolo al flusso delle acque) che non essendo state rimosse rischiano di diventare esse stesse pericolose con il trascinamento a valle e con il conseguente interramento delle zone a valle.

A questo si aggiunge il fatto che da anni i cittadini e i residenti più prossimi al corso del Terzolle denunciano che i veri rifiuti, reti da letto, materiali plastici, elettrodomestici e quant'altro non vengono rimossi a dispetto di qualsiasi reale tutela ambientale e del decoro.
Ciò premesso gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista, nel denunciare l'operato di un impresa che doveva mettere in sicurezza un torrente e invece ha prodotto devastazione e scempio ambientale nell'alveo e sugli argini del Terzolle, chiedono al Presidente della Provincia e all'Assessore competente:


- di predisporre un sopralluogo urgente da parte del Corpo della Polizia Provinciale e della Polizia Idraulica per accertare eventuali violazioni e/o reati di natura ambientale a carico dell'ittiofauna e per i danneggiamenti degli argini e dell'alveo del torrente Terzolle;

- se i due organi siano intervenuti in passato con atti di monitoraggio, sorveglianza e sopralluoghi e l'eventuale acquisizione dei report compiuti;

- di essere messi a conoscenza dei materiali esecutori degli interventi e nello specifico se gli stessi siano stati realizzati da personale competente e specializzato in opere di tale natura:

Chiediamo inoltre, una volta accertati danni e eventuali responsabilità, l'impegno da parte delle Amministrazioni competenti, Comune, Provincia e Regione Toscana, per interventi di ricostruzione e ripristino dell'habitat naturale (purchè manutenuto) per il rispetto e il reinsediamento dell'ittiofauna".

15/11/2012 12.59
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze