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INIZIO SCUOLA L'11 SETTEMBRE, FRANCHI (PDL): "REGIONE MIOPE"
"Solo con gli occhi chiusi non si coniugano le esigenze didattiche con quelle economiche. Sarebbe bastata un po' di buona volontà per rendere meno corta e più intelligente l'estate. Il risultato: disagi sia per studenti e docenti che per le categorie produttive"

Il Pdl aveva cercato per tempo di mettere in allerta la Regione Toscana ma, spiega Erica Franchi, capogruppo del Pdl in Provincia di Firenze, Nella scelta del calendario scolastico, la Giunta regionale non é stata capace di coniugare le esigenze degli operatori turistici, che chiedevano l’inizio dell’anno scolastico il 18 anzichè l’11 Settembre, con quelle scolastiche”.
Franchi esprime rammarico per la decisione assunta dalla Regione Toscana "di non posticipare l’inizio della scuola; sostengo infatti che erano presenti le condizioni per accogliere le richieste del settore turistico, che aggravato dalla crisi economica, potrebbe aver avuto ripercussioni positive con l’allungamento delle vacanze estive scolastiche, oltre ad offrire maggiori opportunità di lavoro per gli stagionali."
Del resto, già in altre regioni italiane, il calendario scolastico parte dalla seconda metà del mese di settembre, senza ridurre le festività natalizie. "Ricordo - continua Franchi - che per calendario scolastico si intende l’inizio delle lezioni, ma di fatto la scuola, già a fine agosto e fino a metà settembre, è impegnata con gli esami di recupero per i debiti formativi, a cui seguono i relativi scrutini".
Inoltre in quel periodo si tengono le riunioni a carattere didattico-organizzativo per la preparazione dell’avvio del nuovo anno scolastico, per cui la data fissata all’11 settembre "entrerà in conflitto con le attività sopra descritte, costringendo gli operatori scolastici a lavorare in condizioni non ottimali nei confronti degli studenti e delle loro famiglie".
Di conseguenza, il calendario approvato dalla Regione Toscana creerà "disagi non solo al settore turistico, ma metterà in difficoltà anche il mondo della scuola, a meno che non si riveda tutta l’organizzazione delle attività didattiche nella sua complessità”.

09/04/2013 12.48
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze