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CASSA INTEGRAZIONE, 400 MILA A RISCHIO. LA TOSCANA SI MOBILITA
I consiglieri di Rifondazione comunista Calò e Verdi invitano la Provincia di Firenze a partecipare alla manifestazione di martedì 16 aprile

Dopo il blocco delle autorizzazioni per la cassa integrazione in deroga, perché sono finite le risorse assegnate dallo Stato, il mondo sindacale, i lavoratori e gli assetti produttivi toscani si mobilitano. Sono circa 350.000- 400.000 le persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi (tantissimi in cassa integrazione e in mobilità in deroga), e in qualche caso, avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, si è già arrivati al termine delle prestazioni assicurate dalle risorse fin qui stanziate. Si è in presenza di "una situazione drammatica e preoccupante", tanto da indurre le organizzazioni sindacali ad organizzare un presidio di fronte al Parlamento in Piazza Montecitorio, per martedì 16 aprile, finalizzato a riottenere un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Cgil, Cisl e Uil lanciano un appello ai rappresentanti istituzionali, ai parlamentari ai sindaci a partecipare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici alla manifestazione. Accertata la presenza della Regione Toscana, mentre "niente è dato sapere da parte della Provincia di Firenze. Un silenzio preoccupante e inaccettabile". Rifondazione comunista, nel dichiarare la solidarietà ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità e il pieno sostegno politico e istituzionale alle iniziative, chiede alla Provincia di Firenze di assicurare "una pronta e adeguata presenza istituzionale" a sostegno della mobilitazione e del presidio chiarendo anche quali sono gli strumenti di tutela al sostegno e al reddito per i lavoratori che la Provincia di Firenze ha attivato. Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Dopo l'annuncio dell'assessore regionale alle attività produttive Gianfranco Simoncini del blocco delle autorizzazioni per la cassa integrazione in deroga perché sono finite le risorse assegnate dallo Stato, il mondo sindacale, i lavoratori e gli assetti produttivi toscani si mobilitano.
Per CGIL CISL UIL sono circa 350.000- 400.000 le persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi ( tantissimi in cassa integrazione e in mobilità in deroga ), e in qualche caso si è già arrivati al termine delle prestazioni assicurate dalle risorse fin qui stanziate. Mentre per la Cna sono 12.300 le imprese a rischio per più di 70mila lavoratori interessati.
Una situazione drammatica e preoccupante tanto da indurre le organizzazioni sindacali ad organizzare un presidio di fronte al Parlamento in Piazza Montecitorio per martedì 16 aprile.
Servono nuove e straordinarie risorse ( almeno 1 miliardo a livello nazionale e 60 milioni in Toscana) per coprire tutto il 2013, in considerazione anche della triplicazione delle domande pervenute nei primi 3 mesi di quest'anno. La legge di stabilità per il 2013, infatti, ha stanziato risorse palesemente insufficienti. Se non si interviene SUBITO, tra poche settimane in alcune Regioni non sarà più possibile sostenere il reddito di chi ancora ha un lavoro ma opera in un'impresa in crisi, e neppure per chi è già stato licenziato.
Un disastro che deve essere evitato. Secondo CGIL CISL UIL il Governo in carica, il nuovo Parlamento hanno l'obbligo morale, prima ancora che politico, di scongiurare questa ulteriore catastrofe. Così come si sono trovati, giustamente, i soldi per i crediti vantati dalle imprese verso la Pubblica Amministrazione, si devono trovare i soldi per garantire continuità di reddito a chi è in Cig o è stato già licenziato.
Per questo Cgil-Cisl-Uil chiedono al Governo di istituire entro aprile una cabina di crisi presso la Presidenza del Consiglio per condividere l'entità della cifra da stanziare, in modo da sottoporla senza indugio al Parlamento, e chiedono ai gruppi parlamentari presenti nel nuovo Parlamento di sostenere questa giusta richiesta. Al contempo la cabina di crisi potrà utilmente elaborare previsioni per le risorse necessarie per gli anni prossimi, al fine di evitare il ripetersi dei drammi attuali.
Ê emergenza e lo è in ogni città e in ogni provincia, perché la crisi ha colpito duro dappertutto risparmiando poco.
CGIL CISL UIL lanciano un appello ai rappresentanti istituzionali, ai parlamentari ai sindaci di partecipare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici alla manifestazione. La polemica e la controversai comunque non risparmia neppure la Regione Toscana che ha deciso di procedere al blocco unilaterale delle autorizzazioni delle domande pervenute dopo il 30 Gennaio senza alcuna preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali. Una decisione inopportuna poiché la gestione di una situazione così complessa, drammatica e da cui dipendono le sorti di tante persone in difficoltà, sarebbe meritevole di un "governo" più condiviso.
Non meraviglia che la partecipazione alla mobilitazione del 16 aprile a Roma, indetta da Cgil, Cisl e Uil per rifinanziare la cassa in deroga, si preannunci massiccia in Toscana.
Accertata la presenza dell'assessore Simoncini mentre niente è dato sapere da parte della Provincia di Firenze.
Anche gli operai della Isi di Scandicci, già ex Electrolux, fanno sapere di stare disponendo alcuni pullman. «A questo punto si tratta di una questione di sopravvivenza - dice Franco Nigi della Rsu - non solo per noi, ma per una moltitudine di lavoratori dell'artigianato che non hanno più nessuna copertura sociale e non possono gridare il loro dolore».
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel dichiarare la solidarietà ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità e il pieno sostegno politico e istituzionale alle iniziative attivate per rivendicare adeguati finanziamenti per gli ammortizzatori in deroga chiedono alla Provincia di Firenze di assicurare una pronta e adeguata presenza istituzionale a sostegno della mobilitazione e del presidio.
A tal fine gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sui motivi per i quali a tutt’oggi non è stata dichiarata la propria partecipazione al presidio , quanti sono i lavoratori della nostra provincia che usufruiscono degli ammortizzatori sociali e quante imprese sono coinvolte. Infine chiediamo di sapere quali lo stato degli strumenti di tutela al sostegno e al reddito per i lavoratori della provincia di Firenze".

15/04/2013 10.47
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze