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LEPRI RASSICURA LA RARI NANTES: “TROVEREMO UNA SOLUZIONE”
Convocata una conferenza dei servizi per gli immobili storici sulle rive dell’Arno

Una conferenza dei servizi l’8 ottobre per affrontare le questioni ancora aperte degli immobili “storici” collocati sulle rive dell’Arno in contrasto con le regole del Regio decreto del 1904, sulle quali è ora competente la Provincia. La preannuncia l’assessore provinciale alla difesa del suolo, Tiziano Lepri, rassicurando i soci della Rari Nantes, le cui attività sono fra quelle più direttamente coinvolte nel problema, e manifestando la disponibilità ad adoperarsi per una soluzione definitiva “La questione non è di immediata né di facile soluzione – spiega Lepri - e per questo abbiamo ritenuto di convocare tutti i soggetti che hanno titolo alla definizione non solo del condono edilizio ma anche della compatibilità della presenza della Rari Nantes sul greto dell’Arno con i vincoli idraulici, ambientali ed urbanistici e con il servizio di piena”. Soggetti fra i quali ci sono, oltre alla Provincia, l’Autorità di Bacino, la Regione Toscana e il Comune di Firenze.
La situazione della Rari Nantes non si discosta da quella di altre realtà. Più immobili in riva destra e sinistra del corso fiorentino dell’Arno presentano problematiche simili per vincoli ambientali ed urbanistici, antichi o più recenti, disattesi ma sempre vigenti. Il Teatro “Saschall” è stato il primo a mettersi in regola, altri lo hanno fatto con soluzioni meno drastiche, altri lo stanno facendo con la proposizione di nuovi progetti.
“L’obiettivo – premette Lepri - è di ricondurre nell’ambito della regolarità tutte le situazioni ancora critiche, nel rispetto non solo delle leggi ma anche del valore sociale e culturale che alcuni manufatti hanno acquisito nel tempo. Un recente convegno ha parlato dell’Arno come risorsa e come rischio: lo sforzo che la Provincia sta facendo è proprio quello di coniugare questi due termini. E ciò vale per tutte le azioni di recupero di aree marginali che si affacciano sui fiumi, per le manutenzioni che ormai da tre anni si fanno regolarmente sull’Arno e sugli affluenti principali, e infine per l’impegno nelle grandi opere di riduzione del rischio idraulico”.

22/09/2004 11.57
Provincia di Firenze