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PIRELLI A FIGLINE. "STEEL CORD ESTERNALIZZATO, IMPOVERIMENTO LAVORO"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista: "A rischio 390 posti"

Forti preoccupazioni sul futuro del sito produttivo Pirelli di Figline Valdarno a seguito della decisione assunta dalla multinazionale di "esternalizzare la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici." Il cambio di strategia industriale, in un momento di grande recessione economica e di impoverimento generale, secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "avviene solo per massimizzare i profitti a danno, in nome della competizione più sfrenata, di lavoro, diritti e salari". A rischio 390 posti di lavoro. Da qui la richiesta sindacale che il tavolo di trattativa, già aperto alle istituzioni locali, vada allargato al Ministero dello Sviluppo Economico. Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli, chiede alla Provincia di Firenze, unitamente alla Regione Toscana e al Comune di Figline Valdarno, di contrastare esternalizzazioni e delocalizzazioni, riferendo quanto sta avvenendo nel sito produttivo della Pirelli di Figline Valdarno, sulle scelte di strategia industriale della multinazionale, sul tavolo di trattativa aperto tra proprietà e organizzazioni sindacali, sul piano industriale, sulla vicenda occupazionale. Presentata una domanda d'attualità in Provincia. Di seguito il testo.

"Preoccupazione tra i 390 lavoratori dello stabilimento Pirelli di Figline Valdarno sul futuro del sito produttivo, dopo aver appreso che la multinazionale ha dichiarato che la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici -non rientra più nel suo core business. Da qui la comunicazione che la dirigenza Pirelli ha adato alle organizzazioni sindacali circa l’avvio del processo di esternalizzazione. Per quello che è dato sapere è che la multinazionale avrebbe conferito alle banche un mandato con il quale avviare “… la ricerca di una partnership e l'apertura a più tipologie di collaborazione…” per le quali ancora nienete è dato sapere.
Il settore Steel Cord di Pirelli dà lavoro a quasi 2.500 persone, tra Italia, Germania, Brasile, Romania, Turchia e Cina, e produce il componente per gli pneumatici della casa madre, ma anche per marchi come Good Year, Continental e Dunlop.
La Fiom Firenze nel ribadire la propria preoccupazione sul cambio di strategia industriale precisa che “…Figline riveste un ruolo strategico visto che qui risiede il know-how della progettazione e dello sviluppo del prodotto…”motivo per il quale è necessario, per difendere lo stabilimento e tutto il carico occupazionale “…che il tavolo di trattativa, già aperto alle istituzioni locali, vada allargato al Ministero dello Sviluppo Economico…”.
Per la Fim Cisl “…Pirelli fa un errore di valutazione laddove pensa di poter risparmiare acquistando da terzi il filo d'acciaio, se è vero che un gigante come Michelin continua a produrre in proprio lo Steel Cord….”.
Tutti i sindacati hanno nel frattempo suggerito al gruppo Pirelli di sondare la possibilità di rivolgersi a un fondo d'investimento italiano. Come ha affermato Landini alcune settimane fa “…il rischio è che se il partner è uno straniero bisogna vedere dove questo sposta la produzione e con quanta manodopera…”.

Per Rifondazione Comunista si tratta di vigilare sul futuro dello stabilmento Pirelli di Figline Valdarno perché le scelte fatte dalla multinazionale rischiano di comprometterne l’esistenza, mettendo a serio rischio e pericolo i 390 posti di lavoro, così come tutte le istituzioni – a partire dalla Provincia di Firenze, unitamente alla Regione Toscana e al Comune di Figline Valdarno- non solo devono seguire le varie trattative sostenendo in tutte le sedi le istanze dei lavoratori ma devono far sentire la propria voce verso una multinazionale che guarda, in un contesto di grande recessione economica e di impoverimento generale, solo al profitto massacrando in nome della competizione più sfrenata lavoro, diritti e salari.

Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista

nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli di Figline Valdarno, nel ribadire la propria attenzione e sostegno politico e istituzionale alla vertenza ,

nel guardare con grande preoccupazione i processi di esternalizzazione della produzione decisi dalla Multinazionale che rischiano di mettere a serio pericolo l’esistenza dello stabilimento di Figline Valdarno e l’insieme dei posti di lavoro,

chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nel sito produttivo della Pirelli di Figline V.no, sulle scelte di strategia industriale della multinazionale, sul tavolo di trattativa aperto tra proprietà e organizzazioni sindacali, sul piano industriale, sulla vicenda occupazionale.

Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze sia stata o meno investita della questione, nel qual caso si chiede di conoscere le iniziative assunte in merito;
in ogni caso chiediamo di conoscere le azioni concrete che l’Amministrazione Provinciale intende promuovere, di concerto al Comune di Figline Valdarno e alla Regione Toscana, in relazione al fatto specifico e più in generale per la salvaguardia dei livelli occupazionali nel Valdarno, di sostegno alla vertenza sindacale e di tutela ai 390 lavoratori".

20/05/2013 09.54
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze