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MAGGIO MUSICALE, DI FEDE: "LA PROVINCIA INCONTRA COMMISSARIO IL 17 GIUGNO"
L'assessore ai Rapporti con il Consiglio risponde a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista

Maggio Musicale. Rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista, l'assessore ai Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede ha ricostruito i passaggi decisivi di quest'ultima stagione.
Il 13 maggio, il Commissario straordnario della Fondazione Francesco Bianchi ha comunicato alle Istituzioni prima e ai rappresentanti sindacali dei lavoratori poi, il Piano di risanamento per la Fondazione.
Su 19,5 milioni di euro del costo del personale a tempo indeterminato - ad oggi 352, più 44 unità derivanti da vertenze di stabilizzazione in corso - il Commissario ritiene di dover tagliare 4,5 milioni di euro, aprendo una procedura di licenziamento collettivo per un totale di 119 dipendenti (75 tra gli indeterminati e eventualmente tutti i 44 che hanno in corso la vertenza).
Il numero degli esuberi viene identificato con la chiusura completa del corpo di ballo, del cantiere scenografico, della biglietteria e della portineria del teatro.
La Provincia non è stata coinvolta dal Commissario nell'elaborazione di questo piano. Essendoci un commissario il Cda è decaduto.
La Provincia ha in programma un incontro con il Commissario il prossimo 17 giugno per un confronto sul piano di risanamento.
La vertenza Maggio, per la Provincia, va risolta al più presto tenendo in considerazione le necessità del risanamento e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Di Fede, esprimendo la posizione del Presidente Andrea Barducci, si è dichiarato "d'accordo con la necessità dell'apertura di un tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero del Lavoro e dei Beni e delle Attività culturali".
"In questa fase di recessione - ha osservato il capogruppo di Rifondazione Andrea Calò - c'è chi ha avanzato la pensata della cooperativa e tutto questo in una fase acuta di recessione. La Provincia giustamente dichiara che la soluzione non può esssere il piano antisociale presetntato da Bianchi. Bene dunque portare il confronto a un livello più alto, coinvolgendo il Ministero per lo sviluppo economico. Va creato un interlocutore più attrento e qualificato".

10/06/2013 16.35
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze