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PIRELLI, CORDICELLA METALLICA E FIGLINE
Il punto della situazione nel Consiglio provinciale di Firenze. L'assessore Lepri risponde a Rifondazione

La Pirelli di Figline produce cordicella metallica per pneumatici ed occupa nello stabilimento valdarnese circa 390 lavoratori. L'assessore della Provincia di Firenze Tiziano Lepri ha fatto il punto della situazione in Consiglio rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista.
Il settore cordicella metallica (steel cord) del Gruppo Pirelli vede il suo centro direzionale a Figline e la produzione suddivisa in 5 stabilimenti fra Italia (Figline), Turchia, Brasile, Cina e Romania. Lo stabilimento in Germania ha appena chiuso. Il prodotto viene venduto anche ad importanti concorrenti come Goodyear e Continental.
Più volte negli ultimi anni le Istituzioni – Regione, Provincia e Comune di Figline – si sono occupate della Pirelli per monitorare situazioni di potenziali crisi interne fin dal 2000.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto alle Istituzioni di farsi promotrici di un incontro con l’azienda perché preoccupate delle sorti dello stabilimento e delle possibili ricadute su tutto il territorio.
Il 4 luglio il Presidente della Provincia, insieme all’assessore regionale Simoncini e al Sindaco di Figline Nocentini, ha incontrato prima la dirigenza aziendale da sola – rappresentata dal Responsabile Nazionale delle Relazioni Industriali Vittorio Biagioni e da due manager aziendali, Marco Cipparone e Gianluca Zonta - e poi insieme alle organizzazione sindacali e alla Rsu.
L’azienda ha riconfermato la volontà di cedere tutto il settore della cordicella metallica e di aver affidato a delle banche la ricerca di un partner che possa rilevare il business pur mantenendo una presenza di Pirelli. Al momento non hanno ricevuto nessuna manifestazione formale di interesse.
Dal 1 luglio 2013 la Pirelli, con una cessione di ramo d’azienda, ha fatto confluire in una newco (sempre di proprietà del Gruppo Pirelli) tutto il business della cordicella metallica.
Le Istituzioni, insieme alle organizzazioni sindacali, hanno chiesto garanzie occupazionali al momento dell’ingresso del nuovo partner e che l’eventuale vendita debba avvenire al Ministero dello Sviluppo Economico.
Le Istituzioni e le organizzazioni sindacali hanno espresso insoddisfazione rispetto all’esito dell’incontro perché da parte dell’azienda non sono stati presi impegni rispetto alle garanzie occupazionali.
Il Presidente della Provincia si è impegnato con le altre Istituzioni e con le organizazioni sindacali a monitorare gli sviluppi della situazione per cercare di preservare i livelli occupazionali dello stabilimento di Figline Valdarno.
"Quella della Pirelli - ha commentato per Rifondazione Andrea Calò - è una questione abbastanza complicata e per molti versi inquietante.
Questa volta non siamo i soli a esprimere un giudizio negativo sul basso profilo tenuto dalla multinazionale, la quale dopo aver esternalizzato la produzione della steel cord e generato incertezza e precarietà tra i lavoratori e l'indotto, si sottrae a un confronto serio e responsabile. Non è stato ancora presentato un piano industriale e, soprattutto, non viene quantificata la ricaduta occupazione che quella scelta avrà sullo stabilimento. Torniamo a chiedere l'avocazione della vertenza in sede di ministero dello Sviluppo e invitiamo tutte le Istituzioni - Provincia, Regione e Comune di Figline - a sostenere i passaggi crucili di questa vertenza in relazione a lavoro e diritti".

17/07/2013 11.39
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze