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FIRENZE FIERA, "REVOCARE LICENZIAMENTI"
Rifondazione comunista: "Gestione superficiale e approssimativa. Non paghino per questo i lavoratori"

Licenziamenti a Firenze Fiera. Le organizzazioni sindacali, rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, hanno proclamato lo stato di agitazione e l’assemblea dei lavoratori all'unanimità e hanno dato mandato ai sindacati di rigettare l'attivazione della procedura di mobilità per 13 dei 41 dipendenti. Durissimo il giudizio espresso sulla gestione della Spa, "risultata approssimativa e superficiale, scarsamente credibile sul piano della programmazione degli eventi fieristici e priva di un serio piano industriale sostenuto da importanti ed indispensabili investimenti economici".
Martedì 10 settembre nella sede della Confindustria incontro tra le parti. Il sindacato invita la proprietà a ripensare "ai tagli draconiani di personale" e a predisporre un forte rilancio del polo fieristico fiorentino salvaguardando l’insieme dei posti di lavoro. Pronto un primo pacchetto di scioperi.
Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e il pieno sostegno alla vertenza chiede alla Provincia di Firenze di adoperarsi, "senza alcun indugio", a far revocare revocare al cda ogni licenziamento e far adottare alla spa il massimo della responsabilità sociale. I lavoratori "non devono pagare i costi di una gestione superficiale e approssimativa".
Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.


"Licenziamenti a Firenze Fiera, la società — che riunisce Palazzo dei congressi, Palazzo degli Affari e Fortezza da Basso e che si occupa della gestione di eventi fieristici e congressuali di promozione economica e sociale ed ogni altra attività ad essa affine — ha comunicato alle rappresentanze sindacali l’attivazione della procedura di mobilità, entro il prossimo mese di dicembre, per tredici dei quarantuno dipendenti della struttura e che non sarà rinnovato il contratto integrativo.
La lettera rende nota alle rappresentanze sindacali una decisione del Consiglio di amministrazione di Firenze Fiera. Firenze Fiera è una società a partecipazione prevalentemente pubblica, con all’interno Regione Toscana (31,85% delle quote), Camera di Commercio (28,66%), Provincia di Firenze (9,28%, in via di dismissione), Comune di Firenze (9,22%) ed una serie ulteriore di soci con quote minori.
Il provvedimento di mobilità interesserebbe l’amministrazione, l’area tecnico, immobiliare e commerciale.
Immediata è stata la reazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno ritenuto inaccettabile la proposta avanzata e le soluzioni individuate, anche perché la drammatica crisi della Spa è frutto di una gestione “…approssimativa e superficiale del personale, di scarsa lungimiranza nella programmazione degli eventi fieristici, per l'incapacità di mettere in sinergia il sistema, e soprattutto per la mancanza di un serio piano industriale sostenuto da importanti ed indispensabili investimenti economici….”.
Venerdì 6 settembre si è tenuta l’assemblea a dei lavoratori , la quale ad unanimità ha dato mandato ai sindacati di rigettare l'attivazione della procedura di mobilità per 13 dei 41 dipendenti, “…prima di dare il via a scioperi e iniziative di protesta, hanno comunque deciso di aspettare l'esito dell'incontro con la proprietà in programma per martedì 10 settembre nella sede di Confindustria in via Valfonda….”.

A fronte di una gestione scriterita dell’Ente e delle sconecertanti decisioni assunte dal consiglio di amministrazione il sindacato invita Firenze Fiera a ripensare ai tagli di personale draconiani e a predisporre “…un forte rilancio del polo fieristico fiorentino salvaguardando l’insieme dei posti di lavoro….”.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori di Firenze Fiera e il pieno sostegno alla vertenza chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire sulla situazione dell’ente dal punto di vista economico- gestionale, sul piano industriale, sulle decisioni assunte dal CdA nonchè sull’attivazione della procedura della legge 223/91 per il licenziamento di 13 lavoratori e l’azzeramento dell’integrativo aziendale.
Altresì chiediamo di sapere qual è la posizione dell’Amministrazione provinciale e quali iniziative verranno assunte dalla Provincia di Firenze tenutaria di una quota di partecipazione dell’ente fieristico affinchè prevalga nel Consiglio di amministrazione la decisone di rivedere il pacchetto dei licenziamenti, rideterminando un profilo più alto sulla gestione che salvaguardi l’attuale dato occupazionale e rilanci nel suo insieme l’ente.
Richiediamo inoltre di sapere gli esiti dell’incontro di martedì 10 settembre nella sede della Confindustria tra la proprietà e le organizzazioni sindacali e quali iniziative di sostegno e tutela dei lavoratori verranno adottate dal Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana".

09/09/2013 10.29
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze