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COLORIFICIO 'BELLE ARTI', "TROVARE UNA NUOVA SEDE"
Il punto in Consiglio provinciale di Firenze sul colorificio di Sambuca

Rogo al colorificio 'Belle Arti' nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, nella zona della Sambuca. Sulla vicenda Rifondazione comunista aveva presentato in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Ad essa ha risposto l'assessore per i Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede. L'incendio, dunque, ha praticamente riguardato la parte della fabbrica che ospitava i macchinari. Il magazzino non ha subito danni. I locali, nel loro complesso, sono stati definiti inagibili. Da questi fatti scaturiscono i problemi che riguardano gli otto lavoratori dell’azienda.
'Belle Arti' è un’azienda caratterizzata da produzione d'alta qualità con un marchio che tra l’altro è ben conosciuto all’estero dove esporta bene. L’azienda è di proprietà di un imprenditore di Montepulciano che tra l’altro possiede anche un’altra ditta con sede proprio nella cittadina della provincia di Siena. I lavoratori, in seguito all'incendio, sono stati posti in cassa integrazione ordinaria. L’azienda ha manifestato la volontà di proseguire nell’attività nell’attuale sede o comunque si è dichiarata disponibile anche ad operare in altri spazi. La direzione aziendale, di concerto con l’Amministrazione Comunale di Tavarnelle Val di Pesa, si muove nella ricerca anche di altri siti. Le parti hanno avuto un incontro con l’Inps proprio per la possibilità di utilizzare una specifica tipologia di cassa ordinaria che possa calzare in modo preciso per l’evento che ha coinvolto la 'Belle Arti'.
L’azienda ha subito un incidente analogo anche tre anni fa,
"Il rogo è stato imponente - ha commentato Lorenzo Verdi, per Rifondazione comunista - Sono intervenute squadre dei Vigili del Fuoco dalla provincia di Firenze ma non solo, anche da Prato, da Siena e da Castelfiorentino. Quindi notevole la mobilitazione, anche di mezzi, per un’azienda che lavora con materiali di natura chimica. Si è anche sollevata un po’ di preoccupazione per l'ambiente. Ora l’Assessore diceva che il magazzino non è stato coinvolto ma lo sono stati i macchinari. Però, a quanto ci risulta, dovrebbe esserci stato anche un intervento di Arpat per accertare che non si siano verificati degli sversamenti, coinvolgendo il fiume Pesa. Ci sembra di capire che questo danno ambientale non sia accaduto". Siamo di fronte a un’azienda "che si trova in piena salute e la proprietà si è dichiarata disponibile a riprendere prima possibile l’attività e la produzione. Apprendiamo dalla risposta dell’Assessore che ci sarebbe anche una disponibilità ad operare anche in un’altra sede. Vorremmo sapere se è già stata individuata. Sarebbe un peccato dover perdere un’attività rilevante per una realtà come quella di Tavarnelle. Auspichiamo perciò la massima tempestività nel trovare una nuova sede".

10/10/2013 14.13
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze