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MAGGIO MUSICALE, "CURIOSI SULLA 'FILOSOFIA' DEL PIANO TRIENNALE"
Intervengono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi

Maggio Musicale Fiorentino, ripresi gli incontri tra le organizzazioni sindacali del Maggio e il Commissario Straordinario all’indomani della conversione in legge del decreto valore cultura. "Ancora senza lo stipendio di settembre e a parte le rassicurazioni molto vaghe date dal Commissario non c’è una data precisa per il saldo delle spettanze considerata la 'perdurante illiquidità' - rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - All’ordine dei lavori del tavolo sindacale dell’11 ottobre sono stati tanti i temi esaminati, primo fra tutti la modalità come si accede al fondo salva teatri da 75 milioni". Per ottenere il finanziamento, entro 90 giorni il commissario straordinario del Maggio Fiorentino dovrà presentare il piano industriale triennale 2014-2016 per riportare in pareggio il bilancio della Fondazione, piano che dovrà contenere la ristrutturazione e rinegoziazione del debito, un taglio fino al 50% del personale tecnico e amministrativo, la cessazione dei contratti integrativi, il divieto di ricorrere a nuovo indebitamento fino al 2016. Un quadro "delicato, complesso e drammatico socialmente dato il nuovo e ingiusto contributo che i lavoratori dovranno dare per risanare disavanzi realizzati da cattiva gestione". Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori del Maggio fiorentino chiede con una domanda d'attualità al Presidente della Provincia di Firenze di riferire sull’incontro dell’11 ottobre e se il Commissario ha previsto un incontro con le istituzioni – Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze – per illustrare la situazione e per informarli della “filosofia” con la quale rideterminerà il piano triennale.
Di seguito il testo della domanda d'attualità di Rifondazione.

"Sono ripresi gli incontri tra le organizzazioni sindacali del Maggio Musicale Fiorentino e il Commissario Straordinario. Il tavolo si è svolto all’indomani della conversione in legge del decreto valore cultura (- le Fondazioni lirico-sinfoniche, in testa il Maggio Musicale, attendono ora di conoscere il nome del supercommissario che il ministero dei Beni Culturali sceglierà nei prossimi giorni. Sarà lui a relazionarsi con le singole Fondazioni e valutare i piani industriali e le richieste di accesso al fondo salva-teatri da 75 milioni) e senza che sia ancora stato pagato lo stipendio di settembre.
Sul mancato pagamento degli stipendi, a parte le rassicurazioni molto vaghe date dal Commissario non c’è una data precisa per il saldo delle spettanze considerata la «perdurante illiquidità».
All’ordine dei lavori del tavolo sindacale dell’11 ottobre sono stati tanti i temi esaminati, primo fra tutti la modalità come si accede al fondo salva teatri da 75 milioni “…In cassa non ci sono più soldi, c'è bisogno di liquidità e quindi è necessario richiedere a Roma risorse per il 2014, ma anche un anticipo per il 2013….”
Per ottenere il finanziamento, entro 90 giorni il commissario straordinario del Maggio Fiorentino, dovrà presentare il piano industriale triennale 2014-2016 per riportare in pareggio il bilancio della Fondazione. A quanto è dato sapere “… il piano dovrà contenere (art.11 della legge) la ristrutturazione e rinegoziazione del debito, un taglio fino al 50% del personale tecnico e amministrativo, la cessazione dei contratti integrativi, il divieto di ricorrere a nuovo indebitamento fino al 2016. Secondo le prime stime da fonte sindacale, il Maggio potrebbe chiedere al ministero circa 15 milioni per il 2014, più, secondo quanto permette la legge, un anticipo per il 2013 in modo da fronteggiare la carenza di liquidità….”.
Una vera e propria corsa contro il tempo, con una serie di paletti pesanti socialmente e molto complessi data la ricaduta occupazionale che un accordo potrà avere proprio sui lavoratori, gli unici a pagare i costi di una pregressa malagestione.
L'incontro avvenuto l’11 ottobre secondo “….Angelo Betti, della Fistel Cisl è stato interlocutorio. Ci siamo rivisti dopo due mesi e abbiamo tutti furia di chiudere l'accordo. Prima però di entrare nei dettagli e nelle cifre, abbiamo chiesto di vedere il piano industriale che il commissario aveva inviato al ministro Massimo Bray a suo tempo. Si tratta del piano, mai reso pubblico, presentato a Bray da Bianchi senza conoscere ancora i contenuti del decreto valore cultura….”.

Da parte sua il Commissario ha precisato le sue richieste alle organizzazioni sindacali “…rinegoziazione del debito, riduzione organici, cessazione dell'efficacia del contratto integrativo e divieto di nuovo indebitamento. A suo dire l'accordo per il rilancio del Maggio dovra' trovarsi all'interno di questi paletti…” contestualmente fa sapere che “…ha iniziato a lavorare al nuovo piano industriale che dovrà portare in sé l'evidenza dell'accordo con i creditori sulla ristrutturazione del debito e dell'accordo con i sindacati sulla riduzione dell'organico. Altrimenti, secondo la legge, si va alla liquidazione coatta amministrativa…”.
Le parti si sono date un nuovo appuntamento, il 24 e il 25 ottobre prossimi, per proseguire la discussione.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori del Maggio fiorentino e il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza sindacale
a fronte della ripresa delle trattative tra le organizzazioni sindacali del Maggio Fiorentino e il Commissario Straordinario per evitare la liquidazione del teatro all'indomani dalla conversione in legge del Decreto Cultura e la stesura del nuovo piano industriale 2014-2016,
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sull’incontro dell’11 ottobre, sull’ammontare dello sbilancio economico in essere, su quanti sono i creditori con i quali dovrebbe avvenire la ristrutturazione del debito, sui criteri che verranno utilizzati per definire il piano triennale, sul piano concreto di riduzione degli organici presentato dal Commissario e sui tempi reali per il pagamento degli stipendi a seguito del fatto che i soci privati hanno saldato i propri contributi con la Fondazione.
Altresì chiediamo di conoscere, come da tempo richiesto anche dalle organizzazioni sindacali, il piano industriale che il Commissario aveva inviato al ministro Massimo Bray e se il Commissario ha previsto un incontro con le istituzioni – Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze – per illustrare la situazione e per informarli della “filosofia” con la quale rideterminerà il piano triennale e se le organizzazioni sindacali hanno richiesto a loro volta un incontro a tutta la filiera istituzionale coinvolta nella Fondazione visto il pesante contributo occupazionale a cui il Commissario sta chiamando sindacati e lavoratori a pagare nuovamente".

14/10/2013 11.18
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze