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VINO, IL CHIANTI TIRA "MA MEGLIO LIMITARE LE SUPERFICI"
Il Consiglio provinciale di Firenze approva due provvedimenti sul settore

La Provincia di Firenze ha approvato gli atti per la limitazione, per i prossimi tre anni, delle superfici rivendicabili dei vini Chianti e Chianti Classico. I provvedimenti sono stati illustrati in Consiglio provinciale, e da questo approvati, dall'assessore all'Agricoltura Pietro Roselli. Le delibere recepiscono le proposte dei consorzi di tutela di limitare le superfici rivendicabili dei due più importanti vini della nostra zona: il Chianti e il Chianti Classico.
La denominazione Chianti Classico sta ottenendo grandi successi in molti mercati internazionali a partire da Canada, Stati Uniti che assorbono circa il 40% della produzione. Tuttavia la storia degli ultimi anni spinge ad essere prudenti: il rinnovo della limitazione della superficie rivendicabile Chianti Classico è indispensabile per il perseguimento del massimo equilibrio di tutte le componenti della denominazione e per garantire una stabilità di mercato.
Per il vino Chianti le vendite continuano a tenere bene, tanto che nell’ultimo triennio il quantitativo imbottigliato è superiore alla produzione annua; ciò ha determinato una diminuzione sostanziale delle giacenze di magazzino e, conseguentemente, un importante aumento del prezzo dello sfuso. E' stato raggiunto un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta ma l’aumento dei prezzi potrebbe presumibilmente portare ad una fisiologica flessione delle vendite.
Nonostante il buon andamento del mercato, si ritiene che almeno per il momento non si possa immaginare un aumento delle superfici che producono il vino Chianti.
Dunque si mantiene per tre anni la limitazione attuale della superficie rivendicabile della Docg Chianti, con libertà di passaggo dalla denominazione Chianti alle relative sottozone, che per la Provincia di Firenze sono Chianti Colli Fiorentini, Chianti Rufina, Chianti Montalbano e Chianti Montespertoli) e viceversa.
I provvedimenti sono stati approvati col voto favorevole del Pd e di Progetto Toscana-Idv. Astenuti invece Pdl, Lega Nord, Gruppo Misto e Rifondazione comunista.
Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) "le limitazioni previste in un momento di espansione del mercato rischiano di favorire solo una minoranza di grandi produttori e possono distruggere imprese familiari e piccoli produttori che sono la vera realtà che caratterizza storicamente il settore produttivo agricolo del nostro territorio. "
Massimo Lensi (Gruppo Misto) rileva la difficoltà nel prevedere "cosa accadrà da giugno in poi rispetto ad un tema così sensibile come quello delle nostre produzioni tipiche, fiore all’occhiello non solo del nostro territorio ma anche importante volano economico. La Regione Toscana dovrebbe comportarsi coerentemente in tutti gli aspetti della sua attività nei confronti delle Province e affidare questo tema direttamente ad altri soggetti. D'altra parte maggiore libertà a livello economico in un settore che inizia a tirare la produzione forse farebbe bene alla produzione stessa e anche alla concorrenza".
Per Stefano Fusi (Pd) "è vero che la situazione, dopo anni di crisi, volge al meglio ma non bisogna assolutamente ripetere gli errori del passato quando l’eccedenza del prodotto rispetto ad un mercato che non assorbiva le quantità prodotte determinò una preoccupante flessioni. Credo sia giusto che il pubblico regoli questo mercato".

05/12/2013 13.58
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa Consiglio