SEVES, PER RIFONDAZIONE "PORTARE TRITON A FIRENZE"
Calò e Verdi: "Una tragica beffa se non si ferma la perdita dei posti di lavoro"
La Rsu della Seves ha contestato il comportamento della nuova proprietà che non vorrebbe rilevare il sito produttivo fiorentino. Il 9 giugno 2014 scadranno gli ammortizzatori sociali e per 97 lavoratori è preannunciato il licenziamento. "Una tragica beffa - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - se pensiamo alle promesse e agli investimenti pubblici per garantire un futuro produttivo all’intera filiera". Si allontana "la speranza di reindustrializzazione, si concretizzano le più disgraziate previsioni sulla scarsa responsabilità sociale della nuova proprietà legate a fondati sospetti di diverso utilizzo della stessa area di localizzazione della Seves".
Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori "di questa martoriata vicenda, chiede alla Provincia di Firenze e alle istituzioni di intervenire richiedendo un immediato tavolo alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, incluso il fondo di investimento tedesco Triton". Si tratta di contrastare la perdita dei posti di lavoro e ogni ipotesi di speculazione in atto. Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Torna sulla scena la martoriata vicenda occupazionale e produttiva della Seves, la RSU denuncia la volontà di non rilevare un pezzo della proprietà corrispondente al sito produttivo fiorentino, minacciando 97 licenziamenti.
Il 9 giugno 2014 scadranno gli ammortizzatori sociali ottenuti anche al fine di rilanciare con la reindustrializzazione, il sito produttivo fiorentino della Seves, mai smentita tra l’altro la capacità di mercato dei famosi mattoni di vetro, ancora molto richiesti nonostante la crisi del settore edile.
Il gruppo, che ha altri cinque grandi impianti nel mondo, ha deciso di chiudere lo stabilimento fiorentino.
Ci sono interessi diversi a quello produttivo?
Forse l’area dello stabilimento è più lucrosa se convertita in speculazione edilizia?
Queste domande sorgono spontanee considerato il comportamento “bizzarro” che sta attuando l’attuale proprietà, cioè quello di chiudere uno stabilimento in anticipo per fare piacere a altri futuri compratori.
“…Si lasciando i dipendenti senza nessuna possibilità di negoziare una via di uscita, un ricollocamento, un piano industriale, degli investimenti… “ commenta con amarezza la Cgil e le OO ss di categoria.
Si allontana nuovamente la possibilità di reindustrializzazione della Seves e si concretizzano le più disgraziate previsioni sulla scarsa responsabilità sociale della nuova proprietà.
Un passaggio grave che conferma la vigliaccheria e l’egoismo di certa classe imprenditoriale Italiana, che si arricchisce con speculazioni finanziaria e operazioni torbide come quella che si sta profilando per la Seves nel territorio fiorentino.
Rifondazione Comunista in tempi non sospetti hanno cercato di evidenziare più volte aspetti della vicenda che preludevano a comportamenti speculativi, da parte di un management che non brilla per attendibilità, coerenza e autorevolezza.
La RSU Seves, riafferma che il prodotto ed il lavoro di qualità, sia tutelato e non mandato a morire in nome di una logica prettamente speculativa e finanziaria.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Seves da anni in lotta per difendere lavoro, l’occupazione, i diritti, in una situazione che se non fosse drammatica raggiungerebbe facilmente il grottesco per i comportamenti messi in essere da buona parte dei soggetti in campo.
Chiediamo al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su questa ultima fase della vita dello stabilimento degli assetti proprietari e dei comportamenti messi in campo da tutti i soggetti interessati.
Chiediamo alla Provincia di Firenze di appurare attraverso un tavolo istituzionale che coinvolga direttamente la proprietà, compreso il fondo di investimento tedesco Triton, ad un tavolo Istituzionale che riveda gli accordi e vincoli gli investimenti al sito industriale della Seves fiorentino.
Infine chiediamo di sapere quali altri strumenti di tutela e sostegno sono previsti per i lavoratori della Seves da parte della Provincia e delle Istituzioni, considerato anche la scadenza degli ammortizzatori prevista per 9 giugno 2014".