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LA CRISI ALLA FANI E ALLA CIATTI DI SCANDICCI
Due domande d’attualità di Rifondazione Comunista

Lo stato di crisi delle Argenterie Fani e lo stato di agitazione della Ciatti Spa, entrambe di Scandicci, sono state al centro di due domande d’attualità di Rifondazione Comunista trattate in Consiglio provinciale. “Stiamo seguendo con impegno tutte le vertenze che si stanno aprendo – ha commentato il vice presidente della Giunta ed assessore al lavoro Andrea Barducci – anche se è bene ricordare che l’Amministrazione Provinciale si muove di concerto con le organizzazioni sindacali che, di norma, ci suggeriscono o ci chiedono o ci sollecitano a convocare le parti in modo singolo oppure insieme, a seconda della gravità, dell’urgenza e della complessità del problema che abbiamo di fronte. Si tratta di due aziende importanti che operano in segmenti di mercato. La Fani, che opera nel settore dell’argenteria, che sta subendo una ristrutturazione che vede la messa in discussione di una parte degli addetti alla produzione. Si sta discutendo di un progetto industriale di rilancio, che ci auguriamo possa garantire un futuro all’azienda medesima. Al tempo stesso non abbiamo avuto richieste formali di attivazione di un tavolo istituzionale con la presenza delle parti sociali. Diversa la situazione della Ciatti, che lavora nel campo dell’informatica, dell’Hi–Fi e delle nuove tecnologie e che, almeno per una parte della produzione, sta subendo un processo di delocalizzazione in altra parte dell’Europa. Questo è un problema che riguarda la Ciatti ma che riguarda una parte importante del tessuto produttivo della nostra realtà metropolitana e provinciale. Sono processi che si stanno in qualche modo consolidando sul territorio e ai quali noi naturalmente guardiamo con preoccupazione”. Sulle crisi aziendali Rifondazione rilancia la necessità di un Consiglio straordinario entro la fine dell’anno. “Anche la Sesta Commissione Consiliare ha incontrato una rappresentanza sindacale della Fani – ha spiegato Calò – e stiamo svolgendo un lavoro di cinghia istituzionale su questi temi. Dei 100 addetti della Fani ora ne sono rimasti 33 e le prospettive sono di ridurre ancora di 10 lavoratori l’azienda. Manca un progetto industriale, c’è una forte crisi di mercato ed una forte concorrenzialità tra gruppi. Anche alla Ciatti, azienda storica di Badia a Settimo, si parla di attivare le procedure per la messa in mobilità. Proponiamo una riunione ai massimi livelli per scongiurare una crisi che va a colpire solo le piccole e medie imprese della zona”.

23/11/2004 15.23
Provincia di Firenze