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IL TEATRO FA COMUNITA', A PARTIRE DALLE SCUOLE: SI COMINCIA DOMANI DA EMPOLI
"Vivere da cittadini": quattro tappe promosse dalla Presidenza del Consiglio provinciale di Firenze: il 13 al Pontormo, poi in Mugello (18 febbraio) e in Valdisieve (giovedì 20) e infine nel penitenziario di Sollicciano (sabato 22)

“Siamo stati nel carcere di Sollicciano per un Consiglio aperto con i detenuti, personalmente vi sono ritornato per un incontro contro la pena di morte, durante il quale ci sono state consegnate centinaia di firme raccolte dai detenuti a favore della moratoria”. A questo stesso tema, unito a quello delle povertà e delle marginalità, spiega il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze Piero Giunti, sono stati dedicati momenti sul territorio che hanno puntato al coinvolgimento degli studenti, grazie a uno spettacolo teatrale a più voci che verrà rappresentato domani, giovedì 13 febbraio all'Istituto Pontormo (nel Circondario Empolese Valdelsa), martedì 18 Febbraio nel Chino Chini e nel Giotto Ulivi (Mugello) e giovedì 20 Febbraio 2014 all'istituto Balducci di Pontassieve.
“Lo scopo di questo percorso – sottolinea Giunti - è quello di fare incontrare le Istituzioni ( Comune, Provincia e Regione ) con gli Studenti per fare festa, ma anche riflettere insieme sul significato dell’essere cittadini appartenenti ad una 'comunità' più grande”.
Il titolo dello spettacolo, interpretato dal Gruppo teatrale della Pieve, è “Così bello viver di cittadini… così fida cittadinanza… così dolce ostello”, dal canto XV del Paradiso dantesco dove Cacciaguida evoca le virtù antiche di Firenze. Dunque un percorso sul tema della civitas cioè dell’appartenenza di tutti i cittadini alla stessa comunità. Un tema che, a vari livelli, troviamo nei grandi del passato, da Dante a Boccaccio, agli umanisti civili del primo Quattrocento, fino a Machiavelli, Guicciardini per arrivare a voci più recenti come La Pira, Luzi e Don Milani.
Una fotografia di cosa è la Toscana, un auspicio di come, ancora, in questi tempi di crisi, questa terra e chi la vive continuino ad avere voglia di "farsi comunità". E’ proprio l’humus di una cultura che pone l’uomo libero al centro della sua costruzione civile che consente alla Toscana di avere il primato sull’abolizione della pena di morte.
L’intervento teatrale è costruito seguendo le riflessioni di un giovane di oggi che si interroga e si fa interrogare sul senso di questa ‘civitas’ , alla quale tutti apparteniamo, che ha le sue radici nel passato ma deve proiettarsi nel futuro.
Si tratta di uno spettacolo a più voci, dove il presente evoca il passato e rimbalza sul futuro, dipanando il tema con ironica leggerezza e con accompagnamento musicale.
Inoltre, sabato 22 Febbraio 2014, alle 14, all'interno del carcere di Sollicciano sarà interpretato dalla Compagnia dell'Orsa uno spettacolo teatrale dal titolo: 'Piccola città', opera di Thornton Wilder scritta nel 1938.
Nei primi due atti viene descritta la semplice vita degli abitanti di una cittadina immaginaria degli Stati Uniti d'America: Grover's Corners. In essi viene data importanza ai semplici gesti e momenti che caratterizzano la vita di tutti i giorni. In particolare è mostrata l'evoluzione della storia d'amore di due giovani. Nel terzo atto, dopo un salto temporale di vari anni (il periodo in cui la vicenda si svolge va dal 1901 al 1913), si descrivono i cambiamenti intercorsi nella città e nella vita di vari personaggi.
Il regista, Arnau Marin Diaz, ha usato come strumento di lavoro il metodo View Point di Anne Bogart, metodo orientato alla "creazione" espressiva, dando a ciascun attore anche il ruolo di regista di una scena, curandone poi l'armonizzazione e la fluidità.
Un percorso molto intrigante e stimolante che ha dato alla messa in scena un impatto molto fantasioso e libero da schemi preconfezionati. Il gruppo musicale, guidato dal Maestro Massimo Cardelli, ha lavorato sul testo per trovarvi le chiavi di lettura e di interpretazioneda tradurre in melodie e canzoni, che, eseguite dal vivo, si fondono alla storia con particolare adesione.
Il gruppo di scenografia virtuale, diretto da Igor Biddau, ha regalato, anche attraverso l'utilizzo di teli semitrasparenti, atmosfere surreali, evocative e cariche di suggestione. Una messa in scena, dunque, in cui la coralità è elemento fondamentale e di notevole impatto visivo.

12/02/2014 12.32
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa Consiglio