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DIBATTITO SULLA FINANZIARIA 2005
Approvata mozione del Centrosinistra e Rifondazione Comunista. Respinta quella di Forza Italia

Ampio dibattito in Consiglio provinciale sulla legge finanziaria 2005 con due mozioni, quella di Ermini (La Margherita), Ragazzo (Verdi), Gori (Ds), Lazzerini (PdCI) e Targetti (Prc) approvata con 20 voti a favore e 7 contrari che denuncia l’incapacità e la non volontà del governo di centrodestra a dare risposte ai bisogni reali del paese ed impegna la giunta a perseguire e continuare nell’azione di governo improntata alla solidità finanziaria dei conti pubblici, e quella dei consiglieri Bevilacqua, Bertini e Avezzano Comes (Forza Italia) a sostegno della finanziaria che ha ottenuto 7 sì e 20 no che impegnava la giunta ad operare al fine di contribuire all’opera avviata dal governo per il risanamento strutturale della finanza pubblica ed a respingere le critiche pretestuose mosse da esponenti del centrosinistra. Bevilacqua ha ricordato i punti fondamentali della manovra: “La correzione strutturale dei conti dello Stato sia sulle entrate che sulle spese, la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, il rilancio della ricrescita economica, l’aumento del potere di acquisto delle famiglie, la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese”. Biagiotti (Ds) ha ricordato, invece, come nel 2004 oltre alla manovra ordinaria ci siano già state due manovrine aggiuntive: “Il cosiddetto decreto taglia spese del luglio 2004, da 7,5 miliardi di euro, varato in fretta e furia per evitare il richiamo europeo e la manovra di novembre da 2 miliardi per compensare le mancate entrate nel condono edilizio”. Per Calò (Prc) “La finanziaria procederà solo ad una potente ridistribuzione dei redditi a favore di chi ha già di più”. Lensi (FI) ha criticato il fatto che il Consiglio provinciale non dovrebbe occuparsi della finanziaria: “Se da criticare è perché è una legge troppo poco liberista, statalista assistenzialista”. Bernardini (Ds) ha sottolineato che “Siamo il paese che ha il debito più alto rispetto al prodotto interno lordo, ed è per questo che siamo costantemente sotto osservazione”. Anche Tondi (Udc) ha ribadito, come Lensi, che “Il Consiglio provinciale deve produrre atti amministrativi. Sulla finanziaria occorre più solidarietà, meno tasse, più Europa, meno provincialismo”. Per Sensi (An) ci si limita a fare “Una discussione accademica, senza nessuna base e nessuna attinenza a quello che facciamo in questo ente”. Avezzano Comes (FI) ha denunciato che “Nessuno ha spiegato in cosa questa finanziaria verrà a condizionare l’operato di questa Provincia”. Comucci (FI) ha ricordato la situazione economica: “Sono cresciuti gli investimenti e le esportazioni”. Grazzini (FI) ha lanciato un messaggio: “Si possono avere servizi migliori riducendo invece che ampliando le funzioni e i costi dello stato”. Gori (Ds) ha ricordato come “Il governo Berlusconi sta giocando un’offensiva che punta anche alla modifica dei meccanismi elettorali e la modifica della par condicio. In tre anni, le istituzioni locali hanno aumentato la loro spesa dello 0,5%, i ministeri dell’8%”. Per Massai (An) la mozione del centrosinistra ha il solo scopo di “Contestare la filosofia dell’impianto della finanziaria e non i contenuti”. Per Marconcini (PdCI) “Occorre ragionare e lavorare per un sistema fiscale progressivo. Questa finanziaria induce a non fare più assunzioni nel settore pubblico ed è attaccata dai governatori delle Regioni e dallo stesso Formigoni”. Infine Nascosti (An) che ha ribadito come in questa legge ci sono diminuzioni delle tasse, salvaguardie per le famiglie più numerose, l’aumento della no tax area e misure che vanno a tutelare i segmenti più deboli della società civile”.

18/12/2004 13.22
Provincia di Firenze