GLI AIUTI DELLA PROVINCIA NEL SUDEST ASIATICO
Inviato un potabilizzatore insieme ad una squadra della protezione civile
Gli aiuti della Provincia di Firenze per le popolazioni vittime del maremoto nel sudest asiatico sono stato oggetto di una domanda d’attualità del capogruppo della Margherita David Ermini in Consiglio provinciale. “La provincia di Firenze è dotata di un potabilizzatore carrabile – ha illustrato l’assessore alla Protezione Civile Stefano Giorgetti – e visto che esisteva una richiesta specifica di un potabilizzatore abbiamo provveduto ad inviarlo. Il potabilizzatore può produrre 2 mila litri d’acqua e può rendere autonomo un villaggio di circa 3 mila persone. Sulla base di questa richiesta il giorno dell’Epifania è partito il materiale per Roma Fiumicino e, da lì verso Colombo.
Col potabilizzatore è partito tutto il materiale per rendere autonoma la nostra squadra della Protezione Civile per circa quattro mesi soltanto che, ad oggi, i nostri dipendenti non sono partiti. La partenza, fissata per il giorno 9 è stata rinviata. Tutto è pronto per farli partire, hanno fatto le vaccinazioni, però ad oggi non abbiamo comunicazioni. La squadra ed il potabilizzatore sono fermi all’aeroporto di Colombo e, ci hanno comunicato che partiranno quanto prima. Il problema è dove portare il potabilizzatore: la prima ipotesi è vicino ad un ospedale da campo che è gestito dall’equipe del professor Envagelista dell’università di Pisa ma poi vorremmo spostarlo in un nuovo ospedale da campo in una località molto vicina a dove è successo l’evento del treno che è stato colpito dall’onda”. Per Ermini sono capibili questi intoppi visto che si sta lavorando ancora nell’emergenza: “Ma gli aiuti li dovremmo vedere in prospettiva – ha aggiunto Ermini – anche perché tutta la sensibilità del popolo italiano deve portare a tenere accesa la luce su questi popoli, perché la preoccupazione è che tra quattro mesi, cinque mesi, tra un anno, lentamente questi popoli saranno dimenticati. Ritengo, inoltre che sia importante la presenza delle istituzioni, anche italiane, anche in vista della ricostruzione”.