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TRATTATIVE PER SCONGIURARE LA DELOCALIZZAZIONE DELLA CIATTI
Per Calò (Prc) “Oltre alla Romania pensano di trasferire l’attività produttiva in Cina o Indonesia”

Preoccupazioni per la vertenza della Ciatti S.p.A. di Scandicci. In una domanda d’attualità dei consiglieri di Rifondazione Comunista Targetti, Verdi e Calò si è tornati a parlare, in Consiglio provinciale, dei rischi di delocalizzazione già, più volte, annunciati. “La vertenza è arrivata solo di recente al tavolo della Provincia – ha annunciato il vice Presidente della Giunta ed assessore al lavoro Andrea Barducci – ed abbiamo già incontrato le organizzazioni sindacali. Siamo di fronte a un processo di delocalizzazione che riguarda non l’intero punto produttivo ma una parte di esso, senz’altro la parte più direttamente connessa all’attività produttiva vera e propria. Ed è questo ciò che ci preoccupa maggiormente perché, anche se la direzione rimarrà a Scandicci, la parte produttiva se ne va da altre parti in Europa, in particolare in Romania. Le organizzazioni sindacali ci hanno chiesto di muoverci direttamente verso la proprietà ed entrare di più e meglio nel processo di riorganizzazione. L’azienda ha, ancora, la possibilità di rimanere, con successo sul mercato e quindi sul nostro territorio, dobbiamo intavolare una vera e seria trattava all’interno dell’azienda, sul piano industriale. Calò ha sottolineato come l’incubo della localizzazione sia sempre più alto: “Ed è una pratica sempre più diffusa. Sulla Ciatti non ci sono novità su questo piano – ha detto Calò – l’unica novità è che i lavoratori continuano a presidiare in modo serio e autorevole la fabbrica. Non solo, pare che la Romania non sia più appetibile per la Ciatti e si parla di proposte dalla Cina e dall’Indonesia dove i costi verebbero abbattuti di un ulteriore 15%. Notizie, quindi, sempre più drammatiche”.

14/01/2005 17.43
Provincia di Firenze