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Consiglio metropolitano: infrastrutture, semplificazione, sviluppo economico. Gli interventi
Il resoconto della prima seduta. Tre assemblee per l'approvazione dello Statuto

Il Consiglio metropolitano riunito in Palazzo Vecchio (Foto Antonello Serino - Met)

Nella prima seduta dell'Assemblea metropolitana, gli interventi dei nuovi consiglieri. Riccardo Lazzerini (Città Metropolitana Territori Beni Comuni), che è stato anche consigliere provinciale di Firenze nell'ultima legislatura, propone di reinserire "il suffragio universale per la Città metropolitana per garantire una vera rappresentatività e un legame diretto con il territorio". Lazzerini richiede anche di valorizzare le professionalità del personale della Provincia nel quadro e nella prospettiva del nuovo ente.
Emiliano Fossi (Pd) parla di "passaggio istituzionale atteso. Da ora in poi bisogna guardare al presente e al futuro. Dobbiamo uscire dalla fase della contrapposizione e superare, in modo inclusivo, il conflitto fra capoluogo e territori".
Saverio Galardi (Movimento 5 stelle): "Il Movimento 5 stelle c'è, ma con una posizione opposta a quella dei partiti che hanno decretato la nascita delle Città metropolitane. Siamo contrari all'ente di secondo grado e faremo di tutto perché abbia un futuro elettivo direttamente dai cittadini. Dario Nardella è sindaco di un territorio che non ha avuto voce nell'eleggerlo. Palazzo Vecchio simbolo del potere fiorentino, nel futuro la Città metropolitana abbia una sua personalità indipendente".
Anna Ravoni (Liste civiche per la Città metropolitana) registra che la Città Metropolitana si presenta come "ente di secondo grado distante dai cittadini. Lavoriamo per costruire un futuro che colmi questa distanza, prevedendo nello Statuto l'elezione diretta".
Per Marco Semplici (Forza Italia) "alla Città metropolitana manca la spina dorsale di Prato e Pistoia. Speriamo si possa guardare oltre, alla fine del nostro mandato. Le competenze importanti, ma dobbiamo ancora capire quali risorse abbiamo a disposizione. Va valorizzato e coinvolto il potenziale professionale della Provincia".
"Dobbiamo avere il senso di dotare l'ente di funzioni e risorse che stiano nella nuova visione della Città e dell'area - dice Alessio Falorni (Pd) - Una priorità è lo sviluppo manifatturiero. Eliminiamo il rischio che si identifichi nella Città un centro ed una periferia. Vanno colmati i ritardi. La chiave del successo è nell'omogeneità delle infrastrutture sul territorio".
Andrea Ceccarelli (Pd) vede un elemento distintivo "nella semplificazione: da lì dovremo partire nell'elaborazione dello statuto".
Benedetta Albanese (Pd) identifica nelle infrastrutture uno dei temi principali su cui si dovrà lavorare come Città metropolitana.
Secondo Domenico Antonio Lauria (Pd) "i cittadini vogliono la semplificazione, il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo di infrastrutture e tramvie".
Brenda Barnini (Pd), Vice Sindaco metropolitano, rimarca come "il meglio sia nemico del bene. Se ogni volta che ci volgiamo al cambiamento con il retropensiero di seguire una strada diversa, sprechiamo l'occasione che ci viene data. Prenderei con le molle il discorso sul suffragio universale Spetterà ad altri dare un giudizio storico sulla legge Del Rio, anche a noi tra qualche anno, ma ora noi dobbiamo lavorare, con curiosità, determinazione e umiltà".
Ora il Consiglio ha davanti tre sedute per l'approvazione dello Statuto. La prossima Assemblea metropolitana sarà il 29 ottobre.

15/10/2014 12.02
Redazione Met Firenze - Ufficio Stampa