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PARITÀ E DISCRIMINAZIONI: 61 CASI SEGNALATI ALLA PROVINCIA
La Consigliera Maria Grazia Maestrelli fa il punto della situazione. Ai ‘Gigli’ da sabato campagna di promozione, con un occhio particolare al nuovo part-time

La Consigliera di Parità della Provincia Maria Grazia Maestrelli ha presentato stamani in Palazzo Medici Riccardi le iniziative messe in campo dal suo ufficio. “In tre anni di attività – spiega Maestrelli – abbiamo registrato un notevole incremento dei casi seguiti che sono passati dai 17 del 2002 ai 61 del 2004”.
L'attività principale svolta dalla Consigliera di Parità durante l'anno 2004 è stata quella di ascoltare le denunce delle lavoratrici e nei casi di disciminazione presunta, iniziare un procedimento di tipo conciliativo oppure giudiziario. Le richieste di intervento sono passate dai 17 casi del 2002 a 61 dell'anno passato (nel 2003 erano stati 43). 32 i casi risolti positivamente, 11 in corso di giudizio, 11 le consulenze , 4 i casi a cui non è stato dato seguito, mentre due sono i casi ancora aperti.
18 i casi generali di discriminazione, con 12 situazioni riconducibili a molestie sessuali o morali, ma anche quattro segnalazioni di discriminazione sessuale.
Dei 61 casi, 22 riguardano aziende pubbliche (il 36 per cento); 39 nelle aziende private (la maggioranza, il 64 per cento). Mentre l’attività della Consigliera di Parità consente l’emersione delle situazioni di discriminazione, a questa azione si accompagna un’attività di promozione, come il lavoro svolto nei confronti dei Comuni della provincia di Firenze in rapporto con l'Anci regionale per sollecitare le pubbliche amministrazioni alle politiche di parità nel rispetto della legislazione vigente, in particolare per quanto attiene la redazione dei piani triennali di azioni positive e la costituzione dei Comitati d'Ente. La Consigliera ha anche svolto un’azione di sollecitazione nei confronti dell'imprenditoria del territorio per favorire progetti sulla Legge 53/2000 per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e creare modelli di organizzazione aziendale flessibili. E’ stata anche presentata una ricerca sulla flessibilità che ha coinvolto i sindacati Cgil Cisl Uil e con i quali prossimamente saranno messe in campo nuove iniziative tese a stringere una collaborazione sempre più ampia ed a sensibilizzare tutto il sindacato a queste problemattiche.
La Consigliera di Parità e le sue collaboratrici, tra l’altro, promuoveranno una serie di incontri aperti al pubblico presso il Centro Commerciale ‘I Gigli’, a Campi Bisenzio, dal 5 all’8 marzo, con orario dalle 9 alle 22, sui temi della discriminazione, della parità e delle pari opportunità, distribuendo anche l’opuscolo ‘Il Nuovo Part-time, miniguida per conoscerlo meglio’. L’iniziativa viene promossa in collaborazione il vice Presidente della Provincia e assessore alla Formazione e al Lavoro, e con l’assessore alle Pari opportunità. Per informazioni si può telefonare alla segreteria organizzativa (tel. 055.2760584/585, Fax 055 2760953) oppure scrivere a: mg.maestrelli@provincia.fi.it.

L’attività di consulenza ed interventi della Consigliera di Parità (in dettaglio)

Anche per l’anno 2004, l’attività principale svolta dalla Consigliera di Parità è stata quella di ascoltare le denunce delle lavoratrici e nei casi di discriminazione presunta, iniziare un procedimento di tipo conciliativo oppure giudiziario.
Le richieste di intervento sono state numerose, nel 2002 i casi erano solo 17, 43 nel 2003 fino ad arrivare a 61 casi nell’anno passato con un aumento percentuale quasi del 30%.
Dei 61 casi, 32 sono stati risolti positivamente. Per 11 casi si è avviato un procedimento giudiziario e per gli altri 11 è stato richiesto l’intervento di un legale oppure è stata fornita una consulenza specifica. I rimanenti casi sono sospesi in attesa di ulteriore documentazione per la fase istruttoria.
In molti casi il lavoro svolto è stato complesso e quasi mai si sono risolti semplicemente in un incontro.
Per ogni donna ricevuta in ufficio ci sono stati almeno due colloqui a cui sono seguiti i tentativi di conciliazione con l’azienda.
Solo dopo aver espletato tutti i possibili tentativi di conciliazione si è arrivati alla denuncia.
Di solito quando una donna viene presa in carico dalla Consigliera, il lavoro che si deve svolgere è lungo, anche perché devono essere le parti a maturare una soluzione che accontenti entrambe.
I tempi sono ancora più lunghi quando si affronta la fase giudiziale. Infatti sono ancora aperti casi relativi all’anno 2001.
Spesso, quindi, i nuovi casi si sommano spesso ai vecchi, anche se fortunatamente qualche volta le situazioni si semplificano attraverso la figura appunto della mediatrice.
Le tematiche affrontate sono state di varia natura.
Stanno aumentando le denunce di discriminazione sul lavoro, fra queste anche quelle legate all’accesso od alla carriera.
Rimane forte la presenza di molestie morali e di quelle sessuali.
Su 12 casi quali il 70 per cento sono riferiti alle molestie morali ed un po’ più del 30 per cento a quelle sessuali.
Diminuiscono invece i casi legati alla maternità e le problematiche connesse. E’ significativo, invece, il dato relativo alle richieste di flessibilità sul lavoro: alcuni esempi sono la mancata concessione del part-time, la rigidità dell’orario di lavoro, la turnazione non compatibile con i carichi familiari.
Molto spesso e soprattutto quando la discriminazione è frutto di atteggiamenti culturali o di un’organizzazione aziendale troppo rigida, l’intervento della Consigliera è stato utile e si è arrivati a soluzioni positive.
L’azienda stessa ha ringraziato la Consigliera perché il suo apporto ha evidenziato disfunzioni che dall’interno era difficile rilevare.
In alcune situazioni non si è dato seguito alla denuncia perché la lavoratrice ha avuto bisogno di tempi più lunghi per maturare la sua scelta, oppure ha dovuto assimilare ciò che le è stato consigliato prima di accettare l’aiuto che le veniva proposto.
I casi hanno riguardato aziende sia pubbliche che private nell’intera Provincia
Durante l’anno in corso la consigliera ha deciso di utilizzare i soldi del fondo anche per supportare le donne vittime di molestie sessuali o di gravi molestie morali, facendole seguire da una psicologa che offra assistenza specialistica per alcune sedute.
Questa figura si è affiancata a quella del legale che appunto supporta la Consigliera nei casi di necessità e soprattutto nella interpretazione di contratti di lavoro o di accordi sindacali

02/03/2005 12.38
Provincia di Firenze