LA CITTÀ È PAESAGGIO, MERITA QUALITÀ
Architetti e urbanisti a convegno in Palazzo Medici Riccardi. Leon Krier ripresenta le sue letture di Firenze. Critiche alla legge regionale e richieste di un ruolo più ampio per la Provincia
Anche la città è paesaggio. E come per il paesaggio rurale, anche per quello urbano deve farsi strada un concetto nuovo di “qualità”.
In questa riflessione dell’assessore provinciale all’urbanistica Tiziano Lepri la chiave di lettura del convegno “Terre fiorentine: città e governo del territorio”, che questa mattina nella Sala di Luca Giordano di Palazzo Medici ha messo a confronto le opinioni di architetti e urbanisti, da Leonardo Rombai a Mario Guido Cusmano, da Francesco Guerrieri a Leon Krier, insieme a parlamentari, amministratori, giuristi.
“Possiamo preservare i valori delle nostre città?, si è chiesto introducendo i lavori l’assessore Lepri, che ha poi ricondotto la risposta proprio al tema della qualità e della capacità di mettere sullo stesso piano paesaggio naturali e paesaggi urbani. Di qui una critica alla nuova legge urbanistica varata dalla Regione in gennaio, che “è un punto di partenza e non rende giustizia alle cose fatte dalle Province e in particolare al patrimonio costituito dal Piano territoriale di coordinamento provinciale”.
“La nuova legge non innova dove serve – ha aggiunto il Direttore Centrale del Territorio della Provincia Luigi Ulivieri – ma al di là della discussione sulle norme è giusto fermarsi a riflettere su cosa sia lo sviluppo territoriale”.
Leon Krier ha fornito un ampio spaccato delle sue teorie, ripercorrendo le scelte del suo piano guida per l’area di Novoli. Scelta che ha ribadito non senza polemica verso quelle invece successivamente adottate a Firenze.
“Dobbiamo ricostruire la cultura della città, uscire dell’appiattimento – ha detto Cusmano – spendendo una parola a favore del Piano territoriale di coordinamento della Provincia “con il quale e con il cui Statuto del territorio sono stati fatti passi importanti”. Un patrimonio di conoscenza, quello del Piano, che poi non è stato tradotto nelle leggi, ha rilevato Leonardo Rombay.
Un patrimonio dal cui aggiornamento bisogna invece partire, ha concluso Guerrieri, assegnando alla Provincia anche il compito di occuparsi di tutto il paesaggio e di dotare il territorio di piani paesistici provinciali.