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MACHIAVELLI: ATTUALITA' DEL PRINCIPE NELLE VISIONI DI LEDEEN E DOMENICI
L'intervista e il dibattito sul sito www.geniofiorentino.it

Un confronto animato, due visioni contrapposte della politica e due interpretazioni antagoniste delle teorie di Niccolò Machiavelli. Questo il risultato del dibattito che oggi pomeriggio ha visto opporsi Michael Ledeen, uno dei più importanti neoconsevatori americani e Leonardo Domenici intervistati da Annalisa Spiezie nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi nell’ambito degli incontri che animeranno il Genio Fiorentino. Per Leeden «è Machiavelli il primo teorico della guerra preventiva, che partendo dalla constatazione che sono molto più numerose le guerre dei periodi di pace deduce che per arrivare alla pace si deve partire dalla preparazione della guerra». Replica Domenici«il Principe non esalta solo l’aspetto guerresco: fra le doti di virtù, necessità e fortuna, io ritengo che il buon principe debba puntare sulla virtù e scegliere fra un governo stretto e un governo largo il secondo». Continua nella sua direzione di valorizzazione dell’aspetto militare Leeden:«i tre ingredienti del buongoverno indicati da Macchiavelli sono chiari: buone leggi, buona religione e buone armi, quando il teorico fiorentino parla di virtù si riferisce alla virtù militare».
Quando il dibattito si sposta sull’attualità, Ledeen risponde su alcuni nomi che lui stesso nel suo testo Il 'Principe’ dei neocons. Un Machiavelli per il XXI secolo indica come nuovi principi che piacerebbero a Macchiavelli: Giovanni Paolo II e Bill Gates «perché hanno creatività e coraggio, perché si sono aperti al rischio e sono stati intraprendenti, riuscendo così a spingere i propri “sudditi” a rischiare anche loro». New entry fra i principi perfetti secondo Machiavelli Ledeen indica Juan Carlos per aver permesso una pacifica transizione in Spagna dalla dittatura di Franco alla democrazia, «quando tutti gli spagnoli si aspettavano una guerra civile». Quando il confronto si sposta sulla dottrina dell’esportazione delle democrazia “in società non avvezze alla libertà” come direbbe Macchiavelli, anche Ledeen si mostra incerto, mentre è deciso sul definire «l’Onu una organizzazione criminale, la sua sede a New York una cosa stomachevole: l’Organizzazione delle Nazioni Unite non può essere riformata, deve essere eliminata» dice il pensatore americano, mentre Leonardo Domenici propone «una Onu sburocratizzata». Aggiunge Ledeen che «non è vero che Machiavelli sostiene che il fine giustifica i mezzi», mentre accetta la possibilità di un intellettuale collettivo, suggerito da Domenici citando Gramsci:«Ma allora Ledeen è gramsciano» è una delle notizie del dibattito, che ha toccato anche il capitolo della menzogna, giustificata dal teorico americano come menzogna strategica a cui il sovrano finisce per credere, e della corruzione che Ledeen risolverebbe con « due generazioni di dittature, sul modello di come è successo nel Novecento in Giappone e Germania».

L’intervista esclusiva a Michael Ledeen è online su www.geniofiorentino.it

18/05/2005 08.47
Provincia di Firenze