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Scoperte archeologiche – Quando il vino era davvero a chilometro zero
In un portone di Palazzo Medici Riccardi riappare una antica “buchetta del vino”

La buchetta del vino scoperta in Palazzo Medici Riccardi (Foto Antonello Serino - Met)

Scoperta archeologica in Palazzo Medici Riccardi. In una delle antiche porte che danno su via Ginori è riapparsa una storica “buchetta del vino”. Una rarità, perché è la terza del genere esistente a Firenze.
Le 'buchette' – dette anche per la loro forma 'tabernacoli' del vino - sono una testimonianza della vita fiorentina. Servivano per la vendita diretta, dal produttore al consumatore, del vino, di cui nella Firenze del Rinascimento e dei secoli successivi si faceva un grande consumo. I cittadini “bussavano” alle buchette ricavate agli ingressi dei palazzi di possidenti che rendevano disponibili i prodotti delle loro tenute, consegnavano con il soldo necessario il tradizionale fiasco vuoto e lo riavevano restituito pieno dai cantinieri. Una pratica quotidiana, con tutti i pregi che oggi si dicono del “chilometro zero”: vino genuino, proveniente unicamente dai vigneti e poderi certi, senza mediazioni e tasse.
Sono 140, ora 141, le Buchette del Vino, censite grazie alla paziente opera di ricerca dell’Associazione Culturale Buchette del Vino, di cui è presidente Matteo Faglia e vice presidente Diletta Corsini.
Le due, finora uniche, Buchette del Vino nei portoni si trovano in Piazza del Duomo al n° 29r, in quella che un tempo fu la bottega di Donatello, e in Via Sant’Antonino al n° 21.
Quella ora riapparsa in Palazzo Medici Riccardi è stata individuata da Ricciardo Artusi, funzionario della Città Metropolitana di Firenze appassionato di storia e tradizioni fiorentine, che ne ha intuite le tracce sotto uno strato di stucco e vernice sul portone, al n.14 di via Ginori, di quello che è stato per tantissimi anni il Circolo Dipendenti dell’Amministrazione Provinciale.
Il caratteristico sportellino ha le misure convenzionali (larghezza cm. 23, altezza cm. 36), necessarie far passare il “fiasco”, ed è visibile solo dalla parte interna del portone, che appartiene a un'ala del palazzo acquista dal Marchese Gabriello Riccardi nel 1789 dalla famiglia Ginori per ampliare e ristrutturare la meravigliosa Biblioteca Riccardiana,.
I documenti d'archivio testimoniano che i Riccardi commerciavano in via Ginori i prodotti, e soprattutto il vino, provenienti dalle loro fattorie di Castel Pulci, Chianni, Rivalto e Villa Saletta.

Ricciardo Artusi con la buchetta del vino scoperta in Palazzo Medici Riccardi (Foto Antonello Serino - Met)

17/10/2016 09.56
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