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‘SUBSONICA’ IN CONCERTO A VILLA DEMIDOFF
Parco di Pratolino, sabato 10 settembre alle ore 21

Due ore e mezzo di grande musica ‘Terrestre’, come l’ultimo album che da aprile si è posto come successo discografico. La banda torinese approda al Parco di Pratolino, sabato 10 settembre, alle ore 21. Samuel, voce; Max Casacci, chitarre; Vicio, basso; Ninja, batteria, e Boosta, tastiere) saliranno sul palco allestito nel verde che si stende davanti a Villa Demidoff, per proporre il loro repertorio ricco di sonorità rock ed elettroniche.
Prezzi: Posto unico 15 euro (13 euro + 2 di prevendita). I biglietti sono disponibili in tutti i punti del circuito regionale Box Office (l’elenco completo è su www.bitconcerti.it), e il giorno stesso del concerto presso le biglietterie di Villa Demidoff, dalle 16 in poi, all’ingresso principale A; dalle 18 all’ingresso B. I cancelli per il concerto saranno aperti intorno alle 18. I Subsonica saranno supportati dai ‘Cinemavolta’, gruppo che incide per ‘Cassasonica’, l'etichetta della band torinese. Per informazioni: 055/667566.

SUBSONICA

Biografia

Torino, estate del ‘96, è una città che sta vivendo il proprio risveglio quella che fa da scenario all'incontro dei primi elementi dei Subsonica. Una Torino viva, che reagisce al tramonto del mito industriale scrollandosi di dosso grigiore e rassegnazione, vivacizzandosi culturalmente e musicalmente. E' anche la stagione dell'elettronica, dei raduni semiclandestini organizzati nelle fabbriche dismesse, è la notte affollata ad alto volume lungo il fiume sotto piazza Vittorio, è la vita perfettamente ritratta nei quadri del pittore Daniele Galliano. Alzando lo sguardo verso i portici a qualche centinaio di metri c'è la Casasonica. In questo spazio, un ex laboratorio cinematografico e in questa atmosfera prende vita un progetto musicale destinato a lasciare il segno per gli anni a venire. I personaggi coinvolti sono:
Samuel: una voce “importante” ricca di intensità soul ma elasticamente maturata nelle recenti stagioni del raggamuffin e dell’Hip hop. Una forte presenza sul palco e la singolare capacità di alternare spigolosità vocali a raffinate trame melodiche .
CMax: chitarrista stiloso ed essenzialista oltre che abile manipolatore di suoni. Proveniente da una lunga attività con Africa Unite, è per certi versi l’ideologo del progetto Subsonica, nonché autore della parte letteraria assieme a Samuel, con cui divide anche il lavoro sulle stesure melodiche.
Boosta: tastierista e dj cresciuto a dosi massicce di telefilm Anni ’70 e videogame. Completa il nucleo compositivo: è il principale responsabile in materia di campionamenti.
Ninja: batterista preciso e intelligente della prossima generazione. Riesce ad amalgamare perfettamente il suo drumming alle sequenze dei campionamenti. Laureato a pieni voti in ingegneria informatica, diverrà anche il programmatore del sito della band.
Pier-funk: bassista-filosofo, meditatore di groove e mantra di basso macinati con l’ostinazione di un bass-liner. Abbandonerà anche se non completamente il progetto nell’autunno del 99. Lascerà spazio a Bass-Vicio: tonico ex metallaro con implementazione di groove.
Il gruppo, alla fine dell'estate ‘96, produce un demotape con cinque brani che procura un contratto con l'etichetta Mescal di Nizza Monferrato. Da qui il primo omonimo SUBSONICA registrato e prodotto durante l'inverno da Max Casacci in Casasonica.

Primavera'97

Esce per la Mescal, "Subsonica": il CD. L'estate del '97 viene trascorsa in giro per l'Italia a suonare dal vivo e a settembre arriva la prima grossa opportunità: l'MTV Day. Su un palco esterno all'area allestita per il concerto degli U2 si alternano alcune delle principali band italiane, riprese in diretta da MTV. I Subsonica, inseriti all'ultimo momento nel palinsesto, si distinguono a tal punto da essere segnalati direttamente dalla direzione di Londra come gruppo rivelazione della giornata. Sollecitati da Antonella Ruggiero, i Subsonica realizzano e incidono "Per un'ora d'amore" e "Il video sono io", brani del repertorio dei Matia Bazar. "Per un'ora d'amore" verrà scelta come singolo dell’album "Registrazioni moderne" (che venderà più di 180.000 copie).

1998

È l'anno dei concerti: 150 live tra gennaio e ottobre con un'affluenza di pubblico in aumento esponenziale. Anche la critica specializzata riconosce i Subsonica come una delle band più efficaci e incisive. Escono i singoli: "Radioestensioni" e "Preso blu", quest’ultimo ha in allegato due brani strumentali originariamente concepiti come supporto a un intervento di riqualificazione di aree industriali in disuso. Alcuni loro remix vengono pubblicati in Inghilterra dall'etichetta Lacerba di Londra, che ne commissiona anche un'ulteriore versione ai dj Resident Filters e Terminal Head: il brano “U.f.o.” si posiziona al settimo posto nella prestigiosa classifica della rivista inglese D.J. Magazine. A fine settembre partecipano al video “Me siente” dei 99 Posse. A dicembre viene ristampato “Subsonica” allegato a un mini cd live dal titolo “Coi piedi sul palco”: nelle testimonianze live sono presenti una cover dei C.C.C.P. (“Tu menti”), una versione piuttosto estrema di “Per un’ora d’amore” e la sigla che la band ha realizzato per il programma radiofonico “Patchanka”(Popolare network).

1999

Anticipato in giugno dal singolo “Colpo di pistola”, esce a settembre “Microchip Emozionale”: fortunato album destinato a sovvertire non poco le tradizionali regole di percorso della musica indipendente italiana. Parte del nuovo album viene presentato all’Mtv-Day di Bologna. Questa sarà l’ultima occasione di vedere Pier-funk suonare live con i Subsonica; in questo periodo viene degnamente sostituito da Bass Vicio. In ottobre esce il singolo “Liberi tutti” al quale partecipa anche Daniele Silvestri. Le date del relativo tour sono spesso sold-out, il pubblico cresce, il prezzo del biglietto è rigorosamente controllato.

2000

Dopo molte comprensibili perplessità, soprattutto riguardo la propria credibilità artistica, i Subsonica decidono con “lucidità e freddezza strategiche” (...da la Stampa) di partecipare al Festival di Sanremo. In poche settimane realizzano “Tutti i miei sbagli” (con un testo ambivalente, una doppia lettura sull’utilizzo di “sostanze”), superano le selezioni, partecipano al festival, si ritrovano dopo la prima serata a essere classificati ultimi e contemporaneamente tra i più trasmessi nelle radio. Il brano nei giorni del festival sarà il singolo italiano più venduto. “Microchip emozionale” arriva al disco d’oro. Il nuovo singolo “Discoteca labirinto” è abbinato a un singolarissimo video-clip: si tratta del primo esperimento mai tentato di video-musicale compatibile con un pubblico di persone audiolese. Il clip, che come il brano vede la collaborazione di Morgan dei Bluvertigo, è realizzato nuovamente da Luca Pastore su un’idea dello studio Elastico. Prosegue con grandi soddisfazioni il tour: la media è di 3000 spettatori a concerto. Intanto il sito www.subsonica.it accoglie una media di 15000 ingressi settimanali, complice un aggiornatissimo diario di bordo che racconta da Sanremo in avanti quotidianamente tutte le tappe. Quando i Subsonica vengono inseriti nelle nomination per gli MTV Awards europei: le preferenze via internet spediscono il quintetto direttamente a Stoccolma a ritirare il premio come migliore realtà italiana. “Microchip emozionale” raggiunge il disco di platino. La band viene citata in diversi libri di giovani autori e chiamata ad apparire nel film “Tandem” di Lucio Pellegrini. La prestigiosa Treccani richiede la partecipazione dei Subsonica come testimonial di una conferenza-dibattito sul mutare dei linguaggi giovanili. Stralci di alcuni testi inclusa l’ambientazione di un episodio all’interno di un concerto, sono presenti anche nel romanzo “Un giorno dopo l’altro” di Carlo Lucarelli. I Subsonica vengono premiati al P.I.M. nelle categorie “miglior disco del 2000” e “miglior gruppo” (erano nominati anche per il “miglior tour”).

2001

Samuel vara il progetto solista “Motel Connection” accompagnato dall’ex Subsonica “Pier-funk” al basso e da “Pisti”, un noto dj di Torino. Realizzano alcuni interventi in forma di live-set e la colonna sonora del film “Santa Maradona”. Boosta gira vinili nei principali locali house della penisola confrontandosi talvolta con nomi noti come Coccoluto e Flavio Vecchi. Max organizza in città alcuni raduni dal nome “La notte della groova”, riunendo i più importanti dj house cittadini (Lorenzo l.s.p., Roger Rama, Richard1, Valletta) e i principali live-set per dare vita a un evento in cui l’esperienza dei musicisti incontra l’anima del vinile. Il raffinato dj Roger Rama affianca i Subsonica in 2 episodi (il primo singolo “Nuvole rapide” e “Sole silenzioso”) ed è anche protagonista di una coda finale in cui i file-audio perdono i propri contorni di canzone destrutturandosi in un lungo finale macinato in quattro quarti. Non c’è solo l’house a influenzare il gruppo. Suoni elettrici, vecchi vinili di sonorizzazione elettronica anni 60/70, colonne sonore made in Italy, la voglia di ricercare nella musica italiana meno celebrata un filo conduttore fuori-margine: in quest’ottica nasce una bizzarra collaborazione con Maurizio e Cristina Arcieri, al secolo i “Krisma”. Con il geniale duo i Subsonica realizzano “Nuova Ossessione”, una trascinante e ironica song dal livido sapore Anni ‘80.

2002

A un anno dall'inizio della scrittura dei brani, esce "Amorematico" e il 2 febbraio parte dal Velvet di Rimini il nuovo "Amorematico-tour", appuntamento live che registra ovunque sold-out. Il disco, uscito in tutti i negozi l'11 gennaio, dopo una sola settimana dalla pubblicazione è al 1° posto della classifica di vendita, superando in pochi giorni il traguardo del "disco d'oro". In maggio i Subsonica realizzano un mini-tour in Giappone. A Bellinzona (Svizzera) l'11 ottobre si conclude la tournèe che li ha visti protagonisti per tutta l'estate 2002 in molte località italiane ottenendo enorme seguito: 350.000 persone hanno partecipato ai concerti del gruppo torinese, che il 5 ottobre viene premiato assieme a Manuel Agnelli (Afterhours), Marco Parente e Cristina Donà con il Premio Grinzane Cavour. Questa la motivazione, letta dal direttore artistico della manifestazione, Massimo Cotto (Radio Rai Uno) : "per aver ridisegnato le frontiere della musica italiana e creato un paese sonoro dove convivono elettrico ed elettronico, poesia e denuncia, sussurro e dannazione, senza compromessi alla facile commerciabilità e per aver creato precedenti, laddove non esistevano”. A novembre 2002, dopo l'ultimo singolo "Gente tranquilla", arriva il secondo MTV Music Awards - Best Italian Act; bissato pochi giorni dopo all'Italian Music Awards per il progetto grafico di "Amorematico" e per l'arrangiamento di "Nuvole Rapide". L'anno si conclude con un nuovo disco di platino: 100.000 copie vendute di "Amorematico".

2003

Il 7 febbraio esce il doppio live “Controllo Del Livello Di Rombo”, testimonianza su disco del tour di “Amorematico” con inclusi tre inediti: “Non ci sei”, “Livido Amniotico” e “L’Errore”. Il disco viene supportato da un tour di quattro mesi che per la prima volta vede i Subsonica suonare nei palasport italiani, con una produzione al seguito decisamente più imponente che in passato: impianto audio e luci potenziati e soprattutto tre grossi schermi sui quali vengono proiettate immagini create ad hoc da diversi registi, tra le quali alcuni spezzoni del film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri. Più di 30 concerti che fanno registrare quasi sempre il tutto esaurito: quello del Forum di Assago, davanti a 13.000 persone, viene filmato in vista della futura pubblicazione di un DVD. È il tour con il maggior numero di presenze di tutto il 2003. Durante la primavera il gruppo collabora con i concittadini Linea77, scrivendo e poi registrando a dieci mani la canzone “66(diabolus in musica)”, che verrà inclusa nel loro album “Numb”. In ottobre viene pubblicato il libro “Anomalia Subsonica”: è una biografia ufficiale edita da Giunti e curata dal giornalista torinese Paolo Ferrari.

2004

L’11 gennaio inizia ufficialmente la lavorazione del nuovo disco “Terrestre”. Il 2 marzo si esibiscono in concerto al festival Tora!Tora! di Mantova; il 27 aprile sono protagonisti in piazza Castello a Torino con i Linea 77 e il video di “66(diabolus in musica)” che hanno realizzato insieme. Il tempo trascorre fra prove in sala d’incisione e altre performance dal vivo come la partecipazione al Traffic Music Festival di Torino. Il 16 luglio i Subsonica firmano il contratto con la EMI e nasce la label Casasonica: fra le produzioni ricordiamo Sikitikis e Cinemavolta. In settembre esce il DVD “Cielo Tangenziale Ovest” e il giorno 22 dello stesso mese si esibiscono nel Concerto per Piero alla Lega dei Furiosi, dove presentano tre brani inediti. In dicembre inizia la registrazione dell’album “Terrestre”.

2005

È l’anno del nuovo album “Terrestre”, composto da 14 canzoni che rappresentano tutto l’universo musicale dei Subsonica: il miscuglio di vitalità ritmica e vocale ben intrecciata con gusto per la sperimentazione e la sapiente miscela di suono energico e poetica suburbana.



“TERRESTRE” SCHEDA ALBUM

Rientro in atmosfera per i cinque astronauti che, dopo il primo lungo periodo di pausa dall'inizio della loro storia, tornano a suonare insieme. Strumenti che si lasciano suonare insieme. Mettendo quasi completamente in disparte apparecchiature, software, campionatori e sequencer elettronici, i Subsonica di "Terrestre" costruiscono il loro nuovo lavoro intorno alla loro dimensione elettrica più istintiva. Nulla di ciò che salta fuori è lontanamente prevedibile. C'è tutto il mondo Subsonica in queste quattordici tracce, il miscuglio di vitalità ritmica e vocale ben intrecciata con gusto per la sperimentazione, suono energico e poetica suburbana, ma c'è veramente anche molto di più. La disciplina che ha sempre governato l'equilibrio tra serialità elettronica e attitudine rock, viene scardinata in alcuni episodi che accarezzano l'improvvisazione (Abitudine/Gasoline). Si incontrano insolite ambientazioni strumentali (Terrestre), slanci orchestrali (Le serpi), divagazioni acustiche (Dormi).
Qualcuna di queste mutazioni "terrestri" dell'universo subsonico potrebbe fare pensare al progressive, ma siamo nel 2005 e la voce di Samuel calda e sincopata, è figlia della costellazione Giamaica, anche quando strilla su un muro di chitarre distorte (L'odore) o sussurra su un filo di suono (dormi /incantevole).
L'album, per più di un'ora di musica compie una traiettoria completa su tutte le sfumature di suono che i Subsonica hanno creato in quasi dieci anni di storia. Ed è un viaggio dove l'attenzione non cala mai.
-CORPO A CORPO: è una febbricitante denuncia masticata su una base ragga a nervi scoperti. E' il corpo oramai il metro di paragone, il terreno di saccheggio, la frontiera violata che separa l'emisfero del benessere dal dolore del mondo. Che si parli di nuove schiavitù, di mercato di organi o delle nuove religioni di guerra. Laiche o sacre che siano.
-RATTO: Ratto è una giovane figura di città, un “kid” che appartiene solo a se stesso, un disincantato che ha sofferto restando in piedi con la forza della musica. La linea vocale meticcia e ritmata su un basso beat, cede il passo a improvvise sventagliate elettriche. Attraverso un ritornello mozzafiato si arriva all'esplosione strumentale dove suoni analogici di tastiere d'epoca incrociano gli spigoli della chitarra. Una sfida ambiziosa per stile e originalità.
-VITA D'ALTRI: un altro personaggio, questa volta femminile. Una silenziosa disperazione che ha il sapore dell'attesa infinita e della percezione di non vivere se non nel riflesso di altre storie, altra gente. Vite d'altri, appunto. Chitarre elettriche e acustiche viaggiano impastate con liquidi sintetizzatori su una ritmica instabile. La batteria alterna raffiche al soffio di un ritornello ventoso e malinconico.
-ABITUDINE: è il biglietto da visita che anticipa l'uscita. Un brano che ben evidenzia il sapore elettrico ma anche tutta la ricchezza delle sfumature di “Terrestre”. La coda strumentale in 9/8 riecheggia lontane influenze progressive, o forse solo la voglia di rompere gli schemi lasciando gli strumenti a briglia sciolta.
-GASOLINE: è il primo brano in inglese in un disco ufficiale dei Subsonica. Un confronto diretto con la scena internazionale. La struttura circolare si srotola su un unisono ipnotico di voce e chitarre elettriche, sostenute da un basso gommoso tra scrosci e disturbi elettronici. Il testo è sabbioso e visionario come lo strumentale centrale: a tutti gli effetti un solo di batteria. Anche se le vorticose ritmiche intrecciate sono due e una delle due è pura anarchia elettronica. Piuttosto insolito per un disco pop Italiano datato 2005. Il robusto riff di tastiera sembra fuoriuscire dalle polveri di un vinile anni 70.
- INCANTEVOLE : un brano sonnacchioso pomeridiano e romantico. Durante le session di scrittura dei brani, in una casa di campagna, il gruppo decide di rompere l'isolamento e di organizzare una festa per il Sabato sera. Festa “terminale” con tanto di corpi rinvenuti su divani e tappeti il giorno successivo. In quell'atmosfera da domenica-day after, viene messo a punto Incantevole. Rispetto all'idea originale la velocità scende di almeno 20 bpm, e le tinte si fanno decisamente più soffuse per convivere meglio con l'atmosfera pigra e con gli amici che lamentano terribili mal di testa. Successivamente, al tessuto sonoro dolce ed esitante- quasi ambient-, viene aggiunta un'orchestra. Il suono di batteria viene snellito appoggiando un piatto di metallo sul rullante. Nel ritornello finale sarà invece una t-shirt ad attutirne il volume.
-L'ODORE : uno dei primi pezzi messi in prova per questo nuovo lavoro. E' evidente tutta la voglia di alzare il volume agli amplificatori e suonare live and direct. Il testo carnale, riflette in pieno la vitalità del suono. E' decisamente l'episodio più rock anche se in tutto l'album le virgolette sono sempre d'obbligo.
-ALBA A QUATTRO CORSE: potrebbe essere la continuazione di ciò che in passato è stato "Nuvole rapide". Un brano techno con la cassa in quattro pensato e suonato con un approccio da d.j e non con il voyeurismo tipico del rock quando si cimenta con l'elettronica. Del resto l'organico della band vede ben due giratori di vinile all'attivo. E un terzo (Ninja) in procinto di. In alba a quattro corsie però si va un passo oltre e si suona praticamente tutto, ad eccezione di una breve introduzione programmata. Si suona tutto con strumenti tradizionalmente rock, dal pianoforte elettrico Fender Rhodes ai timpani al tamburello ad una chitarra doppio manico, al basso con un plettro in grande evidenza che sostiene una batteria decisamente protagonista. Cantato ipnotico, intensità notturna e schemi nuovamente in frantumi.
-SALTO NEL VUOTO: una canzone sul coraggio, o sulla drammatica carenza di coraggio nel nostro accomodante quotidiano dove tutto pare ineluttabile, prefissato, invariabile. Qui il sapore è più elettronico, quasi sottile. La pulsazione del basso è profonda, le chitarre elettriche riverberate e il timbro della voce sono vicine alla sfumatura reggae. Una costante ricorrente in ogni album. Il ritmo però è dispari: un intrigante e obliquo 7/8 che si raddrizza solo durante il ritornello.
-GIORNI A PERDERE: il beat accelera nuovamente su una battuta che pulsa quasi drum'n bass. Ma le corde dell'elettrica , la voce distorta, i synth nevrotici spostano lo scenario. Sempre strada, notte, sempre cose viste o vissute da vicino. Altri personaggi dai sogni incerti e dalle abitudini non sempre edificanti. Ma non c'è lettura morale, solo lettura e basta. I personaggi fanno i propri conti da soli.
- AMANTIDE: Sintetizzatori incisivi e in grande evidenza su una base che potrebbe essere lontanamente reggae, se si potesse fotografare il reggae da un satellite spaziale. Il basso ha un timbro metallico e la batteria una sonorità quasi spappolata. Frutto di accordature di pelli molto molli. Alla chitarra il compito di insidiare la melodia creando chiaro-scuri e elevando la tensione di uno dei brani più melodici dell'album. Il titolo spiega molto bene l'argomento trattato. In terrestre ci sono insetti, oceani, cieli, prati fango, fuoco, vento, sabbia,fiumi, stelle, serpenti...
-TERRESTRE: mantenendo l'angolazione di ripresa sempre dal satellite, inquadriamo una porzione di crosta terrestre, ingrandita e amplificata nei suoi silenzi. Così come nella copertina dell'album la pellicola con una lunga esposizione strappa un immagine virtualmente diurna, assolutamente sfalsata di un paesaggio notturno, l'unico brano strumentale del disco ruba al silenzio note esitanti, gorgoglii, rumori impercettibili. Il gruppo durante l'estate ha avuto modo di sperimentare a lungo con dilatazioni e suoni ambient. Ma questa è un'altra storia.
-LE SERPI: lo strumentale precedente decongestiona l'ascolto per la zona finale più intima dell'album. Insieme a "Vita d'altri",e "A-mantide", "Le serpi" è il frutto della collaborazione oramai storica con l'amico e poeta Luca Ragagnin.
Un brano scuro e desertico, con un'elevata tensione drammatica nelle parole, nei suoni e nelle parti orchestrali. La ritmica è inconfondibilmente subsonica, ma la voce così come gli intrecci di acustiche e elettriche 12 corde scoprono tinte mai esplorate in passato. Alcuni velenosi dub esaltano la profondità notturna di questa sorta di preghiera senza tempo.
-DORMI: prende forma dal ronzio una ninnananna a cielo aperto cullata da lievi rumori di fondo, il satellite passa e inquadra una prateria suburbana addormentata e attraversata dai tralicci e cavi elettrici. Oltre che da parole che sussurrano nella lingua più antica del mondo.


Terrestre- come un istinto che nemmeno si ferma a prendere in considerazione il concetto di razza o confine
Terrestre- come il Dolmen suburbano in copertina, rubato alla notte attraverso una lunga esposizione su pellicola
Terrestre- come un parametro che indichi il grado di umanità, di sintonia, di sensibilità nei confronti del proprio domicilio universale e dei suoi abitanti.
Terrestri sono anche i personaggi animati dalle parole dell'album. Figure mai completamente risolte, spesso sul bilico di una scelta,di una sottile forma di disperazione, di incerta consapevolezza. Terrestri veri e attuali
Terrestre-come la musica che i terrestri, quelli veri, solitamente amano.

08/09/2005 13.31
Provincia di Firenze