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INFLUENZA AVIARIA: POSSIBILI PERICOLI PER GLI INANELLATORI DI ANATRE SELVATICHE
Le valutazioni dell’Istituto Nazionale per la fauna selvatica – La Provincia segnala alla Regione l’eventualità di rischi anche per i cacciatori che maneggino capi infettati abbattuti

Anatre germanate

L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ha segnalato agli inanellatori di anatre selvatiche i possibili rischi di contagio nel maneggio di esemplari affetti dall’influenza aviaria, disponendo la sospensione dell’uso delle anatre germanate, utilizzate come richiami anche dai cacciatori.
Per lo stesso motivo la Direzione Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Firenze ha segnalato oggi alla Regione l’opportunità di valutare la possibilità che cacciatori possano contrarre l’infezione manipolando capi abbattuti.

E’ importante – ha comunicato l’Istituto Nazionale per la fauna Selvatica “Alessandro Chigi” - che gli inanellatori siano consapevoli dei potenziali rischi per la propria salute.
L’influenza aviaria colpisce i sistemi respiratorio, digestivo o nervoso negli uccelli. Una forma a bassa patogenicità del virus è endemica in molte specie, ma è particolarmente frequente e spesso asintomatica negli uccelli acquatici (ad esempio anatre, oche ed anche gabbiani). Nuova è la forma particolarmente aggressiva che si è trasmessa dagli allevamenti all’aperto di pollame nel Sud Est Asiatico alle popolazioni selvatiche di uccelli migratori acquatici.
In linea teorica uno dei diversi ceppi di virus influenzale può essere presente in qualsiasi uccello catturato a scopo di inanellamento. Ceppi virali di influenza aviaria sono presenti in forma endemica nel nostro Paese da anni, senza aver causato alcun problema nell’uomo.
Vanno però presi in giusta considerazione i potenziali rischi legati all’ inanellamento. Il virus dell’influenza aviaria ha apparentemente un’infettività molto bassa per l’uomo. Il percorso infettivo potrebbe basarsi sul contatto prolungato con uccelli allevati infetti.
Per rimuovere il rischio di infezione si consiglia agli inanellatori di lavare regolarmente ad alta temperatura (60°C o più, per almeno 30 minuti) i sacchetti per uccelli ed altri apparti per la cattura, tenendoli separati da indumenti, biancheria, ecc. Ciò dovrebbe essere sufficiente a minimizzare qualsiasi rischio di infezione. Si ribadisce l’assoluta necessità di evitare di inalare polvere che origini da feci secche, disinfettarsi accuratamente le mani, prestare in generale attenzione alla pulizia dell’ambiente nel quale si opera.
L’attrezzatura e l’abbigliamento usati per catturare ed inanellare non dovrebbe essere portati nelle vicinanze di pollame allevato, senza essere stati prima sterilizzati a 60° per almeno 10 minuti.
Assolutamente da rimuovere invece fino a nuova comunicazione, sospendendone l’impiego, le anatre germanate utilizzate come richiami vivi.

10/10/2005 16.55
Provincia di Firenze