FUTURO DEL VINO, PIU' FORMAZIONE PER DARE RISPOSTE AL MERCATO
A Firenze il primo dottorato italiano in Economia vitivinicola e sviluppo rurale
Strumento di ricerca internazionale in collaborazione con Verona e Avignone
Grande distribuzione e informazione per informare i consumatori
Nasce a Firenze il primo dottorato italiano di ricerca internazionale in Economia vitivinicola e sviluppo rurale. Dotato di cinque posti, tre dei quali coperti da borsa di studio. Lo ha annunciato Augusto Marinelli, rettore dell'Università di Firenze, al convegno su "Il mercato del vino: le leve per il futuro", i cui lavori si sono svolti questa mattina nella Sala di Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze su iniziativa di UniCeSV (Centro Universitario di ricerca e formazione per lo sviluppo competitivo delle imprese del settore vitivinicolo italiano), Università degli Studi e Provincia di Firenze, per la quale è intervenuto l'assessore all'agricoltura Luigi Nigi che ha ricordato <<il ruolo di protagonista e il peso della Toscana e di Firenze e del suo territorio in particolare nel mondo del vino>>.
<<Un centinaio di validi laureati, specializzati al nostro master in Wine management ed oggi occupati in aziende vitivinicole, sono la conferma che il mondo del vino ha bisogno di risorsa umana sempre più preparata - ha detto Marinelli -. Per questo abbiamo avviato un percorso articolato che va dal master di primo livello dove coesistono i classici insegnamenti universitari con gli stage aziendali che immettono nel mondo del lavoro, fino a questo nuovo dottorato. Infine un nuovo strumento, l'Unicesv, ovvero un centro studi che monitorizza il settore vitivinicolo per dare elementi di orientamento agli imprenditori>>. L'iniziativa dell'ateneo fiorentino si avvale di partner prestigiosi come le università di Verona e Avignone a guarda all'Australia, al Sudafrica e alla Francia come interlocutori per la ricerca applicata alla produzione. L'Università di Firenze ha anche costituito, insieme a Partenope Napoli e l'ateneo veronese, il consorzio per l'alta formazione "Agribusiness & sostenibilità".
Un percorso apprezzato da Gianni Zonin, banchiere del Gruppo Popolare vicentina nonché uno dei maggiori imprenditori vitivinicoli italiani. <<Le banche guardano con attenzione alle evoluzioni dell'imprenditoria vinicola - ha sottolineato Zonin - ed anche agli sforzi di realtà come l'Università di Firenze per colmare dei vuoti o dei ritardi nella formazione che costringono il nostro sistema a inseguire il "nuovo mondo" dell'enologia. Marketing e gestione aziendale sono gli aspetti da potenziare, in un settore che vale, in Italia, un giro d'affari di 9 miliardi di euro più altri 2 derivanti dalle tecnologie di cantina, per le quali siamo all'avanguardia>>.
Attenzione ai valori del territorio è stata sottolineata dal presidente di Unicoop Firenze Turiddo Campaini. <<E' nostro dovere etico favorire la crescita del sistema vitivinicolo in generale - ha detto Campaini -, per questo facciamo accordi con i piccoli produttori, a condizione che i loro prodotti siano di qualità ed economicamente vantaggiosi per i consumatori>>.
La grande distribuzione svolge ormai un ruolo primario anche nella commercializzazione del vino. <<Oltre il 40% delle bottiglie in commercio sono vendute dalla grande distribuzione - è l'analisi di Leonardo Casini, direttore del master in Wine management di Firenze - con un prezzo medio a bottiglia di 4,7 euro, che sale a 5,6 euro quando si tratta di etichette toscane. Per la Gdo un buon scaffale vino significa fidelizzare il cliente, occorre pertanto maggiore informazione da parte del produttore a vantaggio del mercato>>.
Segreteria organizzativa: Unicesv Firenze, 21 ottobre 2005
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