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Alluvione di Firenze, ecco la storia degli “Angeli del bosco”
Mercoledì 22 novembre 2017 in Palazzo Medici Riccardi. Memoria, progetti e ricerca scientifica dal “Bosco degli svizzeri”

Gli "Angeli del bosco" a lavoro

L’alluvione che colpì Firenze nel 1966 viene spesso ricordata attraverso le vicende degli “angeli del fango” e dell’esemplare atto di solidarietà che accomunò giovani provenienti da molte parti di Italia e del mondo. Ben poco si sa invece degli “angeli del bosco”, un gruppo di allievi del corso di laurea in Ingegneria forestale del Politecnico Federale Svizzero (Eth), con sede a Zurigo, che si chiesero cosa potessero fare per Firenze alluvionata.
Il loro contributo di solidarietà è stato il rimboschimento di un terreno semi abbandonato nel Mugello mediante la piantumazione di 13.000 piante di Douglasia e Pino nero messe a disposizione dal vivaio di Vallombrosa: rimboschire dunque per rallentare il deflusso delle acque nel bacino, ridurre la portata di piena e attenuare la forza erosiva delle acque.

'''“La solidarietà della Svizzera per Firenze e la Toscana alluvionata nel 1966. Il Bosco degli Svizzeri”''' è l'incontro che si tiene mercoledì 22 novembre presso Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dalle ore 9.30; un incontro che nasce per ricordare la solidarietà della Svizzera per Firenze e per la Toscana alluvionate del 1966, oltre che per presentare le idee progettuali per l’impiego del legno derivante dal bosco ormai maturo. Ad organizzarlo il Comitato Firenze2016 con l'Università di Firenze, la Città Metropolitana, Eth Zuric ed il patrocinio dell'Unione dei Comuni del Mugello, il Comune di Borgo San Lorenzo e il Comune di Scarperia e San Piero, l'Ambasciata Svizzera in Italia e il Consolato svizzero a Firenze.

Nel corso dell'incontro si parlerà inoltre dei più recenti sviluppi della ricerca scientifica nell’ambito della gestione della vegetazione nei fiumi in riferimento alle problematiche relative al rischio idraulico. Tra i partecipanti, anche il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell'Unione dei Comuni del Mugello Paolo Omoboni e il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti.


'''Da ieri a oggi''':

L’incontro è strutturato in tre principali tematiche: 'Memoria' con rievocazione e celebrazione dell’episodio del Bosco degli Svizzeri; 'Progetti' con presentazione dei progetti da realizzare con il materiale ricavato dal bosco; 'Ricerca scientifica' con presentazione degli studi in atto tra l’Università di Firenze (DICEA), l’Università di Zurigo (ETH) e di Berna e Ginevra (Dendrolab.ch, Istituto di Geologia).

'''Memoria: la piantumazione del bosco nel 1967'''

L’alluvione che colpì Firenze nel 1966 viene spesso ricordata attraverso le vicende degli “angeli del fango” e dell’esemplare atto di solidarietà che accomunò giovani provenienti da molte parti di Italia e del mondo. Ben poco si sa invece degli “angeli del bosco”, un gruppo di allievi del corso di laurea in Ingegneria forestale del Politecnico Federale Svizzero (Eth), con sede a Zurigo, che si chiesero cosa potessero fare per Firenze alluvionata. Il loro contributo di solidarietà è stato il rimboschimento di un terreno semi abbandonato nel Mugello mediante la piantumazione di 13.000 piante di “Douglasia” e “Pino nero” messe a disposizione dal vivaio di Vallombrosa. Rimboschire dunque per rallentare il deflusso delle acque nel bacino, ridurre la portata di piena e attenuare la forza erosiva delle acque.

'''Progetti: utilizzo del legno per edifici sociali in zona sismica"'''

Il bosco oggi è maturo e può essere diradato, come già verificato dalla Unione Montana dei Comuni del Mugello sulla base del proprio Piano di Gestione approvato dalla Regione Toscana, e il materiale ricavato potrebbe essere utilizzato per la realizzazione di un progetto di edilizia pubblica con strutture di legno a beneficio della comunità del Mugello (Borgo S. Lorenzo e Scarperia/SanPiero) quali l’ampliamento di due scuole in una zona a forte rischio sismico. Appare evidente il rilievo educativo e comunicativo di un progetto che partendo da un atto di solidarietà, basato peraltro su un intervento di riduzione del rischio idraulico, possa produrre un beneficio anche in riferimento al rischio sismico.

'''Ricerca scientifica: la gestione e manutenzione del bosco'''

La gestione e manutenzione della vegetazione riparia richiede un’attenta valutazione che tenga conto dei molteplici ruoli che la vegetazione assume nei fiumi considerando sia gli aspetti legati alla qualità dell’ecosistema, sia il possibile incremento di rischio idraulico durante le piene, connesso all’innalzamento dei livelli idrici e all’interazione con le strutture (quali i ponti) presenti nei centri urbani. La necessità dunque di trovare un compromesso tra preservazione dell’ecosistema fluviale e mitigazione del rischio idraulico, spinge a cercare nuove soluzioni di prevenzione. Un esempio, in questo senso è rappresentato dall’attività di ricerca avviata negli ultimi anni in Svizzera, a seguito del disastroso evento di piena del 2015 caratterizzato da un’ingente produzione e trasporto di detriti arborei.
L’intensa attività di ricerca su questo tema ha permesso di formulare delle nuove metodologie per stimare la produzione dei detriti arborei a scala di bacino e di progettare delle strutture innovative per trattenere i detriti a monte dei centri urbani. Negli ultimi anni il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze ha focalizzato la propria attenzione su questo filone di ricerca mettendo in atto prove sperimentali sullo sradicamento della vegetazione flessibile e sull’accumulo dei detriti arborei alle pile dei ponti, queste ultime sono state poi riprodotte mediante un modello numerico presso il centro di ricerca Dendrolab.ch dell’Istituto di Geologia di Berna (attualmente con sede a Ginevra).

'''Programma'''

''Il Bosco degli Svizzeri: Dalla prevenzione del rischio idraulico a quella del rischio sismico''

Coordinamento: Prof. Giorgio Federici, Comitato Firenze2016

'''9.30 – 10.00''' Saluto delle Autorità svizzere e italiane
Consolato svizzero, Università degli Studi di Firenze, Politecnico Federale di Zurigo (ETH),
Comune Borgo San Lorenzo e Comune di Scarperia e San Piero, Unione Montana dei
Comuni del Mugello

'''10.00 – 11.00''' Pietro Piussi (Unifi) – Il Bosco degli Svizzeri: ideazione realizzazione
Proiezione del video “Grezzani 1967 - Il bosco degli svizzeri” (video prodotto da Beecom)

''Testimonianze Studenti del 1967 dell’Eth''

'''11.00 – 11.30''' Andrea Frangi (Eth– Zurigo)
Il legno come materiale da costruzione sostenibile: le esperienze del Politecnico Federale
di Zurigo negli ultimi 50 anni

'''11.30 – 12.00''' Ario Ceccotti (Comitato Firenze 2016)
I progetti di ampliamento e sopraelevazione delle scuole primarie di Scarperia/San Piero e Borgo San Lorenzo in legno X-Lam di Douglasia

La gestione della vegetazione riparia: l’esperienza della Svizzera ed il caso di Firenze
Coordinamento: Prof. Enio Paris, Dipartimento Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Unifi

'''12.00 – 12.30''' Virginia Ruiz-Villanueva (Institute for Environmental Sciences, Ise, University of Geneva,Switzerland)
Floods in forested river basins, is it all clear water?: analysing wood-laden flows

'''12.30 – 13.00''' Pina Nicoletta De Cicco (Dicea, Unifi)
Experimental and numerical investigations on wood accumulation at bridge piers

'''13.00 – 13.30''' Conclusioni e saluti finali

Mostra fotografica a cura del Museo Casa D’Erci

Per ulteriori info: http://toscana.firenze2016.it/il-bosco-degli-svizzeri-gli-aiuti-alla-firenze-alluvionata-nel-1966/

18/11/2017 17.34
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