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RESPINTA MOZIONE PRC SUL TERMOVALORIZZATORE
Chiedeva di sospendere i protocolli d’intesa del 2 agosto e 28 settembre

Respinta dal Consiglio provinciale con 22 no (Ds, La Margherita, PdCI, FI, An, Udc, Misto-Cdm) e 4 sì (Prc e Verdi) la mozione presentata dai consiglieri di Rifondazione Comunista, emendata dai Verdi sulla realizzazione e la localizzazione di un termovalorizzatore nella Piana fiorentina. “Numerose fonti di inquinanti presenti nella zona, arterie viarie, aeroporto, fabbriche e quant’altro, hanno già una forte incidenza sullo stato di salute della popolazione – ha sottolineato Lorenzo Verdi di Rifondazione Comunista, illustrando la mozione – il protocollo d’intesa del 28 settembre dimostra che la decisione di fare il termovalorizzatore è stata presa a prescindere dal riciclaggio e la raccolta differenziata, condizioni rimaste, per lo più, sulla carta”. Per Nascosti (An): “Su questo argomento molto si è detto, ma poco è stato deciso. Ci sono vari esempi, a Brescia, o a Peccioli in Toscana, c’è stata un’opportunità ambientale ed un’opportunità economica. Firenze deve chiudere il ciclo con questo tipo di impianto e questa è anche una responsabilità di questa Amministrazione provinciale e di questi amministratori provinciali, che devono comunque decidere”. Ragazzo (Verdi) ha chiesto un passo indietro: “Sulle vostre certezze assolute di impianti e localizzazioni, di dimensioni e di obiettivi. Occorre fare un ragionamento più alto e più ambizioso e lo sta facendo il Presidente della Regione Martini che punta ad una raccolta differenziata del 55% entro il 2010”. Calò ha ribadito che “Rifondazione Comunista ha una valutazione negativa rispetto al percorso intrapreso da questa amministrazione sul termovalorizzatore e chiede la sospensione dei protocolli di intesa del 2 agosto e del 28 settembre anche perché i termovalorizzatori emettono diossine, il cadmio, il cromo esavalente, le polveri fini, il biossido di carbonio, il mercurio, il piombo, tutte sostanze che danneggiano l’uomo e devastano l’ambiente”. Per Biagiotti: (Ds) “Sul termovalorizzatore è più facile dire no, stare sempre all’opposizione. È più impegnativo costruire, risolvere problemi complessi, cercare soluzioni possibili nel rispetto dell’ambiente e della legalità. L’Europa ci dice che ciascun territorio deve assumersi la responsabilità primaria di smaltire i rifiuti che produce. Bisogna affrontare questi temi con serietà, dicendo quello che è vero e responsabilizzando i cittadini, senza lanciare slogan e senza vendere utopie come ad esempio quella dei rifiuti zero per certezze assolute”. Per Massai (An): “Questa Provincia si è nascosta sotto tutto per non decidere: ha cominciato con un piano, ha continuato con una VIS pur avendo deciso a priori, ma se fra un anno e mezzo le discariche chiudono, perché questo è previsto, che succede? Chi se l’assume la responsabilità, quelli che sono più o meno ambientalisti? Quelli che vogliono più o meno gli inceneritori? Perché con questa scusa della battaglia fra pro e contro tutto è rimasto bloccato, per cui ci sono ritardi immensi e quei ritardi immensi si pagano”. Lensi (FI) ha ribadito che “L’unica proposta è quella di andare direttamente ad un referendum provinciale in materia di termovalorizzatori, perché credo che sia importante coinvolgere le popolazioni su un aspetto come questo, perché io credo che si debba arrivare a concepire lo smaltimento di rifiuti in un’area vasta tra le province di Prato, Firenze e Pistoia, ritengo che si debba aprire un importante dibattito e ritengo infine che l’impianto di termovalorizzazione in Case Passerini sia una follia”.

19/12/2005 15.41
Provincia di Firenze