UN LIBRO SU CLEMENTE BIONDETTI
In corso, fino all’8 gennaio, la mostra a lui dedicata in Palazzo Medici Riccardi
In occasione della mostra su Clemente Biondetti organizzata a Firenze nel cinquantenario della scomparsa del pilota (1898-1955) viene presentato ai visitatori anche il nuovo libro “Clemente Biondetti, un uomo, un pilota” scritto a due mani dallo storico del motorismo Alessandro Bruni e da Mario Baldi, amico e collaboratore di Biondetti.
La pubblicazione di 125 pagine è ricchissima di documentazione storica e fotografica, in gran parte inedita perché raccolta dagli autori direttamente presso amici, collaboratori e parenti del pilota.
Come indicato nel titolo, il libro non si limita a ripercorrere la carriera del “pilota” Clemente Biondetti ma parla anche dell ”uomo” Biondetti, attraverso i ricordi di Mario Baldi e di tanti personaggi che lo hanno conosciuto e che Alessandro Bruni ha incontrato in una lunga e paziente ricerca. Pagina dopo pagina, ricordo dopo ricordo, foto dopo foto, il lettore si trova portato indietro nel tempo, nell’epoca delle corse su strada, dove non bastava avere il coraggio di tenere giù il pedale nelle curve più rischiose ma occorreva anche mano salda e sangue freddo per firmare montagne di cambiali (“da tappezzarci le pareti di casa” come diceva Biondetti) in un mondo senza bibite e tabacchi che pagavano le fatture.
Ripercorrendo la lunga carriera del pilota, dal 1923 al 1955, le vicende sportive e tecniche si fondono con gli eventi storici come il regime fascista con cui Biondetti, a differenza di altri piloti italiani, fu sempre in dichiarato disaccordo soffrendone le conseguenze e il secondo conflitto mondiale. Durante la guerra e l’occupazione di Firenze da parte delle truppe tedesche, Biondetti ottenne una speciale protezione per la sua officina e un prezioso lasciapassare grazie ad un suo amico, il pilota Hermann Lang che durante la guerra era l’autista personale del colonnello Kesserling, capo delle truppe di occupazione in Italia. L’officina di Biondetti divenne quindi un importante punto di appoggio per i partigiani in città. Per di più, grazie al lasciapassare, Biondetti riusciva e trasportare con la sua Topolino armi e documenti per i partigiani, sempre accompagnato dal giovane Baldi.
Parte dei documenti e delle foto presentati nel libro sono esposti nella mostra dedicata a Clemente Biondetti nei locali della Limonaia di Palazzo Medici Riccardi, fino all’8 Gennaio 2006. La mostra, inaugurata dall’assessore allo Sport della Provincia Alessandro Martini lo scorso 16 dicembre, è stata finora visitata da migliaia di appassionati o semplici curiosi.
La mostra è organizzata dalla Scuderia Clemente Biondetti, dal CAMET (Club Auto Moto d’Epoca Toscano) e dall’assessorato allo Sport della Provincia di Firenze, con il patrocinio dell’ACI e del Comune di Firenze. Il progetto grafico e l’allestimento è stato curato dall’architetto Lorenzo Querci.
Oltre a foto e documenti, sono esposti molti cimeli del pilota e la moto Norton 500 cc con cui iniziò la carriera agonistica da centauro e con cui ebbe, nel 1926, uno spaventoso incidente che lo lasciò tra la vita e la morte e lo convinse a passare alle auto.