Firenze-Prato-Pistoia. Nardella: "Riuniamo le tre giunte per individuare percorsi comuni"
Infrastrutture, turismo, servizi ai cittadini. Le novità emerse nel confronto 'Verso una nuova metropoli'
L'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia è nelle cose. Vista dall'alto presenta un'unità che può e deve essere declinata in progetti strategici, tali da poter fare sviluppare le infrastrutture, sì con le ciclopiste (va avanti il progetto con Prato) ma anche con un'incidenza e una frequenza di treni regionali che dovrebbero incrementarsi se l'Alta Velocità troverà la stazione Foster a Firenze; fare integrare i servizi turistici, anche congressuali, e dunque la presenza di visitatori a Pistoia; inserire le linee ferroviarie regionali nei percorsi che uniscono la Città Metropolitana di Firenze a quella di Bologna; pensare a una card turistica unica per le visite ai musei dei tre territori. Il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella ha partecipato giovedì sera all'iniziativa 'Verso una nuova metropoli? Pistoia Prato Firenze' promossa dall'associazione 'Progetto Pistoia comunica', nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia.
Insieme a Nardella il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e il Vice Sindaco di Prato Simone Faggi. "Possiamo riunire prossimamente le tre giunte della Metrocittà e delle Province di Prato e Pistoia per puntualizzare percorsi comuni. Credo alla necessità di passare dai contenitori ai contenuti - ha detto Nardella - perché è vero che abbiamo la città metropolitana di Firenze che è una novità istituzionale e le altre due province, Prato e Pistoia, ma è altrettanto vero che sarà necessario completare la legge Delrio, che ha riformato il settore delle province e delle città metropolitane" ma è come rimasta a metà.
Intanto i diversi enti possono collaborare, e così politica e istituzioni possono raccogliere la sfida e la necessità di "remare nella stessa direzione, ad esempio sul fronte dello sviluppo delle infrastrutture, e condividere esperienze, come i servizi ai cittadini". La fornitura dell'acqua può tornare nell'area pienamente. Firenze ad esempio condivide la Publiacqua con Acea, società in gran parte di proprietà del Comune di Roma. Risulta paradossale che i fiorentini paghino la bolletta dell'acqua e che essa sia riscossa anche dal Comune di Roma. ''(mb)''