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PRC: CHI NON VUOLE L’UNIONE IN PROVINCIA?
L’anomalia toscana non è Rifondazione Comunista all’opposizione nella maggior parte degli enti locali, ma la mancanza dell’Unione.

Costruire l’Unione per il PRC è un impegno coerente con la scelta operata a livello nazionale, e allo stesso tempo rappresenta un terreno di lotta politica per determinare un concreto cambiamento rispetto ad un “modello toscano” (più volte da noi contestato), che caratterizza le amministrazioni di centro – sinistra, fra cui la Provincia di Firenze (privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, grandi opere, gestione rifiuti e dei beni comuni, …).
Il PRC non intende farsi mettere in un angolo, ma, partendo dai punti più avanzati espressi dal programma nazionale dell’Unione, costruire tutte le possibili convergenze, in stretto rapporto con i bisogni sociali ed i movimenti cresciuti nei nostri territori, per realizzare una svolta dalla forte connotazione sociale.
La disponibilità al confronto non può che unirsi alla chiarezza sui contenuti e su percorsi trasparenti, che valorizzino tutte le forme di partecipazione ed il ruolo delle assemblee elettive, diversamente da come è stata gestita la crisi apertasi in Provincia nell’agosto 2005 e tuttora aperta.
In Provincia, dove siamo forza di opposizione alla Giunta Renzi, confermiamo la nostra netta contrarietà agli inceneritori e ad opere costose ed inutili come il sottoattraversamento AV di Firenze, in sintonia con movimenti e comitati, ma avanziamo da tempo proposte concrete sui temi della gestione rifiuti, trasporti e grandi opere, lotta alla precarietà e alla flessibilità del lavoro, politiche sociali, difesa della scuola pubblica, pace e cooperazione internazionale, su cui attendiamo ancora l’avvio di un reale confronto con le forze del centro – sinistra, che coinvolga le realtà sociali, in un confronto pubblico, trasparente e partecipato tenendo conto di ciò che è cambiato in questi anni nella società.

Sandro Targetti Lorenzo Verdi Andrea Calò

17/05/2006 15.01
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