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SCUOLA TEATRO: COMINCIA LA TRILOGIA SHAKESPEARIANA
Appuntamento il 23 maggio alle 21 al Teatro di Rifredi

Primo spettacolo della Trilogia Shakespeariana programmata nell’ambito della Rassegna Scuola Teatro.
Martedì 23 maggio alle 21 al Teatro di Rifredi i ragazzi del Laboratorio Teatrale del Liceo Scientifico “Gramsci” di Firenze mettono in scena “Sogno della prima Notte d’Estate”.
Riduzione e regia di Angelo Savelli.

Info: http://www.toscanateatro.it/

Gli studenti del Liceo Gramsci:
Marco Bartolini, Lorenzo Bruscoli, Vanni Burzagli, Caterina Caprara, Martina Comito, Luisa Di Valvasone, Francisca Ferreras, Giulia Fiaschi, Nath Gbikpi, Giulia Landi, Carolina Marsella, Vincenzo Romeo, Costanza Sacchi, Matteo Scudieri, Ilaria Severi, Elisa Tanganell,i Caterina Ventura
Insegnante referente: Teresa Tarasconi

Nel giorno delle nozze del Principe, quattro adolescenti si confrontano con la libertà dei loro sentimenti amorosi e con le imposizioni della società: due ragazzi, Lisandro e Demetrio, amano la stessa ragazza, Ermia. Un’altra ragazza, Elena, ama Demetrio che non la ama. Ermia vorrebbe sposare Lisandro ma suo padre vuole imporle Demetrio. Il Principe, e dunque la legge, sta dalla parte del padre. Ma poi viene la notte. La magica notte del solstizio d’estate. E con la notte tutto si trasforma in sogno; tutto si trasforma in un teatro inquietante dove il Principe della notte invaghito del valletto della moglie la fa innamorare di un somaro e i quattro ragazzi, pungolati da un impertinente folletto, sparigliano le loro accoppiate amorose. Ed intanto un improbabile gruppetto di artigiani, improvvisatisi attori, anela a portare in scena una storia di giovanili amori osteggiati che assomiglia a quella di Giulietta e Romeo. Poi torna il giorno, torna la normalità, la rassicurante realtà della famiglia e del matrimonio. Ma resta il teatro. Libero, inquietante, indecifrabile come l’inconscio, a ricordarci che noi non siamo altro che le ombre di un sogno.

PROGETTO TRILOGIA, SECONDA EDIZIONE
Tre laboratori teatrali in tre scuole diverse condotti da un unico prestigioso regista, Angelo Savelli, coadiuvato da tre operatori teatrali scolastici. Tre laboratori e un unico progetto artistico, un affresco teatrale multiforme svolto con sensibilità diverse a seconda degli istituti partecipanti.
Il progetto si propone di effettuare un’azione qualificante all’interno dell’ormai pluriennale e consolidata attività di Scuola/Teatro della Provincia di Firenze, mettendo in comunicazione tra loro diversi istituti - creando così un piccolo ma concreto esempio di rete - e mettendo in rapporto gli istituti scolastici con una prestigiosa struttura teatrale del territorio, Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi, facendo così incontrare, nello spirito di un proficuo e corretto partenariato, i soggetti operanti con finalità didattiche nella scuola con figure esterne di riconosciuta professionalità.
Il progetto trilogia iniziato nella stagione 2004/5 con “La trilogia della Villeggiatura” di Carlo Goldoni, prosegue in questa stagione 2005/06 con la trilogia “Shakespeare magico”. Con una particolarità. Ai tre testi shakesperiani scelti per attinenza di tematica e di stile, si aggiunge un curioso epilogo che rappresenta una variazione sul tema. Una variazione pertinente che prolunga gli esperimenti amorosi degli adolescenti dei tre testi di Shakespeare in un sinistro esperimento scientifico, grazie al genio di un grande drammaturgo francese del settecento: Pierre Charet de Chamblain detto Marivaux, il delicato ma crudele poeta dei “giochi dell’amore e del caso”, l’osservatore attonito e partecipe dell’incostanza dell’animo umano.
Partendo da una non superficiale conoscenza degli autori e delle opere, tutti i testi della Trilogia sono stati però rielaborati, tagliati ed anche, in parte, riscritti. Questo per renderli più fruibili dai nostri studenti/attori ma anche più in sintonia con un’idea di un teatro vivo, attuale, anti-accademico che sappia offrire non banali spunti di riflessione ai nostri giovani.
Sembra strano, ma nella nostra rutilante civiltà dell’immagine, è difficile parlare correttamente ai giovani dei loro sentimenti come anche far parlare i giovani stessi dei loro sentimenti. Chi pensa di saperli spiegare non li prova e chi li prova non sa spiegarseli. Ed è per questo che la nostra trilogia finisce con un’agrodolce constatazione: “Nessun esperimento, nessun teorema riuscirà mai a spiegare la nostra oscura, ammaliante, sconcertante confusione amorosa… Non ci resta che sperare nei poeti”. Come Shakespeare.

SHAKESPEARE MAGICO
Esiste uno Shakespeare magico nel vero senso della parola, studiato e documentato in numerosi saggi e studi. Ed è quello dei rapporti con Giordano Bruno, i Rosacroce e John Donne, e dei riferimenti cabalistici ed alchemici presenti più o meno esplicitamente in numerosissimi dei suoi testi.
C’è poi uno Shakespeare magico nel senso poetico del termine. E questo – scusate la banalità - coincide praticamente con la quasi totalità dell’opera dell’inarrivabile drammaturgo inglese.
Ma possiamo immaginare che esista un terzo Shakespeare magico, a metà tra i due precedenti. Uno Shakespeare mago dei travestimenti sia filosofici che sentimentali, capace di utilizzare schemi di ascendenza irrazionale per parlare di due grandi tematiche sempre in bilico tra realtà, tra sogno e poesia: l’amore ed il teatro.
Il solstizio d’estate, con i suoi rituali di liberazione sessuale, il solstizio d’inverno, con la sua epifania di luce interiore, la tempestosa interruzione del tempo storico, con la sue prove iniziatiche, tutto ciò ci racconta l’inconscio dell’amore ed il ruolo che il teatro, la poesia, la narrazione occupano in questa “rumoroso spettacolo” che è la nostra esistenza.

22/05/2006 15.03
Provincia di Firenze