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APPROVATA MOZIONE DI SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEL TERRORISMO
Presentata da Comucci ed Avezzano Comes (FI) ed emendata da Gori (Ds) prende spunto dal caso Sergio D’Elia

Il Consiglio provinciale ha approvato, con 20 voti a favore (DS, FI, La Margherita, AN, UDC), 4 no (PRC e PdCI) ed un’astensione (Massimo Lensi, radicale eletto nelle liste di Forza Italia), una mozione di solidarietà alle vittime del terrorismo presentata dai consiglieri di Forza Italia Francesca Avezzano Comes e Leonardo Comucci ed emendata da Riccardo Gori (DS). La mozione prende spunto dal caso Sergio D’Elia, coinvolto nell’omicidio dell’agente Fausto Dionisi, onorevole e segretario della Camera dei Deputati, La mozione, condividendo l’amarezza espressa dalla sig.ra Mariella Magi, vedova dell’agente Fausto Dionisi, trucidato a Firenze mentre assolveva il suo dovere di servitore dello Stato; preso atto delle dichiarazioni del portavoce dell’Associazione Italiana Vittime del terrorismo e della Presidente dell’Associazione vittime della strage dei Georgofili; preso atto altresì della ferma protesta dei rappresentanti di varie forze sindacali della Polizia di Stato; ritenendo che per la coscienza e la giustizia degli uomini i diritti dei carnefici non debbano e non possano trovare maggior rispetto dei diritti delle vittime; e che una carica di tale rilevanza istituzionale quale quella di Segretaria della Camera dei Deputati non possa, per opportunità politico istituzionale essere ricoperta da chi ha per anni lottato, con la violenza del terrorismo, nei confronti della comunità nazionale ed internazionale, e quindi in primo luogo anche di quei cittadini che di tale azione criminosa sono state le vittime prime; impegna il Presidente della Giunta provinciale ad esprimere piena solidarietà alla sig.ra Dionisi ed a tutti coloro i quali si sono sacrificati per servire lo Stato. Avezzano Comes ha letto una lettera indirizzata al Presidente della Camera Bertinotti: “Dove l’onorevole D’Elia rivendica il fatto di non essere stato uno degli ideatori e tanto meno uno degli esecutori materiali della tentata evasione dal carcere delle Murate che portò all’assassinio dell’agente Dionisi che si era avvicinato al commando che preparava l’evasione dei compagni. Noi abbiamo trovato molto grave questa lettera indirizzata all’onorevole Bertinotti. La sua elezione viene considerata da molti un’onta e un’offesa nei confronti di tutto coloro che, servitori dello stato e anche privati cittadini, hanno subito le violenze di quegli anni di terrorismo”. Per Calò: “D’Elia ha già espresso, più volte, il suo punto di vista, è tra i fondatori dell’associazione Nessuno tocchi Caino e fu ricevuto da Silvio Berlusconi nel ’94. Massimo rispetto per il dolore che le persone che hanno subito tali atrocità ma non ci piace che quel dolore venga utilizzato per altri fini”. Per Ermini (La Margherita): “Ognuno, dopo aver espresso i propri convincimenti, poco può fare su questo tema. Chi ha vissuto gli anni di piombo frequentando l’università sa qual era il tenore, l’ambiente e il sistema in cui allora si viveva nelle città. Mi sarebbe piaciuto un passo indietro personale di D’Elia, non certamente da parlamentare ma per lo meno un piccolo passo indietro rispetto all’incarico ricevuto”. Mattei (Ds) ha ribadito che: “Sergio D’Elia ha scontato già un lungo periodo di detenzione in carcere, si è impegnato a livello sociale, ha fondato l’associazione Nessuno tocchi Caino. Il problema non è giuridico, attiene ad una sfera più intima ed è per proprio per questo più difficile da affrontare e sviscerare, credo che chi abbia commesso crimini così efferati non dovrebbe assumere incarichi istituzionali così rilevanti”. Marconcini (PdCI) ha confermato la “Propria condanna agli atti di terorismo commessi in passato. Rinnoviamo la nostra solidarietà a tutti i familiari delle vittime del terrorismo cosiddetto rosso e a quelle dello stragismo neo-fascista e, tra queste, alla famiglia Dionisi. Ma è inaccettabile votare una mozione di Forza Italia che per altro è stata modificata fino a divenire qualcosa di ovvio e priva di quanto richiesto all’inizio della consigliera Avezzano Comes e dal consigliere Comucci. Insomma, tanto rumore per nulla e se una parte del centro sinistra non avesse collaborato con la Casa delle Libertà, questa sarebbe uscita spaccata. Quelli della CdL sono garantisti con i suoi e giustizialisti con quelli che sono contro”. Per Sensi (An): “Ci sono persone che, trasversalmente, fanno parte della nostra vita politica ma che hanno lottato contro lo Stato, hanno ammazzato figli del popolo, Carabinieri e scorte. Hanno ammazzato e ora siedono in Parlamento”. Per Tondi (Udc): “Era preferibile, da parte di questo signore, un percorso istituzionale fatto in punta di piedi, come dimostrazione di un suo effettivo inserimento all’interno di quell’alveo istituzionale nei confronti del quale si era scagliato in modo violento”. Per Gori (Ds): “Ci troviamo di fronte ad una questione che riguarda gli aspetti dell’opportunità politica, non della necessità politica. Chiunque abbia vissuto stagioni di sangue, di terrorismo, e poi abbia cambiato idea e abbia scontato la propria pena, dovrebbe sentire nel suo intimo la inopportunità di andare a ricoprire cariche di quello Stato che egli ha combattuto, ha contribuito a combattere o ha addirittura affondato in una stagione di sangue. È un fatto squisitamente di natura culturale e politica”. Nascosti (An) ha rilevato che: “Quasi tutto il Consiglio ha voluto esprimere una solidarietà alla signora Dionisi”. Per Lensi (FI): “Il dibattito non ha colto la centralità del caso D’Elia, esprimo la piena solidarietà alle vittime del terrorismo, alla signora Dionisi, vedo la figura di Sergio D’Elia come una grande vittoria dello Stato, una persona che ha fatto gravi errori, che ha commesso gravi violazioni ma che oggi siede alla carica di segretario della Camera e mi onoro di appartenere allo stato partito, il partito radicale transnazionale di Sergio D’Elia”. Contrario Targetti (Prc): “In quanto la mozione, dietro la motivazione della solidarietà alle vittime del terrorismo fa un’operazione che mette in discussione alcuni elementi di garantismo che riguardano tutte le persone”.

18/07/2006 16.42
Provincia di Firenze