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IL CONTROLLO DEI CAPRIOLI AD ALTOMENA, NEL COMUNE DI PELAGO
L’assessore Roselli ha risposto ad una domanda d’attualità di Ragazzo (Verdi)

Sugli interventi di controllo sulla specie capriolo nella zona di ripopolamento e cattura di Altomena nel comune di Pelago, l’assessore all’agricoltura, caccia e pesca Pietro Roselli ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Luca Ragazzo (Verdi). “Per calcolare il piano di prelievo è stata presa come riferimento la densità media dei distretti circostanti e sulla base di questa media è stata poi impostata la densità obiettivo per ciascuna zona. L’entità della densità obiettivo è dipesa dalla presenza nelle zone di colture vitivinicole di pregio e suscettibili di danno da parte della specie. Un decreto del ’94 prevede che l’eventuale presenza di capriolo nelle zone di riproduzione e cattura debba essere mantenuta in densità compatibili con le specie di indirizzo e comunque più bassa rispetto alla densità stabilita dalla Provincia per i territori circostanti. I capi in abbattimento sono quelli che risultano in esubero rispetto alla densità obiettivo. Il capriolo tendiamo a preservarlo, ed è per questa ragione che proponiamo solo abbattimenti di selezione. E’ evidente dobbiamo fronteggiare la disperazione degli agricoltori, soprattutto viticoltori, perché se questa specie dovesse prendere il campo in un numero equivalente a quello dei cinghiali diventa davvero un danno pesantissimo per la coltura della vite e non solo. La questione ad Altomena è stata tempestivamente corretta, si è disposta la sospensione degli abbattimenti e, ad oggi, non si è arrivati nemmeno ad un terzo del tetto fissato dall’abbattimento di 80 capi”. Per Ragazzo: “Sul caso di Altomena, vediamo un ATC che dà un certo numero di caprioli e quindi per una serie di criteri, un conseguente numero di abbattimenti ed il comitato di gestione che parla di altri numeri. Questo conflitto di cifre poi ha portato alla sospensione degli abbattimenti ma, a questo punto, le cifre dell’Atc non devono essere prese in maniera oggettiva ma come frutto di interessi e di errori umani. Ho difficoltà a non vedere conflitti d’interessi fra chi gestisce e chi coordina queste attività e gli interessi di chi li porta avanti. Noi chiediamo una maggiore capacità di lettura dei dati e anche una maggiore trasparenza nei comitati di gestione”.

04/10/2006 14.22
Provincia di Firenze