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AGRICOLTURA E PAESAGGIO, “CONSERVARE E RINNOVARE QUESTO PATRIMONIO"
Il punto sulla situazione in un convegno nella Sala Est Ovest di Palazzo Medici Riccardi

“Non si è stabilito un nuovo rapporto fra città e campagna, ma si è evidenziata la necessità di proteggere e incrementare il bene, preziosissimo, del paesaggio che caratterizza in modo unico il territorio fiorentino”: l’assessore provinciale all’Agricoltura Pietro Roselli sintetizza in questi termini proposte e dati emersi oggi nel convegno “Agricoltura, architetture e paesaggi. Realtà e prospettive per lo sviluppo sostenibile del territorio fiorentino”, promosso su iniziativa della Provincia di Firenze, nella Sala Est Ovest di Palazzo Medici Riccardi. La qualità del paesaggio che l’agricoltura del passato ci ha trasmesso è tutta di origine umana e proprio per questo oggi quello che ne rimane, osservano Claudio Greppi, dell’ateneo di Siena, e Patrizia Labò, architetto, “ha il valore di un patrimonio culturale, compresa la qualità che a prima vista può apparire ‘naturale’ ma che è dovuta a un lungo processo di alterazione delle risorse nel senso della complessità e a favore della biodiversità dovuto all’azione umana”. Nelle situazioni sospese tra abbandono ed espansione delle periferie urbane e della attività produttive, si devono ridisegnare le colture anche in funzione del bel paesaggio, con regole stabilite dagli Enti competenti. Pietro Piussi, dell’Università degli Studi di Firenze, propone di intervenire con più incisività sul livello politico che decide a Bruxelles. “I recenti casi di evidente aggressione dei centri storici e del territorio aperto, anche in Toscana – aggiunge Greppi - hanno messo in evidenza la necessità di rivedere questo aspetto, anche da un punto di vista legislativo”. A riguardo si suggerisce una forte collaborazione tra Provincia e Università.
Dunque, quando si parla di “nuova ruralità”, bisogna tenere conto, secondo Giuseppina Carla Romby, dell’ateneo fiorentino, che essa “può essere il frutto di un programma di recupero mirato al mantenimento, in primo luogo dei rapporti tra tessuto agrario e strutture abitative, laddove esistono, cui si aggiunge la conservazione dei caratteri tipologici della struttura abitativa singola o agglomerata”. Su quest’ultimo aspetto di particolare interesse la ricostruzione dell’edilizia rurale fiorentina operata al convegno dal gruppo di ricerca composto da Anna Guarducci, Rita Monaci, Giovanna Pessina e Leonardo Rombai.
L’economia può compiere scelte vantaggiose di rilancio. Per Paolo Baldeschi (Università di Firenze), ciò che ha perso valore da un punto di vista della stretta produzione di beni alimentari ne ha o ne può acquistare di nuovo se l’ottica economica si allarga oltre a questa prima sfera comprendendo altri tipi di beni e si è disposti a ‘pagare’ anche per la conservazione di un patrimonio non immediatamente monetizzabile come la bellezza e il valore di testimonianza storica del paesaggio”.

30/11/2006 16.08
Provincia di Firenze