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BORGO SAN LORENZO, ARRIVA IL PIANO STRUTTURALE E IL PRG VA IN PENSIONE
Individuate e indicate le previsioni urbanistiche di sviluppo della città
Le valutazioni del sindaco Bettarini e degli assessori Conti e Nigi

La presentazione del Piano strutturale di Borgo San Lorenzo in Palazzo Medici Riccardi

Il nuovo piano strutturale di Borgo S. Lorenzo è stato presentato alla stampa questa mattina in Palazzo Medici Riccardi a Firenze dal sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini, dall’assessore all’urbanistica Paola Scotti, dall’assessore provinciale alla pianificazione territoriale Luigi Nigi e dall’assessore regionale al territorio Riccardo Conti.

Il Prg va in pensione, e al suo posto arriva il tanto atteso Piano Strutturale di Borgo San Lorenzo, che ha visto un iter lungo che ora però sta per finire. Nella seduta del Consiglio comunale di oggi, infatti, è prevista la sua adozione.
Il Piano Strutturale è lo strumento di governo del territorio che definisce e indica lo sviluppo di Borgo San Lorenzo dei prossimi anni. Con questo strumento urbanistico, che va a sostituire il Prg, l’Amministrazione comunale interviene per pianificare le trasformazioni ma anche per raccordare le politiche di sviluppo alle politiche per il territorio. L’ambito culturale e programmatico su cui si muove il Piano Strutturale è quello dello sviluppo sostenibile: un modello di crescita sociale, economica e culturale che valorizzi il patrimonio delle risorse territoriali e ambientali e lo consegni integro alle generazioni future. Queste le scelte di fondo: la città dei servizi; l’identità del territorio aperto e la valorizzazione del patrimonio economico; la mobilità tra Toscana e Romagna come incontro tra culture e come accessibilità ai servizi; la coerenza tra le scelte del governo del territorio e le politiche di settore di livello comunale e zonale (economia e paesaggio, qualità dell’abitare e salute, accoglienza come opportunità).
«Questo Piano Strutturale caratterizzerà il futuro di Borgo San Lorenzo nel segno dello sviluppo e della sostenibilità ambientale - sottolinea il sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini -: lo sviluppo che valorizza e sostiene la vocazione di Borgo come ‘città dei servizi nel Mugello’ dove si coniuga la crescita della città con la qualità della vita dei suoi abitanti - continua il sindaco -; e la sostenibilità ambientale che è stata una nostra priorità, tanto da portarci a sperimentare, in accordo con la Regione Toscana, un metodo di valutazione che ha permesso di analizzare anche dal punto di vista qualitativo le previsioni del Piano regolatore ancora valide» - conclude.
A partire dagli obiettivi contenuti nel documento programmatico di avvio procedimento del 2002 il Piano Strutturale ha voluto privilegiare gli aspetti della qualità del vivere a Borgo San Lorenzo e confermare la volontà di valorizzare il ruolo di nodo principale nella rete di servizi dell’area che il Comune ha storicamente svolto nel contesto mugellano. E’ per questo che all’interno del Piano Strutturale è stato sviluppato il tema della “città dei servizi” differenziati tra servizi diretti alla popolazione residente, servizi di livello zonale, servizi di carattere sovrazonale. Risale al 6 aprile l’approvazione da parte della commissione consiliare competente del progetto di Piano Strutturale (in pratica la bozza), e fino ad oggi si sono susseguiti diversi e intensi incontri di valutazione ed esame da parte di Regione e Provincia per tutto ciò che riguarda le procedure per l’adozione.
«E’ stato un lungo percorso dovuto alla contemporaneità con l’avvio della gestione di quel Prg da cui ci congediamo, un tempo dilatato che oggi possiamo dire ha prodotto elementi positivi - spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Borgo Paola Scotti -. Ad esempio, in occasione dell’avvicendamento di amministrazione, in un contesto di continuità, sono stati inseriti nuovi contenuti e approfondite le priorità (una per tutte il ruolo della scuola). Inoltre - aggiunge - il passaggio della nuova legge regionale, che abbiamo voluto considerare come una opportunità, ci ha portato ad arricchire il lavoro e a rileggere le scelte fatte in una prospettiva di qualità».
Questi i temi principali sviluppati dal Piano Strutturale:
• Economia ed identità del paesaggio - L’esigenza di valorizzare il legame tra risorse paesaggistiche e produttività del territorio, incentivare una produzione agricola di qualità (biologico, modalità di coltivazione più rispettose dell’ambiente) e le attività artigianali, orientare le scelte dei regolamenti urbanistici in modo da favorire l’interazione tra paesaggio e rete dei valori storico culturali (emergenze paesaggistiche, edifici storici) e tra produzione e trasformazione dei beni agroalimentari. Tutela del territorio aperto e del patrimonio ambientale tramite la valorizzazione delle potenzialità economiche compatibili e la promozione della residenzialità come presidio per il territorio. Valorizzazione del paesaggio e delle produzioni tradizionali del territorio. Sviluppo nel territorio e della sua economia col sostegno alle attività produttive e commerciali, e del centro storico come ‘centro commerciale naturale’.
• Turismo - E’ la grande scommessa di sviluppo. Centri nevralgici nel territorio di Borgo San Lorenzo sono il centro d’informazioni turistiche di Villa Pecori Giraldi, l’Itinerario Liberty, i punti tappa della Tenuta Ferracci e di Casaglia e adesso anche di Valdiccioli.
• La qualità dell’abitare e la salute - L’ambito sociale ed il governo del territorio contribuiscono in modo determinante al miglioramento del welfare locale. Sostegno alle famiglie che si vanno formando e risposta alla domanda di salute e benessere attraverso la costruzione di presidi sanitari, scuole, centri per la socializzazione, centri sportivi. Nascita “Carta della cittadinanza sociale” quale garanzia della qualità delle scelte sperimentata insieme agli altri Comuni della zona sociosanitaria del Mugello. Sono nati nuovi centri di socializzazione per disabili come il “Borgo di Elisa” e “Dopo di noi” e attualmente il “Girasole”.
• L’accoglienza come opportunità - Accoglienza ed integrazione dei cosiddetti migranti. Esperienze in questo senso sono la nascita del “Villaggio la Brocchi” e l’istituzione dell’ “Agenzia Casa” tramite la quale sono stati compiuti percorsi d’integrazione abitativa.
• Il sapere e la scuola - Presenza del polo di istruzione secondaria al quale di recente si è aggiunto l’indirizzo alberghiero. Impegno per la previsione del polo universitario nella frazione di Luco del Mugello e attivazione del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche.
• Il territorio aperto – tutela del patrimonio ambientale e storico tramite la valorizzazione delle potenzialità economiche compatibili e la promozione della residenzialità come presidio del territorio. A questo proposito si prevede anche la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni tradizionali del territorio.
• Qualità urbana, cura delle persone e comunità solidale - Gli spazi della relazione e l’accessibilità ai servizi, la valorizzazione delle attività commerciali e terziarie, il recupero come forma privilegiata di trasformazione; impegno ad azioni di rigenerazione sociale ed architettonica dei tessuti consolidati, privilegiando interventi di recupero di aree con caratteristiche di incoerenza funzionale rispetto all’attuale struttura insediativa; e ancora, una progettazione attenta alle esigenze dei bambini e degli anziani, cioè un governo del territorio attento alle esigenze di tutti i cittadini, con particolare attenzione alle fasce di età più vulnerabili e alle esigenze di chi viene da luoghi lontani ed è portatore di una cultura diversa (verso una comunità solidale).
Tra gli interventi di maggior rilievo il Piano Strutturale prevede 3 ‘piani complessi’: uno dedicato alle politiche della casa, e cioè il ‘Programma integrato d’intervento ex-Fornaci’; uno alla riqualificazione urbana collocato nell’area strategica viale Giovanni XXIII-piazza Martin L. King; e infine un ultimo alle politiche per l’infanzia e l’istruzione nell’area est di Borgo, in prossimità del polo scolastico.
E il primo a partire in contemporanea con l’adozione del Piano Strutturale è il “Programma integrato d’intervento ex-Fornaci”. Una previsione che ha come obiettivo prioritario le politiche della casa. Per la prima volta a Borgo San lorenzo si dà avvio ad un piano di locazioni ad affitto concordato, che rientra in una più generale programmazione regionale, per il quale è stato ottenuto un finanziamento di un milione di euro. Più in generale, si tratta di un’operazione di edilizia residenziale, con la previsione di alcuni appartamenti ad affitto concordato, e spazi pubblici dedicati alla valorizzazione dell’associazionismo locale.

CONTI: STOP AI TRASCINAMENTI, ORA LE VECCHIE PREVISIONI SI RIVALUTANO
Si chiamano “schede di valutazione delle previsioni non attuate” e rappresentano uno degli strumenti trecnici-novità del nuovo Piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione in fase di approvazione.
Primo in assoluto a sperimentarle, è stato il Comune di Borgo San Lorenzo, che sta per adottare il suo piano strutturale in piena linea con la filosofia del nuovo Pit.
In pratica, le schede serviranno a valutare se, zona per zona, le previsioni del vecchio prg comunale sono ancora attuali e dunque realizzabili con il nuovo piano strutturale o se, alla luce della situazione presente e degli studi che nel frattempo si sono compiuti, è meglio abbandonare quanto previsto e riprogettare.
In una parola, le nuove schede serviranno a evitare i cosiddetti trascinanamenti di piano, ovvero le conferme automatiche di prg non attuato, con la conseguenza di scongiurare anche eventuali futuri “casi Monticchiello”.
Il piano strutturale di Borgo San Lorenzo è fortemente caratterizzato da questo fenomeno: il prg vigente, approvato dalla Regione con le precedenti norme urbanistiche regionali, e tornato al Comune nel 2000 con stralci e prescrizioni, è stato scarsamente attuato. La sua attuazione doveva procedere di pari passo con la formazione del piano strutturale, da quell’anno 2000 ad oggi. Parte delle previsioni non attuate venivano considerate da confermare. Altre, invece, erano considerate non riproponibili per le mutate condizioni, e anche per diverse capacità conoscitive del piano strutturale rispetto al prg. Tutte considerazioni, tuttavia, non esplicitate, davano luogo a inevitabili incomprensioni, possibili accuse di discrezionalità e probabili conflitti con i soggetti privati. Così tutte le previsoni non attuate del prg sono state sottoposte a specifica attività di valutazione predisponendo specifiche schede e utilizzando strumenti di semplice comunicazione.
“Di questo piano strutturale – ha dichiarato l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti - apprezzo lo spirito innovativo e il fatto che su nuove pratiche anticipi il Pit, particolarmente lo apprezzo per lo sforzo di mettere sotto controllo le previsioni pregresse dei prg. E’ motivo di soddisfazione per la Regione Toscana avere a che fare con amministratori, progettisti, tecnici, capaci di anticipare le stesse innovazioni della Regione. Ciò significa che c’è un humus di un comune sentire. Ciò significa che è ben riposta la fiducia nell’efficacia di quel patto istituzionale che sorreggerà tutta l’impalcatura della nuova pianificazione regionale”.
Come è fatta una scheda: Ogni scheda contiene i dati relativi alla previsione del prg, la localizzazione dell’area oggetto di intervento sull’estratto fotografico aereo (che permette di comprenderne l’inserimento territoriale, ambientale e paesaggistico meglio delle abituali cartografie tecniche), viste dell’area tramite fotografie, l’attribuzione della qualità di pressione (alta, bassa, media) dell’intervento previsto su ogni risorsa e invariante strutturale (che sono e componenti di un territorio capaci di caratterizzarlo per la sua specificità), e il giudizio di compatibilità che ha tre coniugazioni possibili: compatibile, compatibile a condizione, non compatibile. Il giudizio di intervento compatibile rende possibile la sua attuazione con le regole del PRGC vigente. Quello di compatibilità condizionata rende possibile l’inserimento dell’intervento nel Regolamento Urbanistico con nuove regole che risolvano le condizioni (specificate nel giudizio sulla scheda), e infine quello di non compatibilità rende possibile lo stralcio definitivo (ossia la sua non attuazione come la sua non riproposizione nel Regolamento urbanistico). Di facile comprensione, le schede sono documenti adatti alla partecipazione dei cittadini.

Riccardo Conti, assessore al Territorio della Regione Toscana

NIGI: SI APRE LA FASE DELLA REVISIONE DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
“Con la conclusione della conferenza tra le strutture tecniche della Regione, della Provincia e del Comune e la presentazione del Piano Strutturale di Borgo San Lorenzo si sta completando una essenziale fase di attuazione del Piano territoriale di coordinamento approvato dalla Provincia nel 1998 e della disciplina dettata con la legge regionale n. 5/95.
Gli ultimi anni hanno determinato una situazione nuova. E’ cambiato l’assetto costituzionale. Il vigente Titolo V, introdotto con la legge costituzionale n. 3/2001 e consolidato dall’esito del referendum sulla “devolution”, ha attribuito ulteriori grandi responsabilità al governo regionale e locale.
Su altro versante, la legislazione in materia di territorio, di paesaggio, di ambiente (Codice dei beni culturali e del paesaggio, D. lgs. n. 42/2004, Convenzione europea sul paesaggio, ratificata con la legge n. 14/2006, Codice dell’ambiente, D. Lgs. n. 152/2006), pone pure essa dinanzi a elementi significativi, tutti convergenti nell’indicare il territorio come il valore essenziale da salvaguardare e da governare per assicurare qualità della vita, crescita e sviluppo.
Conferme evidenti, a noi vicine, o vicinissime, sono l’attuale legge regionale n. 1/2005, che delinea un sistema volto a raccordare territorio e sviluppo, pluralismo degli enti territoriali, strategie, progetti e tecniche di intervento; ed il procedimento aperto dalla Regione Toscana per l’approvazione del nuovo Piano di indirizzo territoriale.
La Provincia, in quanto ente intermedio, è portatrice di una particolare responsabilità istituzionale verso l’intero sistema locale. Intende assolverlo.
Per far fronte alla situazione di oggi, e per non disperdere i risultati già acquisiti, occorre un’iniziativa per dare impulso alle capacità dei cittadini, dei gruppi, delle istituzioni. E’ il momento di un atto che possa concretizzare un adeguamento del Piano territoriale di coordinamento alle esigenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente in un quadro di promozione dello sviluppo e di coerenza complessiva fra valori, programmi e obiettivi. Si darà perciò avvio al procedimento di revisione del Piano territoriale di coordinamento.
Un Piano territoriale, qualora aspiri a un effettivo governo del territorio e ad una reale salvaguardia delle risorse per lo sviluppo sostenibile, il che implica la maturazione di un insieme di valori e di prescrizioni largamente sentite e condivise, non può essere formato tramite percorsi burocratici. Deve essere costruito attraverso l’interazione fra le responsabilità di governo degli enti politici, la crescita della consapevolezza delle comunità e degli individui, l’apporto di tecnici, e perciò pretende l’espressione attiva dei diritti di cittadinanza ed il contributo delle conoscenze.
Il procedimento di revisione del Piano che la Provincia avvierà vorrebbe essere: il mezzo e la sede di questo processo di ricerca, di sollecitazione di interessi, di proposte, di elaborazioni, di invenzioni, di partecipazione, di confronto; un’esperienza efficace di valorizzazione del ruolo di governo spettante, secondo le rispettive competenze e responsabilità, a tutte le istituzioni del sistema locale (Comuni, Provincia, Regione), attraverso gli strumenti ed i principi della concertazione (come dimostrato, finora, dai numerosi protocolli di intesa che si vengono sottoscrivendo); infine, la via per tradurre e specificare in indicazioni e prescrizioni sempre più incisive i principi dello sviluppo sostenibile e della qualità del paesaggio e dell’ambiente.
La prospettiva è ambiziosa, ma si cercherà di impostare il lavoro in modo congruo: si traccerà un itinerario aperto, dotato di un respiro ampio e di un orizzonte lungimirante, che non dovrà essere condizionato da aspetti ed esigenze di carattere contingente o parziale; e si farà ogni sforzo, a cominciare dall’istituzione del Garante della comunicazione, per assicurare il massimo dell’informazione e per preparare, approvare e mettere al servizio della comunità e dei cittadini un testo corretto tecnicamente, chiaro e comprensibile nelle definizioni, negli obiettivi, nei principi, nelle regole”.

Luigi Nigi, assessore alla Pianificazione territoriale della Provincia di Firenze


28/12/2006 12.57
Provincia di Firenze