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Variante di Grassina, Gandola: "I lavori non possono partire"
Il consigliere metropolitano di FI nel Centrodestra per il cambiamento presenterà una mozione: "La colpa è nell'aumento senza precedenti dei costi delle materie prime"

“Ancora uno stop alla Variante di Grassina e questa volta non c’entra nulla la ditta che è arrivata seconda nella gara per la realizzazione del primo lotto tra Ponte a Niccheri e Ghiacciaia. I lavori per l'infrastruttura che collegherà la parte bassa e alta della Chiantigiana bypassando l'abitato di Grassina sono fermi ed ancora non si sa quando ripartiranno. La colpa è l’aumento senza precedenti dei costi delle materie prime”.

Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento spiega: "Come ho avuto modo di comprendere dagli uffici metropolitani, attualmente i lavori sono fermi e non si sa quando ripartiranno. I tecnici infatti stanno cercando di trovare una soluzione ma non è facile in assenza di un specifico dettato normativo. La contrattualizzazione è bloccata e quindi non esiste alcun cronoprogramma disponibile. Il progetto, d’altronde è stato fatto con i preziari degli anni precedenti, non adeguati agli aumenti che ci sono in corso è così l’appalto rischia di non essere remunerativo".

Si tratta "dell’ennesima tegola per l’opera la cui prima pietra fu posata nell'aprile 2017 senza che poi i lavori siano mai partiti. Una situazione surreale, ma questo dipende dalla contingenza economica e commerciale internazionale".

“L’aumento delle materie prime sta bloccando molti cantieri dell’area metropolitana - prosegue Gandola - come l’avvio dei cantieri della costruzione delle nuove quattro aule universitarie al Polo Scientifico di Sesto ed ora la ripresa dei lavori per la variante di Grassina”.

Da qui la proposta di Forza Italia, fatta insieme al Coordinatore provinciale Paolo Giovannini: “Il Governo – spiegano Gandola e Giovannini - ha previsto di introdurre un meccanismo di compensazione a favore delle aziende appaltatrici di opere pubbliche per bilanciare i sovrapprezzi ed evitare ritardi nella realizzazione delle stesse ma ad oggi lo stanziamento è previsto per circa 100 milioni per tutta Italia, un importo di gran lunga inferiore rispetto alle reali necessità. Chiederemo ai nostri parlamentari di riferimento di prendere a cuore il problema e presentare atti ed emendamenti ad hoc in Senato e alla Camera”.

“Inoltre - aggiunge Gandola - proporrò una mozione in Consiglio metropolitano affinché sia tutto l'ente a richiamare con forza il Governo ed il Parlamento a porre in essere attenzione e soprattutto finanziamenti adeguati sul tema permettendo di compensare in tal modo l’aumento dei prezzi, che riguarda soprattutto metalli, materie plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi".

26/11/2021 13.14
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