Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

CONVEGNO NAZIONALE AGLI INNOCENTI SULL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE FINO A 16 ANNI
Venerdì 16 febbraio, con la partecipazione del Viceministro Bastico
Cosa cambierà per più di due milioni e mezzo di ragazzi

La legge Finanziaria 2007 ha esteso a 16 anni l’obbligo scolastico. Il provvedimento sarà attuato a partire dal prossimo anno scolastico e determinerà profonde trasformazioni nei percorsi formativi.
Il 16 febbraio si svolgeranno a Firenze i lavori di un convegno nazionale sull’Obbligo di istruzione fino a 16 anni, promosso da Provincia e Comune, dal Centro Iniziativa Democratica Insegnanti (Cidi) e dall’Istituto degli Innocenti.
I temi in discussione ed il programma del convegno sono stati presentati oggi in Palazzo Medici Riccardi a Firenze dall’Assessore provinciale alla Pubblica istruzione Elisa Simoni, dall’Assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Firenze Daniela Lastri, dal Presidente dell’Istituto degli Innocenti Sandra Maggi e dal Presidente del CIDI di Firenze Carlo Fiorentini.

In un contesto come quello dell’istruzione, che sta mutando e che ci proietta verso scenari del tutto nuovi – spiegano gli organizzatori – è importante ragionare sugli strumenti che la scuola ha a disposizione per rispondere adeguatamente alle necessità culturali, sociali ed economiche. Alla base del convegno sta dunque la volontà di offrire l’occasione per riflettere su quello che possono fare gli enti locali, sull’autonomia scolastica, sul curricolo verticale mettendo a confronto le varie esperienze nell’ottica del dialogo, della collaborazione e della crescita di tutti.
“Se la conoscenza è uno dei valori centrali dello sviluppo, se la conoscenza è l’elemento dal quale deriva il futuro certo o incerto del nostro Paese – commenta l’assessore Simoni - mi pare quanto mai evidente che una discussione sulla scuola non possa essere che definita come la discussione sul futuro che però ha quanto mai bisogno di essere affrontata nell’immediato. E’ per questo che una legge della Repubblica che affronta l’istruzione come obbligatoria per dieci anni rappresenta una tappa storica strategica. Il futuro dell’Italia, dei nostri ragazzi e delle nostra ragazze, parte da qui, dal poter e dover andare a scuola. Gli elementi strategici su cui riflettere sono svariati e tutti di fondamentale importanza: cosa si insegna, come si insegna, a chi si insegna, chi insegna. Cambiare i tempi della scuola vuol dire permettere ai ragazzi di stare più a lungo in un luogo dove si crea la cittadinanza, venire incontro all’esigenza dei ragazzi, che sono molto più ricettivi di quanto si pensa, di avere nella scuola quelle risposte che, lasciate in altri sedi, incidono negativamente sulla loro formazione”.
“Il convegno è un appuntamento annuale di riferimento per la scuola e un’opportunità per riflettere sulle novità che la riguardano - spiega l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Firenze Daniela Lastri - . L’innalzamento dell’obbligo della scuola a 16 anni è uno di questi nuovi elementi, che ci riporta ad essere pienamente in Europa e rappresenterà per molti studenti una crescita nelle opportunità formative e culturali. In questa occasione possiamo mettere in evidenza le esperienze che gli enti locali hanno attivato con le scuole, attraverso la realizzazione della continuità educativa, la sperimentazione degli istituti comprensivi e il sostegno che viene dato all’autonomia scolastica. Iniziative e percorsi che hanno come scopo principale quello di mettere sempre più al centro i bisogni formativi degli studenti”.

Sede del convegno è l’Istituto degli Innocenti, in Piazza della SS. Annunziata a Firenze. Nel pomeriggio i lavori proseguono con un Forum di discussione all’Istituto Salvemini di via Giusti.
Apertura alle 9, con i saluti e gli interventi di Sandra Maggi, Elisa Simoni e Carlo Fiorentini. Poi una prima relazione del presidente nazionale del Cidi Sofia Toselli sull’Autonomia scolastica. A seguire interventi di Rosa Dello Sbarba sul rinnovamento del curricolo del biennio delle superiori, di Daniela Lastri sul ruolo degli enti locali, di Giancarlo Cerrini ancora sul curricolo e di Gianfranco Simoncini, assessore regionale all’Istruzione, sul Federalismo scolastico.
Chiude la sessione il Viceministro alla Pubblica istruzione Mariangela Bastico.
In discussione le prospettive le idee per il futuro della scuola, tra autonomia e curricolo verticale. Centrale, fra le problematiche, quella del come spingere i ragazzi meno motivati, che avranno la possibilità di frequentare percorsi formativi esterni alla scuola, a restare invece nel biennio superiore. Una società più giusta, sostengono i promotori del convegno, passa attraverso gli strumenti dell’istruzione diffusa in tutti gli strati della popolazione. Ecco che a quarant’anni dalla ‘Lettera a una professoressa’ di Don Milani questo argomento torna attuale ed è la grande sfida associata all’innalzamento dell’obbligo.
"Noi crediamo che oggi per la formazione dei giovani serva una scuola più aperta – spiega il presidente Maggi - che possa proporsi anche come comunità. Un luogo per incontrarsi, esprimersi ed iniziare ad avere scambi con la società, a partire dall'apprendimento delle regole essenziali di convivenza. Pensiamo all'urgenza di promuovere conoscenza ed educazione all'uso corretto dei media, oggi così centrali nella vita sociale ed economica e nella quotidianità dei ragazzi stessi, ma ancora così marginali nella formazione scolastica. Pensiamo anche alla necessità di aprire maggiori contatti con il mondo del lavoro e del volontariato. Ai ragazzi serve cultura ma servono anche adulti di riferimento, modelli, e possibilità di fare esperienza diretta".
Nel corso del Forum del pomeriggio si parlerà delle implicazioni culturali e didattiche del prolungamento dell’obbligo, del rapporto fra istruzione professionale e formazione professionale, di autonomia scolastica, di curricolo verticale matematico e scientifico.

In Italia sono circa 4.200.000 gli iscritti alla scuola dell’obbligo, poco meno di 2.500.000 quelli alla scuola secondaria (133.000 per le elementari, 87.000 per le medie e 133.000 per le superiori in Toscana, 41.000, 25.500 e 37.300 per elementari, medie e superiori in provincia di Firenze).
Più di centomila, secondo i dati diffusi ieri dal Ministero della Pubblica istruzione, gli studenti che abbandonano la scuola. Nelle superiori, frequentate dal 91,1% dei ragazzi fra i 14 e il 18 anni (95,4 in Toscana), gli studenti che interrompono la frequenza sono il 3,7%, 93.747 in numeri assoluti. La più alta percentuale delle interruzioni è nel primo anno di corso (40,8%). Non tutti quelli che interrompono abbandonano definitivamente: una parte passa ad altri indirizzi o, prima o poi, rientra in formazione nel canale della formazione professionale o nei corsi serali per lavoratori-studenti.
Su 100 ragazzi che dopo la scuola media si iscrivono alla prima classe della scuola superiore, 17 non concludono positivamente l’anno scolastico. A 19 anni il 76,8% dei ragazzi ha un diploma (74,9% in Toscana). La maggiore probabilità di conseguire il diploma riguarda i liceali (85%), seguono gli studenti dei tecnici (79%), dell’istruzione artistica (62,9%), degli istituti professionali (47,8%). (Fonti: Osservatorio Istituto degli Innocenti, Miur, Istat).

Il convegno si configura per gli insegnanti partecipanti come attività di formazione e di aggiornamento
Info: 0552346488 cidifirenze@virgilio.it o 0552760500 vanessa.boretti@provincia.fi.it

Il programma dei lavori: http://www.provincia.fi.it/urp/documenti/7-02-16Scuola.pdf

14/02/2007 13.59
Provincia di Firenze