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FdI sull'anniversario dell'uccisione di Giovanni Gentile
I consiglieri metropolitani Scipioni e Gemelli: "Fu un omicidio inutile"

Ricorre l'anniversario dell'assassinio del professor Giovanni Gentile. L'episodio, dichiarano Alessandro Scipioni e Claudio Gemelli, consiglieri metropolitani di Fdi nel gruppo Centrodestra per il cambiamento, "fu uno dei tanti momenti tristi della guerra civile in Italia, ma soprattutto fu un ingiustificato gesto di violenza a danno di un civile, come ve ne furono molto altri a danno di civili che sostenevano tesi opposte a quelle di Gentile. Tutti atti indegni ed esecrabili. Qui non si parla del valore della Resistenza, in quanto l'omicidio di Giovanni Gentile non era un atto di guerra. Fu soltanto un omicidio, nella di più".
Una causa giusta "non rende giusto un crimine, se viene fatto in suo nome. Molto esponenti della Resistenza condannarono il gesto e lo relegarono alla sua corretta natura criminale. Un grande toscano, Indro Montanelli, per primo. Sembra di udire l'eco delle parole di Marie-Jeanne Roland de la Platière innanzi ad un boia che agiva in nome di una causa giusta: 'O Libertà, quanti delitti si commettono in tuo nome!'".
Secondo gli esponenti di FdI, "non si possono equiparare gli autori di un tale gesto a chi ha combattuto lealmente la guerra di liberazione italiana. Bruno Fanciullacci, non merita l'alta onorificenza al valore al pari di eroi come Salvo D'Acquisto. Non ne ha il titolo, non ne ha la tempra morale, il suo gesto non è ammantato dall'eroismo del secondo.
Oggi sarebbe giusto riconoscere che l'omicidio di un accademico, autore della migliore riforma scolastica che l'Italia abbia avuto, fu un gesto vergognoso ed inutile".

15/04/2022 17.14
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